Per una educazione estetica funzionale

Abilitazione visuo-tattile intesa come sistema integrato di sollecitazioni visive, tattili, linguistiche e uditive per persone toccate da patologie di natura visiva e neurologica
Loretta Secchi

L’educazione estetica ha una funzione affatto secondaria per la vita cognitiva e intellettuale della persona, soprattutto se toccata da patologie di natura visiva e neurologica. La stimolazione dei sensi, intesa come sistema integrato di sollecitazioni visive, tattili, linguistiche e uditive, comporta nella persona ipovedente e non vedente una vera e propria riorganizzazione della percezione, cognizione e significazione della realtà e delle sue possibili rappresentazioni identificabili e riconoscibili. Una vera e propria palestra cognitiva, potremmo intenderla, questa educazione estetica che non si sofferma solo sulle qualità squisitamente stilistiche delle forme dell’arte - pur considerandone il significato storico e le valenze culturali - per concentrarsi soprattutto sulla riorganizzazione del pensiero visivo, alla ricerca di una collimazione gestaltica finalizzata, in caso di danno visivo e neurologico. Per recuperare gradualmente competenze linguistiche e percettive, al fine di assicurare un riconoscimento di forme familiari e promuovere anche solo un parziale recupero delle autonomie, le esplorazioni visuo-tattili argomentate sono uno strumento necessario. Esercizi di coordinazione oculo manuale al videoingranditoreNormalmente un’abilitazione visuo-tattile che consideri esercizi di percezione fisica di forme significate, si focalizza sulla visione di insieme e sui dettagli di immagini a contrasto e si compie con l’ausilio di ausili ingrandenti, se necessari. Mentre un’abilitazione tattile complementare a quella visiva, si compone di esercizi che coinvolgono la tattilità fine della persona ipovedente, soprattutto se affetta da malattie della vista di carattere degenerativo. In seguito a ictus o emorragie cerebrali, possono manifestarsi specifici disturbi visuo-percettivi, quali le emianopsie (mancanza di visione in una parte del campo visivo), oppure le agnosie e prosopagnosie (incapacità di riconoscere oggetti, volti o altri stimoli sensoriali). In questi contesti si fa stringente un lavoro di riorganizzazione percettiva, sollecitando i sensi direttamente interessati alla riappropriazione di una conoscenza fisica della realtà, ma anche lavorando sul recupero della memoria a breve e lunga distanza, mediante ripetuti esercizi di descrizione verbale di immagini familiari, attraverso esplorazioni tattili di composizioni a cui dare un significato concreto, talvolta circoscritto, talvolta più esteso. Esercizi di coordinazione oculo manuale al videoingranditoreLa reiterazione degli esercizi di percezione tattile, coordinazione oculo manuale e articolazione del linguaggio, contribuisce alla ristrutturazione del pensiero visivo che non dipende da abilitazione visuo-tattile e senso-motoria è indispensabile operare in équipe. Per questo il Museo tattile Anteros collabora assiduamente con il Centro di Ipovisione e con il Servizio di Consulenza Educativa dell’Istituto dei ciechi Francesco Cavazza, allo scopo di garantire a pazienti e utenti un numero di incontri sufficiente a favorire eventuali miglioramenti che, per essere valutati sia statisticamente, sia qualitativamente, necessitano di monitoraggio e verifiche cliniche, assestandosi comunque, per la metodologia pedagogica degli interventi, entro e non oltre l’ambito didattico interdisciplinare. a sollecitazioni sensoriale precise, piuttosto da un’integrazione mirata dei sensi residui, per effetto di una rieducazione alla conoscenza morfologica e semantica della realtà esperita.
A questo scopo, soprattutto in circostanze di forte riduzione dell’acuità visiva o del campo visivo, anche l’esperienza propriocettiva e cinestesica, esercitata con opportuna prudenza e delicatezza con utenti di età avanzata, in alcuni casi emotivamente provati, risveglia reattività e coscienza della sensibilità corporea. Per evitare che la persona interessata da deficit sensoriali incorra in una stasi esperienziale e cognitiva, praticare assiduamente esercizi di abilitazione percettiva e ragionativa è fondamentale. Per poter garantire laboratori di abilitazione visuo-tattile e senso-motoria è indispensabile operare in équipe. Per questo il Museo tattile Anteros collabora assiduamente con il Centro di Ipovisione e con il Servizio di Consulenza Educativa dell’Istituto dei ciechi Francesco Cavazza, allo scopo di garantire a pazienti e utenti un numero di incontri sufficiente a favorire eventuali miglioramenti che, per essere valutati sia statisticamente, sia qualitativamente, necessitano di monitoraggio e verifiche cliniche, assestandosi comunque, per la metodologia pedagogica degli interventi, entro e non oltre l’ambito didattico interdisciplinare.

 

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