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Anno 5, numero 1, giugno 1998

 

Periodico di informazione dell'Istituto dei Ciechi Francesco Cavazza

SOMMARIO

La Causa dei Disabili e', a Ben Pensare, Causa di Tutti Noi
Gian Carlo Sangalli 3

Tecnica e tecnologia
Ernesto Dini 4

Lo sviluppo della visione nel mondo animale
Renato Meduri 6

Visione e Guida
Renato Meduri 11

Il Lavoro, Questo Sconosciuto
Giorgio Tonelli 13

I libri ci parlano...
Alberto Borghi 15

Vivere la citta'
Ernesto Dini 17

DALL'ENEL LA BOLLETTA IN BRAILLE

Handimatica '98
Elisabetta Pasquali 19

I Castelli degli Este
Paola Rubbi 21

Gli amici del "Cavazza"

REDAZIONE
DIRETTORE RESPONSABILE: Paola Rubbi
CAPO REDATTORE: Antonio Marchello
Angelo Aiello, Alberto Borghi, Maurizio Cocchi, Cosetta Mignani, Elisabetta Pasquali,
Giorgio Tonelli, Pier Michele Borra, Ernesto Dini, Mario Barbuto, Maura de Angelis
RICERCA FOTOGRAFICA: Tommaso Saredo
REALIZZAZIONE GRAFICA Virtual Coop S.c.a.r.l. Cooperativa Sociale, Viale A. Moro, 16 Bologna
STAMPA Litosei s.r.l., Via Bellini 22/4 - Rastignano (Bologna)
Vedere Oltre - Anno Quinto - N^1 Giugno 1998 - Aut. Tribunale di Bologna n^ 6232 del 26/11/93 - Sped in abb. post. L.549/95 art.2 Comma 20/c legge 662/96 Filiale di Bologna

COMITATO D'ONORE
L'Istituto Cavazza ha costituito un Comitato d'Onore al quale hanno aderito importanti personalita' della comunita' cittadina bolognese, per manifestare cosi' la loro solidarieta' e il loro sostegno morale nei confronti dell'Istituto e del suo operato.
STEFANO BORGHI Presidente Associazione Industriali, Provincia di Bologna
GIAN CARLO SANGALLI Presidente della C.C.I.A.A. e dell'ASCOM
ENZO MOSINO Prefetto di Bologna
VITTORIO PRODI Presidente della Provincia di Bologna
FABIO ROVERSI MONACO Magnifico Rettore dell'Universita' di Bologna
FILIPPO SASSOLI DE BIANCHI Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna
PIERLUIGI STEFANINI Presidente della Lega Provinciale delle Cooperative
WALTER VITALI Sindaco di Bologna

COMITATO SCIENTIFICO
Mario Barbuto, Andrea Canevaro, Rodolfo Cattani, Aldo Costa, Gianni Fuca',
Eustachio Lo Perfido, Renato Meduri, Emilio Rebecchi, Vittorio Capecchi

La Causa dei Disabili e', a Ben Pensare, Causa di Tutti Noi

Da pochi mesi ho avuto l'onore di assumere l'incarico di Presidente della Camera di Commercio di Bologna e tra i tanti problemi giunti sulla mia scrivania sono stato lieto di imbattermi in quelli che i dirigenti dell'Istituto Cavazza mi hanno sottoposto.
Problemi derivanti dalla cecita', ma piu' in generale le questioni che riguardano le persone con handicap, il superamento di pregiudizi psicologici e sociali che ancora influenzano pesantemente il nostro modo di pensare; l'abbattimento delle barriere architettoniche e culturali che oggi ostacolano la piena integrazione di quanti siano colpiti da una minorazione fisica o sensoriale.
So, come sanno tutti i bolognesi, che l'Istituto Francesco Cavazza svolge da oltre un secolo un'opera preziosa di istruzione, formazione e assistenza dei ciechi; opera che ha consentito a migliaia di cittadini affetti dalla minorazione visiva di potersi costruire una vita normale in mezzo a noi e tra di noi.
Dal mio posto, intendo adoperarmi per portare il mio piccolo mattone alla causa della integrazione sociale degli handicappati, senza voler formulare promesse altisonanti, ma operando quotidianamente per attrarre sul problema la dovuta attenzione delle categorie produttive della nostra citta'.
Le persone con handicap faticano, probabilmente piu' di altre, per muoversi, per studiare, per trovare un impiego, per ottenere una abitazione adeguata alle loro necessita'.
Da parte nostra, senza enfasi, il dovere di porre attenzione a queste problematiche, nel desiderio di offrire il proprio contributo per soluzioni piu' avanzate che la nostra citta' di Bologna richiede e merita, anche nella prospettiva dell'anno 2000 quando essa vivra' una stagione esaltante di capitale europea della cultura.
Ringrazio quindi i miei nuovi amici dell'Istituto Cavazza per avermi voluto nel Comitato d'Onore di questo periodico e per aver creduto nella mia possibilita' di arrecare un apporto positivo alla loro causa che e' poi, a ben pensare, causa di tutti noi.

