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L'Istituto e la "grande guerra"

Opportunità

La guerra mondiale portò anche ai non vedenti un rilevante cambiamento: prima della guerra c'era stata una evoluzione nella condizione dei ciechi, nella quale l'Istituto bolognese aveva avuto una parte rilevante in particolare per avere puntato ad ottenere per i ciechi non solo istruzione ed educazione, ma anche la possibilità di vivere del proprio lavoro. L'arruolamento forzato offrì alcune nuove opportunità di lavoro ai ciechi nei posti lasciati liberi dai richiamati; opportunità che divennero più consistenti alla fine della guerra, quando, però, il numero dei ciechi si accrebbe per i feriti del conflitto. Cresceva quindi la necessità di studiare forme di reinserimento, di cercare, anche nell'ambito militare, terapie rieducative. Fu la categoria dei ciechi di guerra a segnare la svolta: Carlo Del Croix e Aurelio Nicolodi, ex combattenti ora ciechi, sentirono la mutilazione come olocausto alla patria, ma avvertirono anche il legame che li collegava a tutti gli altri ciechi, fossero essi nati ciechi o divenuti tali, abili o inabili, giovani o vecchi. Nascerà così l' "Unione Italiana Ciechi".

L'istituto e la guerra

La guerra interessò direttamente l'Istituto. L'elezione di F. Cavazza a deputato, pur avendo accresciuto i suoi impegni, aveva costituito una garanzia di sostegno per l'ente le cui attività, però, subirono un rallentamento per la chiamata alle armi di dipendenti e membri del Consiglio. La guerra accrebbe poi le difficoltà di approvvigionamento e confermò quella crescita del costo della vita che già si era verificata negli anni precedenti a causa della guerra di Libia. I problemi maggiori furono soprattutto quelli di un bilancio che si basava sulla beneficenza ma che non poteva non provvedere agli adeguamenti igienici, funzionali e didattici. Tutto ciò avrebbe implicato, nell'immediato dopoguerra, un ritocco anche consistente delle rette nella constatazione che, nonostante le donazioni, sarebbe stato difficile, senza particolari sussidi, non presentare un bilancio in costante disavanzo.

L'andamento didattico

Merito di Graziani furono i buoni risultati con gli allievi, che proseguirono una strada già iniziata nell'anteguerra. Furono presentati allievi a sostenere la licenza elementare e la maturità nelle scuole pubbliche, e furono ammessi anche a frequentare i corsi nelle scuole statali. Da sottolineare, poi, la buona riuscita in campo musicale testimoniata dal conseguimento di diplomi e di altri titoli.

Merita una particolare attenzione proprio l'evoluzione della sezione di musica, che fu posta sotto la cura di Grimandi la cui presenza e attività onorava l'Ente, al di là di uno specifico incarico. Grimandi, a seguito delle dimissioni del prof. Guglielmo Mattioli dall'incarico di direttore della scuola musicale, ottenne quel posto come riconoscimento delle sue qualità, ma anche come garanzia della sicurezza economica, con buone prospettive di miglioramento. Ed era anche un guadagno per l'Istituto, che delle capacità e notorietà di Grimandi poteva così continuare a valersi.

INDICE

Capitolo 5 - Gli anni venti

Premessa

Capitolo 1 - Dalle origini agli anni novanta dell'ottocento

Capitolo 2 - Tra i due secoli

Capitolo 3 - L'inizio del novecento fino alla guerra mondiale

Capitolo 6 - Gli anni trenta

Capitolo 7 - Gli anni quaranta

Contatti

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