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Il Teatro Nosadella

Teatro di “terza classe” ha ospitato celebri marionettisti, l’opera comica, il Varietà, numeri di illusionismo e per ultimo proiezioni cinematografiche che hanno fatto del Nosadella una delle sale più frequentate della città
Maria Chiara Mazzi

Il nostro itinerario alla ricerca dei teatri scomparsi di Bologna giunge in via Nosadella, nella ex chiesa di Santa Maria Egiziaca dove il proprietario, Francesco Albertazzi, apre nel 1825 un teatrino per le marionette!

Chiesa e Convento delle Suore Penitenti dette di S. M. Egizia - Via Nosadella 21/23 (antico numero 672), BolognaDa non confondere coi burattini, le marionette hanno volti ben definiti, vestiti e acconciature appropriate, vengono mosse, fatte cantare, parlare e danzare da veri specialisti e propongono un repertorio che va dalla commedia dell'arte ai drammi avventurosi e sentimentali, dai balli pantomimici alle opere in musica, queste ultime eseguite con l’appoggio di un’orchestrina e di cantanti dietro le quinte. Il Nosadella è un teatro “di terza classe", ha una capienza di circa 300 posti ed è frequentatissimo dai bolognesi: vi transitano celebri marionettisti, come Onofrio Samoggia, le cui rappresentazioni vengono recensite anche dai giornali più importanti, e che negli anni '40, ristruttura lo spazio, lo ribattezza "Teatro Civico" e, associandosi con un ex cantante del Teatro del Corso, dà vita alla “marionetta in persona” Persuttino, che interagisce con i pupazzi, così come farà Paolo Diamanti, detto "Narciso de’ Marionetti". Al Nosadella si fa anche l’opera comica, in modo pregevole, se nel carnevale del 1843 allo scherzo comico in dialetto L'armur dla piazza d'giourn e d'la sira tra gli spettatori è addirittura Gioachino Rossini!

Locandina spettacolo di marionette - Teatro Nosadella, BolognaNel secondo Ottocento le marionette passano di moda e fino al 1876 gli spazi vengono adibiti ad altri usi fino a che i battenti non riaprono con un nuovo genere, il varietà, al quale accorrono i popolani che spesso fomentano liti e battibecchi con gli attori. La svolta definitiva arriva con l’invenzione del cinema: nel 1896 il lottatore Ersilio Bartoletti, gestore di una birreria fuori Porta San Felice, nel "Cinematografo dei Sordomuti" offre per 25 centesimi numeri di illusionismo, giochi di prestigio e, soprattutto, proiezioni nelle quali gli attori danno voce dietro il telone ai personaggi dello schermo. Proiezioni cinematografiche che dagli anni Trenta del Novecento hanno fatto del Nosadella una delle sale più frequentate della città.

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