BolognAbile

Mappe visive e tattili per rendere accessibili parchi e giardini in città
Lucilla Boschi

Il progetto BolognAbile nasce grazie all’avviso “Bologna Made” promosso dal Comune di Bologna nel 2017 e si presenta come un percorso partecipato sotto diversi punti di vista: dal civic crowdmapping alla realizzazione di strumenti che, sia sul piano digitale che su quello sensoriale, possano costruire dei collegamenti tra persone, luoghi e contenuti culturali, generando accessibilità sui vari fronti secondo i principi del design for all. Da qualche anno Bologna è in crescita come meta turistica, a livello sia nazionale che internazionale. Un turismo sempre più diversificato per età, provenienza e tipologia di permanenza. Ma esiste ancora una fascia di “pubblici” che ha difficoltà a godere pienamente della città di Bologna, sia in qualità di turisti ma ancora prima come cittadini o city users: si tratta delle categorie più fragili, non solo le persone con disabilità, ma anche anziani, genitori con figli piccoli, immigrati con difficoltà linguistiche.

La Guida tattile "BolognaAbile"Si stima che i disabili nel mondo siano più di un miliardo, solo in Italia si tratta di circa 3,2 milioni di persone, di cui 2 milioni e 500 mila anziani. Persone che desiderano viaggiare, conoscere, accedere agli spazi pubblici con la massima autonomia possibile. Una città che include è una città che riabilita le persone alla conquista del proprio diritto di usarne gli spazi. In questo senso, il turismo può diventare un’opportunità per creare ponti tra le persone, divenendo a tutti gli effetti veicolo di socialità attraverso lo scambio, l’incontro, la conoscenza, la fruizione completa e responsabile. Partendo da questi presupposti, nasce il progetto BolognAbile, affinché Bologna diventi sempre più città abilitante, per i propri cittadini, ma anche per i city users e per i turisti, e la cultura dell’accoglienza entri sempre più in profondità nel tessuto comunitario e civico. Pensare la città – e pensarla abile e abilitante – non è solo compito dell'amministrazione, ma un dovere di tutti coloro che operano all’interno di essa con finalità culturali, turistiche, economiche o produttive. In questa cornice, si è scelto di iniziare a lavorare dalla mappatura di un tipo di spazio pubblico a cui tutti avrebbero diritto di accedere: giardini e parchi di cui sono state realizzate mappe visive e tattili per guidare l’esperienza all’interno di essi e nelle aree circostanti, dove trovare indicati i percorsi accessibili, le aree di sosta e relax, eventuali ostacoli e dissesti. In questa che idealmente è solo una prima fase del progetto ci si è dedicati a 13 parchi e giardini, la cui scelta è stata fatta cercando di inserire due parchi per ogni quartiere, a rappresentare le aree che in essi sono confluite; discorso a parte per il quartiere Santo Stefano, dove si è inserito come “bonus” un terzo parco, e cioè i Giardini Margherita, che per prossimità sono i più frequentati e fruiti dagli utenti dell’Istituto dei Ciechi Francesco Cavazza.Il verde è pubblico per sua definizione: con la sua attività biologica permette al nostro Pianeta di respirare, di mantenersi vivo. Spesso percepiamo i giardini come dei vuoti tra le case, in cui crescono piante. In realtà sono un'estensione dell'idea di città che può essere comunicata: perché un parco ha quella forma? Perché quegli alberi? La disciplina dei parchi urbani è oggi subordinata alla costruzione della città in senso fisico, ma resta che il giardino è il luogo dove la biodiversità ha il suo maggiore sviluppo. È quindi importante poterli osservare con i giusti strumenti.Le mappe tattili aiutano la persona con disabilità visiva a orientarsi e a muoversi nello spazio, partendo dalla conoscenza di minimi elementi che compongono una complessità necessariamente da esplorare e conoscere attraverso l’esperienza. La scelta della quantità e qualità delle informazioni dipende dalla soglia tattile e dalla dimensione della mappa. Le prime informazioni imprescindibili riguardano l’approccio al parco: la viabilità di contorno che sovente ne disegna il perimetro, con le fermate dei bus e gli attraversamenti pedonali in sicurezza che portano agli ingressi del parco. Si tratta di segni semplici che compongono uno scheletro che accompagna le persone nell'esperienza di conoscenza e costruzione di una mappatura mentale personale: è una prima struttura per mettere a mente forma, percorsi, elementi caratterizzanti il parco di proprio interesse. Le mappe sono pensate per tutti, per questo affiancano al rilievo tattile elementi cromatici semplici che aiutano a differenziare le aree a verde dai percorsi, le alberature da altri elementi. Quanto è rappresentato serve a creare un primo orientamento all'interno di uno spazio che altrimenti risulterebbe ignoto. Le mappe contengono inoltre informazioni utili anche sulle possibili attività e modalità di fruizione per tutti i pubblici. Sono tutte corredate di una legenda che, nella sua semplicità, affianca nella lettura della mappa e nella conseguente comprensione dello spazio del parco.