Gian Carlo Sangalli
Presidente della Camera di Commercio di Bologna

TECNICA E TECNOLOGIA
grande esposizione al Cavazza di ausili per i non vedenti
Sabato 13 dicembre, durante una affollatissima manifestazione svoltasi a Bologna per iniziativa dell'Istituto Cavazza, in collaborazione col Centro Nazionale Tiflotecnico e la Biblioteca Italiana Regina Margherita di Monza, sono stati presentati gli ultimi ritrovati della tecnica e della tecnologia in fatto di ausili informatici che consentono ai ciechi e agli ipovedenti l'uso del computer, la gestione dei vari sistemi e programmi, compreso Windows, e l'accesso ad Internet.
Dopo una breve presentazione dell'iniziativa ad opera del dr. Mario Barbuto, Direttore dell'Istituto Cavazza e dell'ing. Marco Mattioli dello stesso Istituto, i visitatori hanno potuto apprezzare prodotti resi piu' flessibili e meglio rispondenti alle nuove tecnologie in continua evoluzione, grazie all'applicazione di apparati e di dispositivi che sono all'avanguardia nello studio e nella realizzazione degli strumenti informatici per non vedenti.
In particolare, sono stati presentati:
MB 408 L, un nuovo terminale Braille portatile italiano a 42 caratteri, con interfaccia seriale, predisposto per l'accesso a Windows tramite programmi dedicati;
TINY, un nuovo terminale Braille a 40 caratteri, portatile, operativo in ambiente Dos e Windows95;
BRAILLEX COMPACT, personal computer portatile con riga Braille a 42 caratteri per ambienti Dos e Windows;
B-LITE 40, notebook con riga Braille e sintesi vocale;
WINDOTS, software per l'accesso a Windows tramite dispositivi Braille e sintesi vocali;
LYNX, programma di navigazione Internet, operativo in ambiente MS-Dos, interamente accessibile ai non vedenti.
Nell'ambito della mostra, il Centro di Materiali Tiflodidattici della Biblioteca Regina Margherita di Monza, operante a Bologna presso l'Istituto Cavazza e coordinato dalla dr.ssa Nicoletta Grassi, ha presentato l'intera gamma di ausili per gli alunni non vedenti e per gli insegnanti curriculari e di sostegno: plastici in rilievo per lo studio della geografia, della zoologia, della botanica, dell'anatomia e della storia dell'arte, prodotti dalla Federazione Nazionale delle Istituzioni pro Ciechi, nonche' una interessante collana di opuscoli contenenti disegni e relativa descrizione in rilievo, predisposti dall'Istituto per Ciechi di Milano per favorire nei bambini la conoscenza degli oggetti di uso quotidiano.
Al termine del suo intervento, il dr. Barbuto ha annunciato che nel corso del prossimo anno sara' allestita una mostra di tutti gli ausili informatici realizzati e distribuiti dalle diverse imprese del settore che operano a livello nazionale ed internazionale.
Appuntamento, dunque, alla prossima manifestazione.

In collaborazione con il Centro Nazionale Tiflotecnico
e la Biblioteca Italiana Regina Margherita di Monza sono
stati presentati a Bologna gli ultimi ritrovati di ausili
informatici per non vedenti.

