Antonio Zannoni

Ingegnere, architetto, archeologo. Contribuì allo sviluppo di Bologna riscoprendone le radici etrusche e valorizzando le opere ingegneristiche romane
Paola Furlan

Antonio Zannoni nasce a Faenza il 29 dicembre 1833. Nel 1859 si laurea all'Università di Roma in filosofia e matematica e si trasferisce a Bologna dove consegue il titolo di ingegnere e architetto alla Regia Scuola di applicazione degli Ingegneri nel 1861. Nell'aprile dello stesso anno Coriolano Monti, capo dell’Ufficio tecnico del Comune di Bologna, lo propone come primo assistente, in via provvisoria, per lire 125 mensili “a solo titolo di compenso d'opera” finché presterà servizio. L'assunzione è formalizzata dalla giunta il 27 aprile 1861, in quella che appare una riorganizzazione degli uffici di Edilità ed arte. La collaborazione con Coriolano Monti è senza dubbio molto stretta ed è significativo che già nell'ottobre dello stesso anno Zannoni assuma la delega di rappresentanza di Monti in caso di assenza, per fare in modo che i lavori in corso non subiscano ritardi e rechino danni al comune.

Di Zannoni ricordiamo tra l’altro le scoperte archeologiche, la riapertura dell'antico acquedotto romano, la progettazione della ferrovia direttissima tra Bologna e Firenze, i numerosi interventi architettonici, l'attività di insegnante di algebra e geometria.

Nel 1861, nel corso di alcuni lavori di attività edilizia, nel centro cittadino è individuato un tratto dell’antico acquedotto romano. Zannoni si interessa particolarmente al caso per rintracciare l’originale percorso del condotto costruito in età augustea, in disuso da tempo e del quale si erano perse le tracce. I suoi studi conducono alla convinzione di poter realizzare un moderno acquedotto dotando la città di acqua potabile per l’igiene urbana, un problema molto sentito in quel periodo. L’epidemia di colera del 1865 incoraggia l’amministrazione a proseguire nel progetto di riattivazione che si conclude il 5 giugno 1881 quando l’acqua dell’antico acquedotto romano torna a scorrere dalla Val di Setta alla città.

Tomba di Antonio Zannoni - Ingresso della Galleria degli Angeli, Certosa di Bologna

Tra le realizzazioni di Zannoni non possiamo non ricordare la sua attività di archeologo quando segue la direzione dei lavori del Cimitero della Certosa. Il 23 agosto 1869, nel Chiostro delle Madonne è scoperta una tomba etrusca “a cista” in bronzo contenente ossa combuste e suppellettili funebri. Zannoni intuisce che il ritrovamento è parte di una vasta necropoli; ottiene l'autorizzazione e i mezzi per poter procedere agli scavi che proseguono esplorando il Campo degli Spedali. È l'inizio di una passione archeologica che prosegue nel tempo. Negli anni successivi, si occupa di molti altri rinvenimenti, dai sepolcreti occidentali etruschi di Felsina, all'abitato di capanne rilevato nell'attuale centro storico cittadino dove è ritrovato il ripostiglio della fonderia di Piazza San Francesco, seguendo un'intuizione e realizzando un programma già delineato durante gli scavi della Certosa.

Antonio Zannoni sarà il successore di Coriolano Monti nella carica di ingegnere capo dell'Ufficio tecnico dal 1874 al 1877. Tra i numerosi interventi si segnalano il completamento di Palazzo Legnani Pizzardi; le case Zappoli e Pierantoni in via Indipendenza; le case Ratta e Bottrigari di piazza Cavour; la Galleria degli “Angioli” nel Cimitero della Certosa; il nuovo palazzo Pallavicini in via Galliera; il Museo Civico Archeologico; la riduzione del Palazzo Ranuzzi-Baciocchi a nuova sede degli uffici giudiziari; l'antico ufficio delle Poste nel Palazzo comunale in seguito Tesoreria della Cassa di Risparmio in Bologna e il villino Vitta, fuori Porta Santo Stefano.

A Zannoni va attribuita la definizione del percorso della ferrovia direttissima Bologna-Firenze, proposta nel 1882 (Proposte e studi, Regia Tipografia) e nel 1888 (Progetto dettagliato, pubblicato dalla tip. Azzoguidi). Il nuovo tratto ferroviario, che diventa opera nazionale pubblica con la legge del 1908, viene inaugurato il 22 aprile 1934 e riduce il percorso Bologna-Firenze da 132, a poco più di 97 chilometri con un risparmio di due ore di percorrenza tra le due città. Antonio Zannoni è un insegnante molto impegnato nella diffusione dell'istruzione tecnica e professionale. Per quasi dodici anni insegna gli elementi della geometria e dell'architettura a operai e artigiani nella scuola serale comunale delle Arti costruttive, da lui fondata a Bologna. Nel 1883 consegue la libera docenza in architettura tecnica e insegna nella Regia università e scuola d'Ingegneria di Bologna. Nel 1892 viene nominato professore straordinario di quest'ultima materia e nel 1899 diviene ordinario.

Lettera di Attilio Muggia celebrazioni centenario nascita Zannoni - Archivio Storico Comune di BolognaFigura straordinaria di studioso al servizio della città in diversi campi della conoscenza scientifica, Antonio Zannoni contribuisce in modo determinante alla formazione culturale, sociale e civile della Bologna post-unitaria.

Muore a Ceretolo di Casalecchio di Reno, il 17 agosto 1910.

Nel 1928 il Comune di Bologna gli dedica una strada, da via Andrea Costa a via Fernando de Rosa, zona Saragozza.

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