Si è voluto dare spazio anche a informazioni di carattere più botanico, tramite la rappresentazione di un albero caratterizzante ognuno dei parchi mappati che permetta di avere una lettura, anche per chi non vede, di quello che è il patrimonio botanico e paesaggistico dei giardini bolognesi.

Passeggiata nei parchi bolognesiPer raccontare i parchi si è scelto di utilizzare i testi dei Cartigli verdi che spesso ci accolgono all’ingresso di essi, ma che possono risultare inaccessibili alla lettura non solo per i disabili visivi, ma anche per tutti a causa di danni, usura o altro, per far sì che l’esperienza sia il più possibile inclusiva per chiunque. Nei parchi dove non è stato possibile usare i Cartigli poiché non presenti, è stato scritto un testo introduttivo ad hoc, cercando di reperire le notizie storiche e ambientali che li caratterizzano.

Ciascuna mappa associata alle sue tavole di erbario e al testo descrittivo, ha portato alla nascita della Guida tattile “Cammini in Verde”. Al fine di giungere a questo risultato, la prima fase di lavoro è stata la mappatura delle aree verdi scelte, per valutarne la fruibilità e scoprirne i servizi; in essa sono state coinvolte 8 persone con disabilità visiva, residenti sia a Bologna che fuori Regione, e 4 persone con disabilità cognitiva e motoria, ospiti del centro residenziale “Casa Rodari” gestito dalla Cooperativa Cadiai. Inoltre, alcune visite per la mappatura sono state affiancate da esperti di onDATA.it Associazione per la promozione della trasparenza e la cultura dei dati, per iniziare a lavorare anche sui contenuti di OpenStreetMap e sull’inserimento in essi di informazioni utili per la fruizione dei parchi da parte di persone con disabilità.

Anche la scelta del tipo di carattere e delle sue dimensioni per i testi in nero è stata fatta per renderne la fruizione possibile da parte di un alto numero di persone: Easy Reading è infatti un font ad alta leggibilità, che permette la lettura sia agli ipovedenti che ai dislessici. Tutti i testi sono inoltre presenti anche in braille, mappe e legenda sono realizzate su carta a microcapsule e le tavole di erbario con disegno a rilievo. Il volume è stato stampato e rilegato presso Grafiche Zanini, mentre le sezioni tattili sono state realizzate presso l’Istituto dei Ciechi Francesco Cavazza.

La Guida cartacea è stata affiancata da una pagina Facebook e da un sito web; per i contenuti necessari, è stato attivato un percorso di tirocinio formativo per 6 persone con disabilità visiva, tutte in attesa di occupazione, per dare loro le competenze di base della professione di Social media strategist e Copywriter.

Attraverso il progetto BolognAbile, ci piace pensare che sia possibile rendere sempre più inclusiva la città di Bologna, in questo caso nel godimento dei giardini intesi come luoghi di cultura “viva”, pensati e progettati dall’uomo seguendo criteri di bellezza intesa come esperienza multisensoriale: non solo visiva ma estesa alla percezione dell’atmosfera, dei suoni, delle sensazioni tattili.

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