Ernesto Dini

LO SVILUPPO DELLA VISIONE NEL MONDO ANIMALE

Prof. Renato Meduri
Direttore della Cattedra di Ottica Fisiopatologica, Universita' degli Studi di Bologna
La facolta' visiva ha costituito nell'evoluzione dell'uomo uno dei fattori principali.
Noi siamo creature altamente visive; cio' non e' negli animali inferiori dove sono piuttosto piu' sviluppati altri sensi quali quello chimico e quello tattile e con l'ulteriore evoluzione nel senso dell'odorato ed in quello dell'udito.
Nei vertebrati inferiori il senso dell'olfatto e' quello piu' sviluppato e la vista e' un tessuto sussidiario relegato ad una ristretta sede del cervello medio. Si deve giungere ai mammiferi per vedere formarsi un centro ricettivo corticale per la visione situata posteriormente, mentre le aree motorie e coordinative sono proiettate in avanti verso i lobi frontali.
La subordinazione del senso dell'olfatto al senso della vista ha costituito uno dei mezzi per cui l'uomo si e' potuto evolvere nel senso di apprendere nuove attivita', apprezzare il mondo esterno e stimolare cosi' in forma piu' completa lo sviluppo di una parte del cervello.
Nel tentativo di apprezzare lo sviluppo della visione nel mondo animale, cominciamo laddove comincia qualsiasi scolaro: dall'ameba.
L'ameba per nutrirsi emette dei pseudopodi, e cio' e' possibile grazie alla modificazione fisica del suo stato di palatinizzazione superficiale. Se lo pseudopodo incontra qualcosa di nocivo o dannoso viene ritirato. Cio' puo' essere indotto da stimoli chimici, termici, meccanici e luminosi. Tali effetti non sono specifici, tutti gli stimoli inducono lo stesso responso. In piu' tali stimoli sono addittivi, nel senso che quando due stimoli vengono applicati in concentrazione subliminare, talche' ognuno da solo non provocherebbe lo stimolo, addittivamente invece lo provocano.
E' quindi affascinante che la vista ed il tatto in questi siano simili ed addittivi.
Sulla base di questa primaria reattivita' si sono sviluppati e differenziati i vari sensi nella stortia dell'evoluzione. Solo il senso termico non ha procreato nulla di particolare.
Dalla stimolazione chimica s'e' sviluppato invece il senso dell'odorato ed il suo parente prossimo il gusto.
Dalla stimolazione tattile s'e' sviluppato il senso del tatto e quello pallestosico o vibratorio.
Dalla stimolazione luminosa o fotosensibilita' s'e' sviluppato il senso visivo.
E' probabile che vi siano altri sensi dei quali noi non abbiamo cognizione.
Esistono in Africa certe termiti che non hanno occhi, che sono cieche, eppure per la loro vita sociale ordinata, per la disciplina reggimentale delle loro incursioni nel mondo esterno tali che sembrano richiedere scambi ed informazioni, fanno presumere su di esse mezzi di comunicazione che noi non conosciamo.
Torniamo ora alla visione nel mondo animale.
E' indubbio che primitivamente la visione si sviluppo' essenzialmente come un riflesso motorio alla luce. L'abbiamo gia' veduta nell'ameba, dove la luce fa' ritirare i pseudopodi. Lo vediamo in certi flagellati che nuotano via dalla luce certe larve di vermi invece si dirigono verso la luce.
Su un ulteriore stadio di sviluppo l'animale non si allontana, ne' si avvicina alla luce, ma mantiene un costante angolo verso di essa.
E' un gradino molto importante nello sviluppo, perche' in questi animali la luce non attrae ne' respinge, ma serve come un mezzo al fine di guidare l'animale verso un luogo dove desidera recarsi. L'animale si mette cosi' nella stessa condizione di un pilota di una nave che non disponga di bussola, ma solo del sole o della stella polare.
Se la luce e' lontana, come e' il sole, il cammino dell'insetto e' virtualmente una linea diritta; ma se essa e' vicina l'angolo d'incidenza deve essere tenuto costante dall'insetto per cui deve per forza volare lungo una linea spirale/logaritmica della luce stessa.
E' questa la ragione per cui la falena, utilizzando un meccanismo designato per il riferimento al sole, vola alla sua morte sulla fiamma di una candela.
e' l'angolo che l'asse longitudinale del mollusco fa con la direzione della luce.
Questo comportamento verso la luce puo' divenire di un'accuratezza sorprendente e lo vediamo negli insetti e negli uccelli.
L'occhio composto degli insetti e' ideale per una funzione di questo genere. E' composto di una moltitudine di occhi o ormatidia. Quando un raggio di luce passa da un elemento all'altro dell'occhio composto, stimolandone uno alla volta, l'insetto si volta per mantenere sempre una stimolazione costante di un elemento.
Questo e' il comportamento della formica quando carica di cibo ritorna al suo nido in una foresta di erba. E' stato dimostrato che si orienta con il sole.
Se con uno specchio si fanno riflettere i raggi del sole dal lato opposto, la formica prende la direzione opposta. Il biologo BRUN fece un passo avanti. Quando la formica tornava al suo nido, l'imprigiono' per due ore in una scatola. In tale periodo il sole aveva percorso un angolo di 37^ nel ciclo; quando libero' la formica, essa riprese il suo cammino mantenendo lo stesso angolo rispetto al sole, ma ora rispetto al sole pomeridiano e pertanto viaggiava in una direzione deviata di 37^ rispetto al suo nido che percio' non pote' piu' raggiungere.
Le api invece non commettono lo stesso errore. Sembra che posseggano un orologio interno nel loro cervello corrispondente ai ritmi diurni. E' un fatto straordinario pensando che le api hanno un cervello grande 2,5 mm.!
Ancora piu' straordinaria e' la capacita' degli uccelli che intraprendono viaggi di migliaia di chilometri per ritornare allo stesso nido o allo stesso tetto, valicando interi continenti ed oceani.
Questa facolta' e' stata studiata nel 1955 da MATTHEWS di Cambridge.
L'occhio degli uccelli e' il piu' elaborato fra tutte le speci; ha un potere risolutivo fino a 10 secondi di arco, e cioe' sei volte quello dell'uomo (=1 minuto primo).
MATTHEWS trovo' che tenendo gli uccelli esclusi dalla luce e dal sole, commettevano errori nel loro volo verso casa in quanto deducevano la latitudine mediante le variazioni dell'altezza del sole.
Facendo in modo che sperimentalmente un giorno incominciasse qualche ora prima o dopo, e cioe' desincronizzando il ritmo giorno e notte degli uccelli, si spiegavano ora gli errori della longitudine.
La spiegazione della precisione del volo degli uccelli e' ammettere che questi si orientino calcolando l'arco del sole e da questo extrapolando la sua posizione al mezzogiono locale, confrontando questa posizione con la posizione annotata a casa ed eseguendo correzioni a seconda del ritmo delle 24 ore mantenute mediante un sistema di orologio interno nel cervello.
