Isabella Seragnoli e la "filantropia imprenditoriale"

Alberto Borghi

Isabella Seragnoli all'ingresso del MAST - Bologna

Investire sul territorio parte delle risorse che vengono dall’impresa può dare il senso dell’appartenenza civile

Continuando la nostra inchiesta sugli effetti della riduzione delle risorse pubbliche a seguito della perdurante crisi economica, con effetti oramai permanenti e strutturali sul settore dell'assistenza ai cittadini più deboli, abbiamo incontrato la signora Isabella Seragnoli, imprenditrice di grande successo e mecenate da anni assai impegnata nel sociale, non solo nel territorio bolognese. Presidente di Coesia, holding che detiene numerose aziende italiane ed internazionali di grande successo, ma anche a capo della Fondazione che porta il suo nome, dedita ad attività assistenziali ma anche formative, nonché della Fondazione MAST (Manifattura di Arti, Sperimentazione e Tecnologia), con il noto centro polifunzionale ed espositivo con sede a Bologna, alla signora Seragnoli abbiamo chiesto un'opinione sulla situazione di deficit di risorse garantite dalla pubblica amministrazione e sulle eventuali occasioni che la stessa può offrire ai soggetti privati per sopperirvi.

L'apporto del cittadino e dell'impresa al welfare: un impegno morale o un'opportunità di sviluppo economico e sociale?

Come imprenditrice ritengo che sia un dovere e una responsabilità assumersi il proprio ruolo nella società, gestendo virtuosamente le risorse per forme di liberalità, strada che era stata già intrapresa dalla mia famiglia nel passato. Investire sul territorio e sulla comunità parte delle risorse che vengono dall’impresa e in particolare gestirle imprenditorialmente può dare il senso della propria appartenenza civile. Abbiamo iniziato a pensare al MAST più di quindici anni fa, guidati dalla convinzione che l’impresa industriale sia uno strumento di crescita in grado di creare valore sociale oltre che economico. Con questo spirito è stata concepita l’idea di MAST, un centro produttore di cultura che potesse ospitare nuove e più qualificate funzioni per i collaboratori dell’impresa, disponibili anche ad essere usufruite dalla comunità.

L'impresa della cultura e cultura d'impresa: quali sono le principali motivazioni che spingono un imprenditore a supportare iniziative ed enti culturali?

Investire sulla cultura significa investire sulle persone.

Con il MAST abbiamo voluto favorire un processo culturale volto al cambiamento, rivolgendoci in particolare alle nuove generazioni in una prospettiva di motivazione verso l’innovazione, l’imprenditorialità, la tecnologia, peculiarità che da sempre caratterizzano l’Emilia Romagna, un territorio tra i più virtuosi nel fare impresa nel nostro paese.

A questo scopo la Gallery offre un’area didattica esperienziale, progettata secondo i principi dell’edutainment dove viene rappresentata un’astrazione della tecnologia meccanica e uno spazio dedicato alla fotografia industriale.

Mecenatismo nel 2015: un'opportunità o una necessità?

Ho sempre pensato che chi ha ereditato o creato un patrimonio porti la responsabilità di come utilizzarlo anche verso i bisogni del territorio.

Il patrimonio rimane privato, ma dato che esso e chi lo possiede si trovano dentro a una comunità, sarebbe auspicabile tenere in considerazione sia i bisogni della stessa, sia il ruolo che le risorse economiche possono avere nella società.

Ovviamente nell’interesse di tutti.

Sarebbe auspicabile che un modello di filantropia imprenditoriale mettesse a disposizione della collettività risorse e capacità.

La responsabilità dunque è duplice: da una parte tenere conto dei bisogni e contribuire a soddisfarli, dall’altra parte gestire in maniera imprenditoriale il patrimonio, in modo da generare nuove risorse.Facciata del MAST - Bologna

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