Quattro zampe, un cuore grande

Professione cane guida: intervista con il miglior amico dell’uomo
Silvia Colombini

Intervistare un cane guida come Viola non capita tutti i giorni. Il suo lavoro, infatti, la porta spesso in giro e non è raro incontrarla per le strade in città, sempre elegantissima con la sua bardatura dotata di strisce catarifrangenti e di impugnatura rigida, mentre si destreggia tra ostacoli, traffico e persone. Per questa intervista abbiamo dovuto approfittare di un momento di pausa e così, tra un appuntamento e l’altro, Viola si è messa a disposizione per raccontarci in che cosa consiste il suo lavoro.

 

Ritratto di Viola

Viola, come sei diventata cane guida?

Sono nata da una cucciolata di labrador. Non per vantarmi, ma la nostra razza, insieme ai Golden Retriever e al Pastore Tedesco, è forse quella che si presta di più a questo compito, che a dire il vero è molto antico. Pensate che tracce di primi cani guida sono state trovate anche in una villa romana a Pompei!

 

È duro duro l’addestramento?

 

Certo non è come una passeggiata nel bosco. Io ho cominciato a un anno e ho trascorso sei mesi a fare corsi di orientamento e mobilità alla Scuola Nazionale cani guida per ciechi di Scandicci. Il metodo è basato sul rinforzo positivo, per cui nessuno subisce coercizioni. Per prima cosa ci insegano a seguire le istruzioni che vengono comunicate tramite la nostra pettorina con la maniglia. Cose tipo gira a destra, gira a sinistra, un po’ come le vostre scuole elementari. Poi, invece, dobbiamo imparare a disobbedire per evitare incidenti, fermando il nostro amico se per caso vuole attraversare e c’è un’automobile in arrivo.

 

E gli umani, non devono imparare niente?

 

E no, anche loro, sia il mio padrone e migliore amico, sia gli altri. Chi mi ha scelto segue sempre un corso dove i miei maestri spiegano come comportarsi con me per far sì che io possa essere di aiuto nel modo migliore. Gli altri, quando mi incontrano, devono ricordarsi che sto lavorando, quindi niente biscottini o carezze, anche se io sono buona buonissima, ma non devo distrarmi.

 

La Legge cosa dice riguardo alla vostra presenza?

 

Rispetto ai nostri amici che non hanno la nostra qualifica, noi possiamo andare dappertutto. Sui mezzi pubblici, addirittura, non paghiamo il biglietto. E se qualcuno ci impedisce l’ingresso, che secondo me poi tutti i cani dovrebbero avere accesso libero a posti come ristoranti o supermercati, ma non voglio fare polemica, io cito sempre la Legge 37/74. Chi non mi fa entrare è punibile per legge, è bene ricordarlo.

 

Qual è la cosa più bella della tua professione?

 

Io, per natura, ogni giorno mi sveglio scodinzolando. Forse è per questo che non mi mancano le soddisfazioni e, in particolare, quelle relative alla mia professione.

 

A differenza di colleghi che non hanno frequentato le mie scuole, io ho una preparazione particolare, che mi permette di affiancare e di aiutare il mio padrone in ogni situazione. Tanto che ci tengo a ricordare a tutti che il 16 ottobre ricorre la Giornata Nazionale del Cane Guida, uan grande festa per tutti noi.

 

Mi permetto anche di aggiungere che, per chi non vede come per chi ci vede, un cane permette di sentire e di apprezzare la vita in un modo che, forse, voi umani ogni tanto dimenticate.

 

Finisce così il nostro incontro con Viola ed è bello concluderlo con le parole di un grande scrittore come Milan Kundera: “I cani sono il nostro tramite con il paradiso: sedersi con un cane su di una collina in uno splendido pomeriggio è come tornare all’Eden, dove non fare nulla non era noioso: era la pace.”

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  • di Marco Fossati - docente di educazione fisica, esperto in scienze tiflologiche I.Ri.Fo.R., Serena Cimini

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