La riabilitazione visiva

Come favorire il recupero o compensare delle abilità della vista perse dopo un ictus o una lesione cerebrale
Federico Bartolomei

Dopo un ictus o una lesione cerebrale, molte persone si trovano ad affrontare diversi disturbi visivi, che possono avere un forte impatto sulla vita quotidiana, rendendo difficili attività come leggere, camminare in sicurezza o guidare un veicolo.

 

La buona notizia è che, grazie alla riabilitazione visiva e all’utilizzo di ausili specifici, è possibile ridurre queste difficoltà e favorire un migliore adattamento.

 

Cosa può accadere alla vista dopo una lesione cerebrale?

 

Secondo le statistiche, circa il 60% delle persone colpite da ictus presenta qualche tipo di problema legato alla visione. Tra i disturbi più comuni troviamo:

 

• perdita parziale o totale di una parte del campo visivo (emianopsia), in cui viene meno la capacità di percepire metà dello spazio visivo (a destra o a sinistra);

 

• neglect visivo, condizione in cui il cervello “ignora” una parte dello spazio;

 

• disturbi oculomotori, che possono causare visione doppia o difficoltà nel coordinare i movimenti oculari.

 

A questi si possono aggiungere limitazioni fisiche o cognitive che rendono ancora più complesse attività quotidiane come leggere, scrivere o muoversi in modo autonomo. Poiché questi disturbi non sempre migliorano spontaneamente, la riabilitazione visiva può giocare un ruolo determinante nel percorso di recupero.

 

Il trattamento riabilitativo si basa su un approccio multidisciplinare, necessario per affrontare la complessità dei disturbi visivi post-ictus.

Simulazione di emianopsia

L’obiettivo è favorire il recupero o la compensazione delle abilità perse, stimolando la neuroplasticità cerebrale e promuovendo strategie di adattamento ambientale.

 

Per quanto riguarda la vista, vengono proposti esercizi personalizzati mirati a stimolare le aree visive compromesse e a potenziare le strategie di esplorazione visiva.

 

Oggi, grazie a sistemi di teleriabilitazione, è possibile proseguire il trattamento anche a domicilio: dispositivi dedicati permettono infatti al terapista di seguire la persona a distanza, adattando gli esercizi in base ai progressi.

 

Quando necessario, possono essere prescritti ausili ottici, come filtri o prismi, per migliorare la percezione dell’ambiente o correggere disturbi come la diplopia (visione doppia).

 

Le moderne tecnologie assistive, dotate di sintesi vocale, consentono inoltre di leggere ad alta voce testi stampati o digitali. Questi strumenti facilitano attività come la lettura di libri e giornali, la scrittura di documenti, l’invio di e-mail, la navigazione online e l’accesso ai servizi digitali.

 

Tra le attività proposte dall’Istituto Cavazza, è in corso la valutazione del possibile ruolo dell’educazione visiva multisensoriale, un approccio basato su un sistema integrato di sollecitazioni visive, tattili, linguistiche e uditive.

 

Questa metodologia, già applicata con successo nelle persone ipovedenti e non vedenti, favorisce una profonda riorganizzazione dei processi percettivi, cognitivi e di attribuzione di significato alla realtà e alle sue rappresentazioni.

 

Una vera e propria “palestra cognitiva”, capace di stimolare le funzioni residue e promuovere nuove modalità di integrazione sensoriale, oggi viene presa in considerazione anche nei casi di esiti di ictus o di altre cerebrolesioni, per il suo potenziale nel sostenere i processi di recupero.

 

I servizi alla persona

Valutazione ausili e consulenza per le persone ipovedenti e non vedenti

 

Ausilioteca

Un luogo per conoscere e sperimentare gli ausili esistenti per l’autonomia personale.

 

Limitless

Per apprendere l’utilizzo di strumenti informatici necessari alla vita quotidiana, progetto dedicato alle persone over 65.

Consulenza educativa

Per fornire supporto ad allievi, famiglie e insegnanti per le esigenze formative e nell’integrazione scolastica.

 

Per informazioni

+39 051.33.20.90

ausilioteca@cavazza.it
ipovisione@cavazza.it - sce@cavazza.it

 

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