Secondo la legge 126/2007, il 21 Febbraio di ogni anno ricorre la "Giornata Nazionale" del Braille, il sistema tattile di lettura e scrittura dei ciechi. Il sistema prende il nome dal suo inventore, Louis Braille che lo mise a punto circa duecento anni or sono, aprendo così le porte della conoscenza e della cultura per milioni di ciechi in Francia e in tutto il mondo. Il giovane Louis Braille, divenuto cieco da bambino nella bottega del padre, per la sua invenzione aveva tratto spunto da un metodo segreto di scrittura e lettura tattile proposto dal capitano di artiglieria Charles Barbier durante le campagne militari napoleoniche. Il giovane Braille perfezionò tale metodo e lo adattò alle capacità percettive dei polpastrelli delle dita e in particolare dell'indice della mano sinistra, basandosi soprattutto sulla propria esperienza personale d'uso.
Il sistema, per una sorta di "dannazione" che si porta appresso fin da allora, fu subito osteggiato da molti educatori dell'epoca i quali lo consideravano "emarginante" per le persone che lo praticavano, così come accade ancora ai giorni nostri, dove più di qualcuno tende a dichiararne l'inadeguatezza e l'obsolescenza.
Con l'arrivo dell'alfabeto Braille, i ciechi nel mondo hanno potuto finalmente abbandonare lo stato di analfabetismo per intraprendere studi regolari che hanno consentito loro l'accesso alle vette più elevate della cultura, fino a cattedre universitarie e posizioni apicali di innumerevoli attività professionali, senza dimenticare l'accesso molto diffuso al mondo del lavoro favorito dalla facilità di lettura e scrittura.
L'Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti, nel celebrare la giornata nazionale del Braille, esprime la propria gratitudine per il Parlamento Italiano che ha voluto e istituito la ricorrenza, ma nel contempo segnala la propria delusione per la mancanza di risorse necessarie a dare a tale Giornata la cornice e il risalto che meriterebbe.
Durante l'iter di approvazione dell'ultima legge di Bilancio, avevamo chiesto una modesta attribuzione di risorse finanziarie per poter realmente promuovere e tutelare il Braille in Italia, così come la legge del 2007 prevede. Nonostante l'impegno di alcuni e le rassicurazioni di molti, non si è potuto o voluto trovare tali esigue risorse, lasciando quindi alle nostre strutture, da sole, l'onere di dare concretezza alla norma con iniziative e manifestazioni che si svolgono su tutto il territorio nazionale. Matera e Torino sono state le due tappe individuate quest'anno quali momenti nazionali della celebrazione della Giornata del Braille, ma decine di altre manifestazioni hanno segnato l'ultima decade di febbraio in molte città d'Italia, per dare forza e visibilità al metodo di lettura e scrittura basato sui sei puntini e onorare il suo inventore Louis Braille che rimarrà indimenticabile nel cuore e nella gratitudine di milioni di ciechi in tutto il mondo.