Il Museo Omero: una risorsa per tutti

Vogliamo fare il punto?
Aldo Grassini

E anche questa è fatta! Il Parlamento ha approvato in via definitiva la legge così detta "Mille Proroghe" che contiene, insieme a molti altri provvedimenti, il rifinanziamento del Museo Tattile Statale Omero di Ancona. Si conclude così felicemente un'odissea che tra ansie e timori, dopo la fumata nera della Legge di Stabilità, ci restituisce finalmente il sorriso. Intendiamoci: non siamo ricchi più di prima; ci è stata assegnata la stessa cifra degli scorsi anni, ma quel che conta è la certezza di poter fare assegnamento su risorse sicure. E con i tempi che corrono...

I risultati non vengono mai senza sforzo e l'impegno che questa volta ci ha visti supportati con decisione ed efficacia dall'UICI, ha prodotto il successo desiderato.

Ma il Museo Omero cammina spedito per la sua strada e sembra quasi non risentire delle pastoie della politica e della burocrazia. In questi ultimi anni ha cambiato la sede trasferendosi nel 2012 dall'ala di una scuola in una sede prestigiosa: la Mole Vanvitelliana, costruita dal famoso architetto settecentesco in mezzo al mare, in un luogo incantevole dove il nostro Museo può avvalersi di una superficie di 3000 mq. per sviluppare le sue attività.

E il risultato si è visto subito. Da allora il numero dei nostri visitatori è passato in un paio d'anni da circa undicimila a venticinquemila che ne fanno il quarto museo statale delle Marche.

Le sue attività spaziano su un fronte che si estende ben al di là delle Alpi e dell'Adriatico. Siamo stati invitati per seminari e conferenze a Parigi, a Mosca, a Tokio, a Katowice, a Spalato. Abbiamo esportato le nostre mostre in Polonia, in Croazia e nella Repubblica Ceca. Abbiamo avuto rapporti di collaborazione con molti musei stranieri tra cui anche il Louvre e il British Museum. Abbiamo ospitato stagisti provenienti da otto Paesi stranieri.

In Italia il Museo Omero è ormai diventato un riferimento per i problemi dell'accessibilità ai beni culturali e attraverso i suoi corsi di formazione sono transitati gli operatori dei più importanti musei italiani.

I disabili visivi possono avvicinarsi ai più grandi capolavori della scultura come in una sorta di enciclopedia tridimensionale che offre all'esplorazione tattile copie perfette e i plastici di alcuni famosi monumenti. Ma essi finalmente possono anche conoscere ed ammirare sculture di molti maestri del Novecento. Si tratta di tutte opere originali in una grande varietà di materiali: bronzo, marmo, pietra, terracotta legno ecc., e tutte possono essere accarezzate con curiosità ed amore dalle mani dei visitatori non vedenti. Martini, Marini, Messina, De Chirico, Consagra, Bodini, Trubbiani, ma anche Pomodoro, Vangi e Pistoletto - solo per citare alcuni nomi - rivelano con le loro sculture le meraviglie e le problematiche dell'arte del Novecento.

Visita ad occhi chiusi - Museo OmeroDel resto il Museo Omero, tra le sue numerose esposizioni temporanee, ha proposto in questi anni eventi importanti mettendo tra le mani di ciechi e vedenti mostre dedicate a Manzù e Messina, Trubbiani e Annibali, per non parlare anche di alcuni grandi maestri del Rinascimento.

Abbiamo detto delle mani di ciechi e vedenti. La filosofia del nostro Museo ha inteso da sempre non creare uno spazio per soli ciechi, ma uno strumento di autentica integrazione culturale: un museo senza barriere veramente destinato a tutti. I disabili visivi vengono a scoprire i tesori dell'arte, altrimenti preclusi alle loro possibilità, ed i vedenti scoprono insieme a loro il fascino intrigante dell'approccio tattile.

E così possiamo lanciare una sfida all'impostazione tradizionale: chi l'ha detto che la scultura è un'arte visiva? E perchè i musei devono privilegiare nella loro proposta soltanto l'uso della vista? Insomma, ci proponiamo l'obiettivo ambizioso di mettere in discussione i canoni della museologia seguendo una strada che può esser percorsa da chi non vede e da chi vede.

Con questo assunto abbiamo anche creato una rivista on line di cui per ora sono usciti due numeri. Il titolo "Aisthesis" richiama la sensazione, la sensorialità, la sensibilità e vuol essere uno strumento di approccio a questa tematica attraverso un impegno propriamente scientifico. "Aisthesis può essere scaricata gratuitamente dal sito www.museoomero,it.

Ma non si pensi che la strada del Museo Omero sia tutta rose e fiori. Purtroppo nel nostro Paese impera un nemico potente dell'ingegno e dello spirito di iniziativa: la burocrazia.

A causa di questo mostro indomabile esiste un nodo che non si trova il modo di dipanare e che c'impedisce da qualche anno di mettere in atto il progetto dell'allestimento definitivo del Museo Omero. Ma la nostra caparbietà riuscirà comunque a venirne a capo!

Ci attende un museo modernissimo, pensato e progettato da una commissione scientifica internazionale. L'impostazione non sarà più cronologica ma tematica e consentirà il dialogo di opere appartenenti a contesti apparentemente lontani. Saranno molto sviluppate le sezioni dedicate all'archeologia, con la riproduzione di ambienti preistorici e perfino di una triremi romana, e dell'architettura con una speciale attenzione al confronto tra diverse tipologie di piante urbanistiche.

Una guida elettronica per l'autonomia dei visitatori privi di vista utilizzerà il prodotto migliore della tecnologia più moderna.

Parallelamente si sta lavorando per la creazione di una nuova sezione del Museo dedicata alla storia del made in Italy.

Sarà questo un dono della famiglia di Diego Della Valle.

Sala Contemporanea - Museo Omero

Precedente | Successivo