Il Museo Tolomeo nasce come luogo di ricerca e di sperimentazione dove l’esperienza percettiva diventa strumento di conoscenza e di relazione.
Non è un museo che espone solo oggetti, ma un museo che espone i processi del conoscere: la costruzione dei sensi, le forme della memoria, la capacità immaginativa che nasce dall’incontro tra corpo e mondo.
Il fronte di lavoro del Museo Tolomeo si sviluppa all’incrocio tra educazione, accessibilità e prototipizzazione di dispositivi cognitivi e sensoriali.
Ispirandosi alle teorie che attraversano la tiflodidattica e la pedagogia, il museo opera in diversi contesti - scolastici, museali, urbani per costruire dispositivi che rendano condivisibili le esperienze sensoriali e cognitive, mettendo in relazione, nella dimensione inclusiva, le diverse persone rispettandone la loro diversità.
La cecità, in questa prospettiva, non è una mancanza ma una condizione conoscitiva che permette di interrogare le gerarchie della percezione che tutte le persone condividono non in egual misura: vedere, toccare, ascoltare diventano atti equivalenti di esplorazione e di costruzione del sapere.
Al centro di ogni progetto c’è un percorso in tre momenti:
1. l’atto percettivo, come esperienza diretta e situata;
2. la restituzione imitativa, come traduzione corporea e linguistica dell’esperienza;
3. lo sviluppo dell’immaginazione, come spazio in cui la
conoscenza si espande e si rigenera.
Questo processo, che attraversa ogni attività del Tolomeo, dai laboratori tattili alle installazioni inclusive, alle progettazioni museografiche, è una vera e propria epistemologia del fare: un modo di pensare attraverso il corpo e con il corpo.
Ogni gesto educativo diventa un esperimento fenomenologico.
Quando una persona conosce un oggetto attraverso le mani ciò che accade non è semplice apprendimento, ma un atto di conoscenza incarnata.
Il museo diventa così uno spazio condiviso di costruzione del sapere, dove la percezione si trasforma in narrazione e la narrazione in immagine mentale.
Nel suo lavoro, il Museo Tolomeo traduce i principi della pedagogia attiva e della fenomenologia della percezione in pratiche progettuali concrete: la disposizione degli spazi, la scelta dei materiali, l’organizzazione dei percorsi e dei tempi dell’esperienza sono pensati come parte integrante della formazione sensoriale.
Ogni allestimento, ogni laboratorio, ogni dispositivo cognitivo e sensoriale è atto di riflessione sulla conoscenza: un modo per comprendere che pensare significa mettersi in relazione.
Il Tolomeo è un museo in movimento: un laboratorio di esperienze che attraversa i luoghi della cultura per renderli accessibili, inclusivi e cognitivamente aperti.
In un mondo dominato dall’immagine, restituisce valore al gesto, al tatto, alla parola condivisa.
Invita a una pedagogia dell’attenzione e a una estetica della reciprocità, dove il sapere non si contempla ma si esercita, e dove la conoscenza diventa una forma di cura verso sé, verso gli altri e verso lo spazio che abitiamo.





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