Abbiamo fino ad ora veduto che il principale effetto della luce sull'occhio e' il controllo del movimento fino al meraviglioso sviluppo di perfezione che si raggiunge negli uccelli.
C'e' ora da chiederci fino a che punto queste reazioni motorie siano di natura automatica e riflessa, e quanta parte abbiano le percezioni visive.
Sappiamo che l'ape puo' vedere e cosi' l'uccello, ma fino a che punto la loro visione in senso percettivo puo' modificare le loro reazioni?
Oggi e' stato dimostrato che nelle tre prime classi: protozoi, celenterati, echinodermi, i responsi alla luce sono automatici e fissi.
Il primo progresso di evoluzione lo troviamo nei vermi i quali mostrano un qualche grado di apprezzamento visivo intelligente.
Nonostante che nel verme la visione e' un senso poco importante, perche' la sua vista e' dominata dal senso del tatto e dell'odorato.
Tuttavia in un labirinto ricompensati con il cibo e puniti con uno shok elettrico, ai lombrichi si puo' far fare cose contro natura come dirigersi verso la luce, quando essi invece la sfuggono abitualmente.
Il successivo studio dell'evoluzione visiva e' l'apprezzamento del movimento nel mondo esterno.
La mosca non prende nota della mano che la schiaccera' fino a che la mano non si muove; cosi' il coniglio correra' addosso ad un uomo fermo e l'animale selvaggio non vede l'uomo fino a che egli rimane immobile contro vento.
La visione della forma o acuita' visiva e' una acquisizione piu' tardiva. L'ape puo' venire allenata a differenziare ad esempio tra una croce, un quadrato per venire a rifornirsi di cibo.
L'ultima delle qualita' visive che emerge e' quella dei colori. E' stato dimostrato che tra gli invertebrati essa e' presente solo negli insetti perche' essi vedono al di la' dell'ultravioletto. Se cio' non fosse sembrerebbe sbagliata tutta l'economia che ha indotto il mondo vegetale ad abbondare di colori. Fra i vertebrati si ha in alcuni rettili, nei pesci, negli uccelli, nei primati.
Il toro e' cieco ai colori, il matador susciterebbe lo stesso responso selvaggio agitando un panno grigio. Il cane vive in un mondo grigio senza colori, nonostante l'udito sedici volte piu' acuto del nostro e cosi' l'odorato.
Per ottenere un pieno sviluppo della visione negli animali sembra necessario un ambiente tridimensionale, e cioe' quando gli animali devono sollevarsi al di sopra del terreno. Nell'aria, l'assenza di stimoli sensoriali, come l'odorato ed il tatto, deve acuire il senso visivo. Ecco perche' gli insetti hanno anche la visione colorata, e cosi' gli uccelli. Perfino tra i rettili: quelli che vivono sugli alberi (serpenti arborei) hanno una vista eccellente, a differenza di quelli che vivono in terra (serpenti di terra). I primi cacciano gli altri animali con gli occhi, i secondi con il naso.
Fra questi un ottimo rappresentante e' il camaleonte. Questo caccia gli insetti mediante la vista, e' un animale pigro che ha due occhi che sporgono come se fossero su una torre e girano del tutto indipendentemente in cerca d'insetti.
Non appena ne vedono uno, i due occhi convergono su di questo e con incredibile rapidita' ed accuratezza fanno spuntare la lingua per afferrare la preda.
Ma in tutte queste classi di animali non e' disponibile una corteccia cerebrale per l'apprezzamento visivo. Il tessuto nervoso centrale dell'insetto e' dominato essenzialmente da reazioni riflesse e nell'uccello, l'apprezzamento visivo e' relegato al setto del mesencefalo e sebbene l'immagine ottica sia la piu' perfetta che conosciamo, manca completamente ogni simbolismo percettivo per accompagnarla.
La pavonessa che contempla la bellezza della coda del pavone ha solo un interesse di sesso e non una emozione estetica; altrettanto nessun cane guarda con rapimento ad un tramonto.
Una specie che sembra dimostrare curiosita' ed apprezzamenti visivi e' costituita dalle scimmie superiori antropoidi. Lo scimpanze' ad esempio si diverte a guardare il mondo in vari modi: dal basso all'alto, attraverso un buco da una foglia oppure facendo una pozzanghera di urina per guardare la sua immagine riflessa.
Cio' e' l'indizio di qualche cosa di nuovo e di grande. E' cioe' un'indicazione che la visione si e' elevata dal basso livello dell'utilita' biologica per avvicinarsi a quello della estetica.
E' l'apparizione cioe' di un ulteriore stadio per la visione e cioe' per quella immaginativa, dotata cioe' di qualita' artistiche e creative.
La sua emergenza coincide con lo sviluppo del cervello anteriore e delle aree associative dei primati superiori.
Questo stadio era ben evidente nell'uomo di 20.000 anni or sono quando disegnava le figure sulle pareti delle caverne della Spagna e della Africa.
Ammesso quindi che gli animali, compresi i vermi e tutti al di sopra di questo livello vedono, sorge la questione di che cosa essi vedono. Ammesso che essi vedano lo stesso mondo che vediamo noi, pieno delle stesse cose, che cosa ne fanno? Non ne sappiamo nulla. Persino nell'uomo un'analisi della percezione e' impossibile.
Il cervello di ognuno di noi crea una rappresentazione simbolica del mondo esteriore, ma questo mondo creato da simboli personali e' esclusivamente nostro.
Siamo certi che noi tutti vediamo gli stessi azzurri e gialli e rossi? Per alcuni un quadro di Piccasso ha molto piu' significato di quello di Monna Lisa.
In altre parole ogni fatto percettivo e' un avvenimento individualistico, situato al di fuori delle leggi fisiche; non e' cioe' la sequenza ordinata di causa ed effetto o il prodotto matematico di entrata ed uscita, ma bensi' porta con se' il suggerimento di una nuova creazione.
Questo non significa che vi sia qualcosa di soprannaturale ma solo che non lo possiamo spiegare in termini di fisica o di chimica, ne' e' suscettibile di esser fatto con una formulazione matematica.
Non possiamo sapere che cosa nel futuro sara' possibile.
Se cioe' potremo arrampicarci a tali altezze da poter guardare in basso per esplorare le percezioni.
Oggi al di sopra della psicologia e della filosofia puo' esistere un Dio che guarda giu' oppure ci puo' essere il nulla o persino uno psichiatra. Ma questo non e' scienza, ma rispettivamente: fede, agnosticismo o auto-inganno.
Non sappiamo infine se il progresso dello sviluppo intellettivo umano resti congelato allo stato attuale.
Durante gli ultimi dieci milioni di anni il cervello dell'uomo-scimmia e' aumentato tre volte di volume.
Chissa' se i nostri discendenti di dieci milioni di anni saranno mostri idrocefali?

