Ci sono imprese che entrano nella storia: la conquista della Luna, la scoperta dell’America, la costruzione delle Piramidi. E poi c’è la nostra: un viaggio in treno da Bologna a Pesaro per visitare Adrenalina, il tempio del divano di design. Un luogo dai prodotti così raffinati che ci siamo chiesti se avessero un sistema di allarme anche solo per chi tocca troppo intensamente un bracciolo.
Il viaggio (cominciamo bene): appuntamento in stazione, gruppo carico e motivato, pronti per l’impresa. Tutti tranne Mariano, che ha deciso che fosse la Giornata Mondiale dei Calzini Spaiati. “L’ho fatto apposta”, diceva con convinzione, mentre tutti sapevamo che il buco nero della lavatrice aveva colpito ancora.
L'arrivo (spostatevi arrivano i Barbari!):
arrivati a Pesaro, l’aria di mare ci ha dato subito alla testa. Juliet, il nostro Labrador nero, ha pensato bene di onorare lo spirito selvaggio della vicina Romagna, lanciandosi in una corsa forsennata nei campi. Poi, forse ispirata da un documentario sul fango termale, ha deciso di tuffarsi direttamente in ogni pozzanghera disponibile, trasformandosi in un’opera d’arte monocromatica tra il marrone e il grigio. E cosa c’è di meglio, quando sei completamente incrostata di fango? Ovviamente andarti a sedere su un divano bianco da migliaia di euro.
Silenzio. Panico. Batticuore.
Valentina, la nostra guida spirituale di Adrenalina, ci ha guardato con l’espressione di chi sta riconsiderando tutte le sue scelte di vita, mentre, spazzola alla mano, invocava come un mantra tutti i metodi smacchianti della nonna. Noi abbiamo pensato di scappare, ma ci siamo paralizzati al grido di: "se facciamo altri danni la Preside Lucia ci sottopone a una serie di cure primordiali indimenticabili!".
La visita (bellezza e delirio): Il tour dello stabilimento è stato, per alcuni, un’esperienza mistica: forme incredibili, tessuti raffinati, colori sfavillanti. E noi? Sembravamo Totò a Milano! Antonio, ex artigiano falegname, ha avuto una crisi mistica, e ha iniziato ad accarezzare qualunque pezzo di legno a portata di mano, intavolando discorsi con martelli, seghe e chiodi. Gennaro, invece, durante il rinfresco organizzato dentro l'azienda, ha dato prova delle sue abilità: tasche piene di cornetti, mani impegnate in una missione continua tra tartine e pasticcini, bocca operativa senza sosta. Nessuno lo ha visto senza cibo per le successive quattro ore. Adrenalina fa divani imbottiti, lui si è auto-imbottito. Nel frattempo, Camilla e Giovanni cercavano di mantenere un minimo di dignità, mentre noi altri, facendo gli indifferenti, ci chiedevamo chi fossero questi strani personaggi a noi sconosciuti.
Il ritorno (tra treni e riflessioni esistenziali):
alla fine, siamo sopravvissuti. Abbiamo ringraziato con il cuore Valentina e tutto lo staff di Adrenalina, che hanno avuto la pazienza di ospitarci e di non chiamare la sicurezza. Poi, dopo una piadina incredibilmente buona, stanchi ma felici, abbiamo ripreso il treno per Bologna. Gennaro aveva ancora qualcosa da sgranocchiare. Mariano ha giurato che la prossima volta controllerà meglio i calzini. E Juliet, soddisfatta della sua performance, si è addormentata al nostro fianco, sognando nuove pozzanghere da conquistare.
Se il design è arte, noi siamo stati il contrasto perfetto: caos puro in un mondo di bellezza.
E ad Adrenalina cosa abbiamo lasciato? Un’impronta di Labrador modello “fango deluxe" sul divano bianco!