Schemi Motori di Base 2

Proposte didattiche ed educative
Marco Fossati - docente di educazione fisica, esperto in scienze tiflologiche I.Ri.Fo.R.

Parte 2

 

Inserendomi sul precedente articolo e intenzionato a fornire elementi per capire lo strumento che presenterò nel terzo; sono a definire lo Schema Corporeo.

 

L’insieme dinamico di informazioni posturali, cinestesiche, temporali che ci aiuta attivamente nelle azioni sul mondo esterno. La consapevolezza di uno schema corporeo ben strutturato, unita al possesso di tanti schemi motori e a strutture senso-percettive discriminanti, consente una buona coordinazione motoria nell’ambiente.

 

La letteratura ci dice come ogni situazione, entità, che non sia la persona stessa, venga definita Ambiente. Tutto quello che è fuori di me è Ambiente e io vi vivo immerso. Soprattutto nelle situazioni di cecità congenita, è estremamente importante che ci sia una curiosità, una tensione da parte del bebè, del bimbo a interessarsi al mondo e a comprendere come il suo corpo possa interagire con l’Ambiente.

 

Bisogna che i genitori, gli educatori che ruotano intorno abbiano l’attenzione di proporre stimoli diversi, legati agli altri sensi.

 

Qui il grande lavoro dei centri di intervento precoce, che consentono questo processo di interesse per il mondo e di piacere e gratificazione all’interazione con quello che “non sono io”.

 

I centri tiflodidattici di educazione e riabilitazione visiva sul territorio possono subentrare, dando indicazioni, proposte e stimoli attualizzati durante la crescita.

 

La cecità, o l’ipovisione, non consente l’apprendimento per imitazione visiva e andranno privilegiati canali tattili, corporei e sonori, aptici.

 

L’apprendimento degli schemi motori non locomotori arriverà lavorando con il corpo sulla propriocezione, ma avrò bisogno di lavorare sulla discriminazione acustica, sull’ecolocazione, sull’utilizzo di informazioni verbali e richiami sonori modulati per le situazioni dinamiche. Le competenze di localizzazione e discriminazione di un’informazione sonora possono portarmi al camminare verso una direzione, parallela o perpendicolare a quella linea di rumore, ecc.

 

Con un tappeto tattile differenziato posso allenare l’attenzione della mano, ma anche quella del piede e quindi posso avere quadrupedia, posture erette, muovendomi in uno spazio percepito e facilitato. Inizierò a Strisciare e Rotolare, Spingere e Tirare per arrivare al Correre e al Saltare utilizzando dei riferimenti al suolo.

Gruppo di ragazzi e ragazze con il maestro che si preparono per la lezione sul tappeto

Possiamo pensare di fornire materiali con diverse consistenze per favorire la manipolazione, palline morbide, oggetti con texture, ecc. Utilizzeremo suoni per indicare direzioni, distanze o obiettivi, campanelli o strumenti musicali, ecc. Andremo a stimolare la consapevolezza corporea attraverso il movimento e il contatto fisico guidato; movimenti insieme al bambino, guidando fisicamente le mani, i piedi o il corpo.

 

Con i bambini ciechi e le loro classi, in palestra, potremo creare percorsi tattili con superfici diverse; usare ostacoli facilmente percepibili al tatto o al suono; inserire esercizi con guide sonore; utilizzare segnali tattili sul pavimento per indicare localizzazioni e spostamenti ottimali; proporre giochi con palline sonore o oggetti con texture facili da afferrare. Le proposte dovranno essere calate all’interno di un ambiente ludico, di una dimensione fantastica, in modo che sempre di più sia stimolato a farle, sia gratificato nel superamento degli step che vengono proposti.

 

Sicuramente un bel lavoro appassionante.

 

Anche valutabile.

 

Lo scopriremo insieme nel prossimo appuntamento.

 

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