VISIONE E GUIDA

Prof. Renato Meduri

Direttore della Cattedra di Ottica Fisiopatologica,
Universita' degli Studi di Bologna
La tecnologia propone autoveicoli con indici di sicurezza attivi sempre piu' elevati ma che richiedono comunque una gestione adeguata ed impegnata da parte del conducente.
Il novanta per cento delle informazioni che il pilota sfrutta per la guida sono di tipo visivo. Va precisato che non si tratta di semplice acuita' visiva statica e dinamica cioe' veder bene i particolari di aspetti lontani ma vi intervengono altri parametri; fra i piu' importanti la steropsi, 1'apprezzamento cioe' delle rispettive distanze degli oggetti nell'ambiente, il senso luminoso la capacita' cioe' della retina di adattare la propria sensibilita' ai diversi livelli di luminosita', ma e soprattutto la capacita' di percepire gli aspetti ed i movimenti al1'interno del punto fissato cioe' il cosiddetto campo visivo.
Proprio la visione periferica e' fondamentale per una guida sicura. Paradossalmente trattasi di funzione che nell'uomo e' fisiologicamente inadeguata alla velocita'. Di fatto in condizioni statiche noi percepiamo particolari dell'ambiente per una estensione di circa 180^ a 100 all'ora il C.V. si riduce drasticamente (100-120^) per quasi annullarsi ai 200 all'ora (18-20^). Il fenomeno puo' essere ancora piu' marcato in condizioni di luce non ottimali. Le informazioni visive che il cervello riceve si riducono proporzionalmente e la sicurezza di guida decade.
Da questa analisi assai sintetica emerge come si e' gia' giustificato che oltre il 10 % degli incidenti con lesioni a persone derivi da carenze visive.
Accuratezza di riconoscimento ed elaborazione della informazione visiva che condizionano l'attuarsi delle reazioni occhio mano ed occhio piede preposti a governo del veicolo risultano solo marginalmente correlati al grado di acuita' visiva e possono quindi essere migliorate in grado modesto da artifizi ottici. Questi sono soprattutto utili per l'ottimizzazione della efficienza refrattiva e delle funzioni adattometriche.
Con aumento del comfort: l'uso di lenti filtro equalimetrici riduce nettamente il fastidio della variazioni di luminanza come all'entrata e all'uscita di una galleria.
La tecnologia delinea tuttavia soluzioni piu' sostanziali che rendono sempre piu' compatibile l'evoluzione strumentale con le capacita' ed i limiti dell'uomo adeguando la macchina a quest'ultimo.
Ci riferiamo all'avanzato stato di sviluppo di autoveicoli e guida automatizzata. Nel settembre 1996 in Giappone e' stato verificato che semplici magneti annegati nell'asfalto, telecamere montate sull'auto e relativi collegamenti computerizzati garantiscono un perfetto autocontrollo della vettura.
Il 17 agosto 1997 nei pressi di San Diego in California due autobus e due automobili hanno percorso senza l'ausilio del guidatore 11 chilometri di autostrada mantenendo velocita' sostenute. Molteplici prove successive hanno dimostrato che la guida automatizzata aumenta sia la sicurezza che la capacita' di smaltimento di volume del traffico (numero di vetture per chilometro).
In Europa si e' piu' indietro: le prove inizieranno nel 1999. Un futuro prossimo comunque delinea la possibilita' di usufruire dell'automobile da parte di soggetti con funzioni visive limitate. Andranno ovviamente rivisti anche i criteri d'idoneita' di guida.

IL LAVORO QUESTO SCONOSCIUTO

Aumentano i disabili in cerca di occupazione.

