La tradizione è custodire il fuoco

Assistenza Scienza Solidarietà i temi a rontati nell'annuale appuntamento della Consulta tra antiche Istituzioni Bolognesi
Lucilla Boschi

Venerdì 13 ottobre ha avuto luogo il Giorno della Consulta 2017 presso il Salone della Guardia di Palazzo Caprara Montpensier, attuale sede della Prefettura di Bologna. Appuntamento annuale con la Consulta tra Antiche Istituzioni Bolognesi, che in questa edizione è stato caratterizzato dal titolo Assistenza Scienza Solidarietà, il convegno è stato aperto dagli interventi del Prefetto dott. Matteo Piantedosi e dell’Arcivescovo mons. Matteo Maria Zuppi, insieme al coordinatore della Consulta, prof. Roberto Corinaldesi.

Il Prof. Roberto Corinaldesi, Mons. Matteo Maria Zuppi e il Prefetto dott. Matteo Piantedosi - Il giorno della Consulta 2017, Bologna

La Consulta tra Antiche Istituzioni Bolognesi nasce nel 2002 con intenti espressi nello statuto: «realizzare un collegamento fra Enti che, con fini anche molto diversi, hanno curato nel tempo e curano tuttora iniziative verso persone in condizioni di disagio, nonché a favore dell’accrescimento culturale della cittadinanza bolognese ed operano attivamente per la continuità storica della città di Bologna». Su tali finalità si è soffermato il discorso introduttivo del prof. Corinaldesi, che ha fornito al pubblico un excursus storico sulla nascita della Consulta e delle Istituzioni che ne fanno parte, alcune delle quali sono state presentate in maniera più approfondita dai relatori del convegno: in particolare, la Società “Medica Chirurgica” di Bologna (1802) con lo stesso prof. Corinaldesi, l’Istituzione “Asili Infantili di Bologna” (1847) con il dott. Vittorio Manaresi, l’Ente Morale “Istituto Case di Riposo S. Anna e S. Caterina” (1875) con il dott. Gianluigi Pirazzoli e infine il Comitato per Bologna Storica e Artistica (1899) con l’arch. Carlo De Angelis.

 

Mons.Matteo Maria Zuppi Il Giorno della Consulta 2017 Bologna

In apertura di giornata, il dott. Piantedosi ha sottolineato come nel vissuto delle Antiche Istituzioni si possa leggere la storia della città di Bologna, e lo stesso concetto è stato ribadito da mons. Zuppi, che ha ricordato come in esse scorra una storia di impegno e intelligenza, di poca esteriorità e molto contenuto, cogliendo appieno il senso del sodalizio tra le Antiche Istituzioni Bolognesi con la frase di Gustav Mahler: «La tradizione è custodire il fuoco, non adorare le ceneri», già citata da mons. Valentino Miserachs Grau - direttore della Cappella Musicale Liberiana in Roma - nel ricordare l’importanza della tradizione negli sviluppi della modernità culturale.

Ci hanno particolarmente toccato le parole che mons. Zuppi ha dedicato al Cavazza: «un luogo di straordinaria eccellenza per le risposte antiche e presenti che offre nell’affrontare le difficoltà e nel trasformarle in opportunità». Esse giungono mentre è ancora recente l’intervista allo stesso mons. Zuppi su Repubblica in preparazione della visita a Bologna di Papa Francesco, in cui alla domanda: «Dove lo porterebbe l’amico Jorge, se nessuno vi vedesse?» ha risposto: «Gli farei visitare alcuni luoghi dove l’intelligenza e la tradizione della città hanno formato un deposito di saggezza e sapere: penso all’Istituto Cavazza o al Rizzoli».

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