Adele Gregorini Bingham

Madre, volontaria, nobildonna bolognese
Roberto Sarmenghi

Busto di Lady Adele Bingham - Fotografia di Irene SarmenghiLady Adele Bingham de Lucan Gregorini, nobildonna figlia del lord inglese Richard Bingham conte di Lucan e della bolognese Adelaide Gregorini, occupa un ruolo significativo tra le figure femminili dell’ottocento bolognese. Nata a Parigi il 10 febbraio 1821, sebbene avesse mantenuto la cittadinanza paterna, visse a Bologna dividendosi tra il palazzo di via Barberia e la sontuosa villa della Croce di Casalecchio, residenze ereditate dalla madre.

Sposata col cugino Gregorio Gregorini, eroe risorgimentale, si dedicò a molteplici attività benefiche partecipando attivamente alla trasformazione del filantropismo tradizionale in pratiche concrete. Contribuì alla nascita dell’associazionismo femminile, in particolare di quello che maturò in seno alle società operaie di mutuo soccorso.Pur conservando il ruolo di moglie e di madre, fece parte di quel nutrito gruppo di donne aristocratiche (tra queste l’amica Alma Minghetti Vecchietti, sorella di Marco Minghetti) che decisero di “uscire dai salotti” e dare vita ad attività concrete e durature a favore dei più bisognosi.

Nel 1881 fu una delle sostenitrici dell’iniziativa della Società artigiana femminile volta a dar vita a un asilo per i bambini lattanti e, direttrice della stessa società, fece parte del consiglio di amministrazione dell’asilo che, ispirato da moderni modelli inglesi e svizzeri, aveva lo scopo di “custodire e curare i bambini in quelle ore della giornata, nelle quali le loro madri lavorano fuori della propria abitazione”.

Alla morte, avvenuta il 12 febbraio 1898, lasciò cinquecento lire ciascuno all’asilo dei bambini lattanti, all’Istituzione dei poveri pazzi guariti e al Baliatico della Casa della Misericordia.

Il professor Luigi D’Apel, redattore dello statuto dell’asilo nonché vicepresidente del consiglio di amministrazione della stessa istituzione, in occasione dell’assemblea tenutasi il 28 gennaio 1900 pronunciò un discorso commemorativo in onore delle due fondatrici e patronesse, decedute a poca distanza di tempo l’una dall’altra, contessa Adele Bingham de Lucan Gregorini e donna Alma Vecchietti Minghetti.

Riferendosi in particolare a Lady Gregorini aggiunse: “per l’incrocio del forte anglosassone con il latin sangue gentile, ebbe le migliori qualità dell’uno e dell’altro: dal primo la costanza, lo spregiudicato discernimento, l’amore per la libertà, la tolleranza delle opinioni altrui senza fiacche transazioni coi propri principi; dal secondo il geniale entusiasmo, la spigliatezza e la grazia, la tenerezza e l’affidabilità”.

Assai struggente è il passo della commemorazione che descrive l’amore verso i figli del marito, Ugo ed Aldo, da lei adottati e profondamente amati. Il grandissimo il dolore provocato dalla morte di Aldo a causa di una meningite tubercolare, il 6 maggio 1880 all’età di 8 anni, è così descritto: “E come amaramente ella pianse, dopo breve anno, la morte precoce di Aldo, dal cui nome volle intitolata una delle culle, la prima ond’ella regalò il nostro Asilo dei bambini lattanti!”.

Lady Adele Bingham de Lucan Gregorini riposa nella cappella funeraria di famiglia nella Certosa di Bologna assieme alla madre, al marito, ai due figli Aldo e Ugo, al nipote Giovanni ed alla nuora Grace King Konnelly.

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