D. In Emilia Romagna diminuiscono i disabili avviati al lavoro. Dai 1700 assunti nel 1991 si e' infatti passati ai 1300 del '96.
20000 erano i portatori di handicap occupati nel 1991, 17000 nel '96. Complessivamente, sempre in Emilia Romagna, sono 202000 i disabili di eta' superiore ai 6 anni che vivono nelle proprie abitazioni. Quelli fra i 6 e i 45 anni (fascia interessata allo studio e all'inserimento nel lavoro) sono 43000. Il 5% di queste persone e' cieca. Sono alcuni dei dati emersi da uno studio realizzato dalla Regione nell'ambito del progetto Horizon. Dunque, nel momento in cui aumentano sul mercato i sussidi informatici e tecnologici che consentono anche agli handicappati piu' gravi di poter lavorare, i disabili occupati tendono a diminuire. Non e' una contraddizione presidente Stefano Borghi?
R. E' un fenomeno che investe il mondo del lavoro in generale. I processi di ristrutturazione e di razionalizzazione organizzativa delle imprese colpiscono tutta l'occupazione e quindi anche quella delle categorie speciali. E' la stessa tecnologia che, pur abbattendo in certi casi le barriere del lavoro fisico, riduce inevitabilmente i posti di lavoro. In questo senso non e' corretto parlare dl contraddizione, che riguarda solo i disabili, quanto piuttosto di un trend che accomuna tutto il mondo del lavoro.
D. Il lavoro, soprattutto per i disabili, e' fondamentale per sentirsi utili ed accolti dalla societa'. Secondo lei cosa, concretamente, bisognerebbe fare per favorire l'ingresso in azienda di chi ha un handicap?
R. Lavorare per progetti, selezionando da una parte attitudini e percorsi formativi e, dall'altra, verificando nella organizzazione aziendale qual e' la domanda di profili, facendo infine incontrare in maniera concreta i due termini.
D. Eppure ci sono aziende che, quando c'e' il collocamento obbligatorio, preferiscono pagare anche delle multe pur di non avere handicappati. In questi casi la vostra Associazione come interviene?
R. Vale quanto dicevo prima: per dare una risposta efficace al problema, che sia cioe' premiante per la persona disabile e di effettiva utilita' all'impresa, occorre verificare preventivamente la corrispondenza fra la domanda e l'offerta, facendole incontrare attraverso la formazione. E' inevitabile che rispetto ad un avviamento obbligatorio ed indiscriminato, cosi' come oggi lo prevede la legge, si creino problemi di utilizzo dei lavoratori speciali. La nostra Associazione, pur nei limiti di una legge rigida e vincolante come la 482, sta gia' lavorando assieme agli Enti e ai soggetti interessati, in modo da indirizzare sforzi ed iniziative ad obiettivi mirati.
D. Ritiene che esistano sul territorio degli esempi positivi di formazione ed inserimento al lavoro per portatori di handicap?
R. Sicuramente. Verifico con soddisfazione che anche in questo settore si sta consolidando la consapevolezza che occorra superare l'assistenzialismo per passare alla professionaliz-zazione. In questo senso a Bologna l'ASPHI, l'Associazione per lo sviluppo di progetti informatici per gli handicappati, e' un esempio emblematico. La sua esperienza indica una strada intelligente da percorrere.
D. Pur tenendo anche conto delle caratteristiche delle aziende della nostra Provincia, perlopiu' medio-piccole, ritiene che sia stato fatto il possibile per favorire l'avviamento al lavoro delle persone disabili?
R. E' indubbio che le aziende medio-piccole, alle quali e' richiesta la massima flessibilita', risentano di piu' delle inefficienze, anche marginali, nella organizzazione del lavoro. Credo quindi che per favorire al massimo l'inserimento di lavoratori disabili in azienda con caratteristiche simili, sia necessario percorrere la strada che indicavo prima: lavorare per singoli progetti assieme a tutti i soggetti interessati, dare vita a cicli ad hoc di assistenza-formazione, per approdare quindi a un inserimento lavorativo vero, non a soluzioni meramente assistenziali. Questa e' sicuramente l'unica strada che puo' produrre proficui risultati.

Per il presidente dell'Associazione Industriali di Bologna,
avv. Stefano Borghi, servono cicli di assistenza formazione
per un inserimento reale.

Intervista a cura di GIORGIO TONELLI

I LIBRI CI PARLANO...

