I consigli del Dott. Ciardella

Direttore dell’Unità Operativa del Policlinico Sant’Orsola - Malpighi, ci spiega la necessità di riprendere la normale routine fatta di terapie e controlli
Federico Bartolomei

Ora che l’Italia sta tornando (quasi) libera, dopo oltre due anni dall’inizio dello stato di emergenza, proclamato dal governo Conte nel 2020 e più volte prorogato, si continua a parlare dell’impatto della pandemia da Covid 19 nelle persone affette da malattie croniche come la Degenerazione Maculare Senile (DMS).

“Innanzitutto - spiega il Dott. Antonio Ciardella, oculista Direttore dell’Unità Operativa del Policlinico Sant’Orsola - Malpighi- dobbiamo ricordarci che i pazienti con maculopatia necessitano di attenzioni continuative sia in termini di indagini che di terapia.

Dott. Antonio Ciardella - Direttore Unitò Operativa Policinico Sant'Orsola MalpighiAd esempio, nel caso di DMS di tipo essudativo o umido, sono necessari trattamenti farmacologici da iniettare nell’occhio per bloccare il fenomeno dell’angiogenersi. Queste cure vanno ripetute a volte anche mensilmente, ed è quindi importante non trascurarsi interrompendo il percorso terapeutico.”

D’altronde nei momenti più difficili di questo periodo, la possibilità di avere accesso alle cure è stata ridotta per due motivi principali: in primis le persone si recavano mal volentieri in ospedale, preferendo evitare luoghi pubblici e affollati, dall’altro canto numerose strutture hanno dovuto ridurre l’afflusso per alcune patologie in quanto molti spazi erano dedicati alle cure per i pazienti affetti da Covid 19, e la stessa cosa ha riguardato parte del personale medico e infermieristico.

“Oggi - continua Ciardella- ci troviamo a vedere pazienti che hanno interrotto i controlli anche da 12 o addirittura 24 mesi, constatando purtoppo in alcuni casi peggioramenti che non possono essere piu recuperabili.

Visita oculisticaIl consiglio che mi sento di dare, ora che si va verso un miglioramento della situazione pandemica, è di riprendere la normale routine fatta di terapie e controlli.

Non dimentichiamo poi la prevenzione: dopo i 50 anni è consigliabile fare controlli oculistici periodici, soprattutto se si ha in famiglia la presenza di persone con problemi della vista, elemento quest’ultimo che rappresenta un fattore di rischio”.

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