Pieno di medaglie per l’A.S.D. P.A.T. Bologna

Concluso l’ottavo torneo nazionale individuale di show down “Due Torri Bologna” che ha visto la partecipazione di ben 77 atleti
Lucilla Boschi

Presso l'Istituto dei Ciechi "F. Cavazza" si è concluso l’ottavo torneo nazionale individuale di showdown “Due Torri Bologna”, con il successo di Marco Ferrigno in campo maschile e di Chiara Di Liddo in quello femminile, entrambi della A.S.D. P.A.T. di Bologna. Il torneo è stato organizzato dal gruppo sportivo P.A.T Bologna e dall’Istituto Cavazza e autorizzato dalla F.I.S.P.I.C. Federazione Italiana Sport Paralimpici per Ipovedenti e Ciechi, che ha fornito il personale arbitrale. Dal 10 al 12 febbraio nello storico Istituto si sono sfidati 77 atleti, 47 uomini e 30 donne, provenienti da tutto il territorio nazionale, che hanno giocato su 10 tavoli per un totale di 400 partite, dirette da 17 arbitri federali FISPIC.Gli atleti sono stati premiati da Elio De Leo, presidente dell’istituto dei Ciechi Francesco Cavazza Onlus, e Sandro Di Girolamo, presidente FISPIC.

Podio maschile

1 Ferrigno Marco A.S.D. P.A.T. BOLOGNA

2 Massola Rinaldo A.S.D. SPORTELLA

3 Liberali Luca G.S.D. NON VEDENTI MILANO ONLUS

Podio femminile

1 Di Liddo Chiara A.S.D. P.A.T. BOLOGNA'

2 Buttiglione Jessica G.S.D. NON VEDENTI MILANO ONLUS'

3 Folino Piera

A.S.D. SPORTELLA

La classifica completa è consultabile sul sito FISPIC: http://www.fispic.it/showquestionphp?faq=30&fldAuto=1893

Gli incontri individuali di showdown si disputano tra due giocatori, su un tavolo rettangolare con angoli arrotondati e sponde laterali, con l’area di porta alle due estremità e con uno schermo trasparente al centro del tavolo. Si gioca con delle racchette tipo quelle da ping pong e con una palla sonora. Lo scopo è quello di fare goal facendo passare la palla sotto lo schermo centrale tenendola attaccata al tavolo da gioco. L’avversario deve cercare di parare il tiro con la racchetta. Ogni rete vale due punti, un punto per l’avversario se la palla tocca il proprio corpo, se esce fuori dal tavolo o se si attua una difesa scorretta. Un maschera sugli occhi garantisce assoluta parità tra le varie forme di disabilità visiva.

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