Chi non si ricorda le litanie della mamma china sulle pagine di un libro di fiabe intenta a farci prendere sonno? Ascoltavamo, affascinati, vicende magiche e un poco ci spaventavamo, rapiti dalla voce materna che si increspava sulle malefatte del Lupo Cattivo e si addolciva sui baci del Principe Azzurro alla Bella di turno...
I nostri tempi, sempre piu' costipati e stressanti, ci impediscono spesso di poter dedicare un po' di attenzione alla lettura. Pero', qualcuno si e' ricordato di quella voce materna persa nella memoria degli adulti. Qualcuno che conosce bene l'importanza delle parole che raccontano immagini e colori non sempre visibili a tutti. C'e' chi non riesce a scoprire i colori piu' belli che ci circondano perche' vive una vita in bianco e nero; ma c'e' anche chi li vorrebbe vedere e non puo', o non puo' piu'. Per questi ultimi, l'Istituto Cavazza ha realizzato una biblioteca fatta di parole narrate. E non e' notizia di oggi.
Il servizio dei libri parlati, infatti, e' attivo presso la sede dell'Istituto da quasi vent'anni, e, solo l'anno scorso, ha totalizzato ben cinquemila operazioni di prestito delle audiocassette che compongono la speciale biblioteca. Anno che ha, pero', anche coinciso con la rescissione, operata dalla Regione Emilia-Romagna, della convenzione con la Sovrintendenza ai Beni librari che garantiva all'Istituto Cavazza un contributo di trenta milioni annui. Fortunatamente e' intervenuto lo Stato, che, mediante l'intervento del Ministero dei Beni culturali, ha garantito per il biennio 1995/97 un finanziamento di cento milioni per la realizzazione di audiolibri. Si spera in un rinnovo dell'impegno statale.
Gia', perche' perfezionare i libri parlati costa. Soprattutto, richiede molta attenzione e spese nella fase della registrazione. E' essenziale, infatti, che la lettura sia affidata a bravi professionisti, in grado di rendere intelligibile il messaggio ed il significato dell'opera letta. E' molto problematico offrire all'ascoltatore, che non ha la possibilita' di consultare personalmente e criticamente il testo, una versione neutra e, al contempo, incisiva del pensiero dell'autore. Si, perche' la nastroteca del Cavazza comprende sia testi tecnici per studi universitari che opere fondamentali del pensiero umano.
Ed e' per questo che il Cavazza non si e' limitato a finanziare le operazioni di assemblaggio dei testi parlati, ma ha anche inteso incidere sulla qualita' degli stessi, mettendo a punto un manuale di istruzioni per i lettori addetti alla preparazione dei libri parlati (Le tecniche di registrazione).
E tali direttive vengono apprezzate da tutti i lettori, siano essi consumati attori o volenterosi dilettanti.
Ma l' iniziativa degli audiolibri si e' espansa fino a ricomprendere un periodico mensile (Phono-magazine) che raccoglie articoli dalle principali riviste di cronaca e attualita'.
Lo sforzo del Cavazza si inserisce in un quadro di iniziative nazionali svolte sotto l'egida dell'Unione Italiana Ciechi, seppure da piu' parti si ritenga opportuno, se non indispensabile, un maggiore e migliore coordinamento di tali iniziative.
Infine, per usufruire del servizio degli audiolibri e' sufficiente contattare, di persona o per posta, l'Istituto Cavazza, che fornira' una scheda di prenotazione su cui indicare piu' titoli per organizzare al meglio tutte le richieste, e provvedera' all'invio dei nastri per posta; oppure, recarsi in una qualsiasi biblioteca pubblica, che provvedera' a contattare il Cavazza.
E' previsto un contributo spese di trentamila lire annue.
Per dare respiro alla fantasia e liberarsi dalle catene della quotidianita', e' davvero nulla.

Alberto Borghi

VIVERE LA CITTA'.

Iniziative nella Bologna del 2000 per le persone in difficolta'
Giovedi' 12 febbraio, nell'ambito di Europolis-Saloni delle tecnologie per vivere la citta', l'Azienda Trasporti di Bologna ha organizzato una conferenza stampa durante la quale il presidente Ugo Mazza ha presentato le principali novita' tecnologiche che saranno installate alle fermate degli autobus cittadini: pavimentazioni speciali, numeri degli autobus scritti in Braille, pannelli luminosi ed un ricevitore radio-tascabile provvisto di auricolare che fornisce ai non vedenti il nome della fermata, gli orari di passaggio e i tempi di attesa dell'autobus.
La sperimentazione di queste tecnologie e' gia' cominciata e alcuni non vedenti, dotati delle prime cassette parlanti, stanno verificando l'efficienza del sistema.
Per ora le pensiline abilitate a svolgere questo servizio sono dislocate alla Stazione, in via Indipendenza, all'Ospedale Maggiore e in Fiera, e nell'arco di 12 mesi diventeranno 300. Esse sono dotate di un radio-emettitore con una portata di circa 70 metri.
La persona priva della vista, dotata dell'apparecchio tascabile ricevente, simile ad una radiolina da stadio, viene avvisata della corsa in arrivo e le vengono fornite a voce le altre informazioni che scorrono sui display collocati nelle pensiline.
Il sistema funziona grazie ai segnali che la centrale di controllo dirama alle varie fermate e che danno notizie in tempo reale su tutti i mezzi in circolazione nell'ambito della rete urbana.
Sara', inoltre, completata la installazione, sugli autobus, di una speciale apparecchiatura che segnalera' in voce il nome di ogni fermata ed il percorso.
La prima fase della sperimentazione e' stata finanziata dall'ATC con un investimento di 500 milioni.
Si tratta di uno sforzo notevole che fa compiere alla citta' un passo in avanti sulla strada dell'impiego sociale delle tecnologie e che dimostra ancora una volta come Bologna guardi ai problemi ed ai bisogni dei cittadini piu' deboli con particolare attenzione e generosa sensibilita'.
Alla conferenza erano presenti Vittorio Prodi, presidente della Provincia, e per la categoria, Pier Michele Borra dell'Istituto Cavazza, Salvatore Romano e Ernesto Dini per l'Unione Italiana Ciechi.
Tutti hanno espresso vivo compiacimento per l'iniziativa avviata dall'Azienda Trasporti di Bologna. In particolare, Salvatore Romano ha auspicato che tale iniziativa si diffonda in tutte le citta' per un migliore impiego delle risorse finanziarie e per un sicuro contenimento dei costi economici.
Borra, a sua volta, ha reso noto che da parte del Comune di Bologna sara' realizzato un percorso elettronico che unira' la Stazione ferroviaria ai Giardini Margherita, attraversando il centro storico e segnalando la presenza dei principali monumenti cittadini.
Bologna si prepara, cosi', a diventare la citta' europea della cultura e a celebrare il Giubileo del 2000.

Dispositivi speciali aiutano i non vedenti ad utilizzare l'autobus

DALL'ENEL LA BOLLETTA IN BRAILLE

Ernesto Dini

Il 28 gennaio Chicco Testa presidente, dell'ENEL, insieme al Ministro per la Solidarieta' Livia Turco, ha presentato alla stampa il nuovo programma dei servizi sociali che l'ENEL cura per le persone in difficolta' (non vedenti, non udenti, persone colpite da distrofia muscolare, dializzati, extracomunitari, ecc.).
Nell'ambito di tali servizi,a partire da giugno, sara' inviata a tutti coloro che lo desiderano la bolletta dell'ENEL trascritta in Braille, contenente le principali informazioni sui consumi, i costi e i numeri telefonici utili.
Naturalmente continuera' ad essere inviata ai destinatari delle forniture elettriche la normale bolletta. Gli interessati dovranno fare richiesta su appositi moduli che potranno ritirare presso le Agenzie ENEL o ricevere direttamente telefonando al numero verde 167.85.60.18, fornendo il proprio codice utente indicato sulle consuete fatture ENEL.

Ernesto Dini

HANDIMATICA '98

Nello scorso mese di marzo, HASPHI, l'Associazione per lo Sviluppo di Progetti Informatici per gli Handicappati, ha presentato il programma di HANDImatica '98, la mostra convegno per l'integrazione del disabile giunta alla sua seconda edizione, dopo il grande successo registrato al debutto dello scorso anno.
HANDImatica '98 si terra' a Bologna dal 26 al 28 novembre, presso il Palazzo dei Congressi:
in sintonia con gli obiettivi che contraddistinguono l'attivita' ormai ventennale di HASPHI, HANDImatica si propone di dar vita ad un'iniziativa a carattere nazionale per offrire un quadro, il piu' ampio possibile, di tutto cio' che e' oggi a disposizione dei disabili nel campo delle tecnologie avanzate. Grazie a ricercate strumentazioni infatti, i portatori di handicap possono aspirare ad una positiva integrazione nel mondo del lavoro, approdando quindi a una vita pressoche' indipendente.
HANDImatica non si rivolge pero' soltanto ai disabili ma anche a tutti coloro che con i disabili sono costantemente a contatto, vale a dire: famigliari, insegnanti, operatori socio-sanitari, addetti alla riabilitazione, operatori sociali, associazioni etc. E inoltre devono necessariamente essere coinvolti nell'iniziativa tutti i centri di informazione professionale, le aziende e i principali esponenti del mondo imprenditoriale.
Nell'ambito di seminari e convegni di HANDImatica '98 verranno dibattuti numerosi argomenti. Ampio spazio sara' dedicato alle reti e ai servizi telematici per disabili, con particolare attenzione rivolta alle potenzialita' offerte da Internet e ai progetti sostenuti dall'Unione Europea per favorire il processo di formazione e di inserimento al lavoro delle persone portatrici di handicap, reso possibile grazie all'utilizzo delle tecnologie.
Tra le novita' di questa seconda edizione sara' di sicuro interesse l'allestimento di un percorso introduttivo alla mostra, dal titolo abilita' in corso, che permettera' ai visitatori di osservare esempi di soluzioni informatiche ideate per handicap di natura visiva, uditiva, motoria e mentale.
Come gia' lo scorso anno, in occasione di HANDImatica, HASPHI ha potuto contare anche in questa occasione, sulla solidarieta' mostrata dal mondo dello spettacolo e dello sport.
Oltre a Ron che, impossibilitato a prendere parte alla conferenza stampa, ha comunque inviato un messaggio di in bocca al lupo, tra i testimonial della manifestazione ricordiamo: Nicola Aldrovandi del Bologna Rugby, Alex Brunner e Paolo Cristallini del Bologna F.C. Tutti i personaggi coinvolti hanno mostrato grande entusiasmo di fronte alla scoperta di un mondo a loro quasi del tutto conosciuto ma per il quale il contributo di ognuno diventa giorno dopo giorno indispensabile.

Elisabetta Pasquale

I Castelli degli Este
Dici: Loira, e pensi i Castelli; dici: Baviera, e pensi i Castelli; dici: Valle d'Aosta e ancora pensi i Castelli.
Dici: Bassa ferrarese, e pensi a valli, canali, canneti e anguille. Giusto. Pero', anche in queste terre, che furono dominio degli Este e che vantano nel proprio patrimonio ambientale l'incomparabile scenario del Delta del Po, sorgono - inattesi quanto fascinosi e stupendi - castelli carichi di storia che ben meritano di essere conosciuti e visitati. L'atmosfera circostante e' - per tutti - quella rarefatta e quasi immota della grande pianura che si avvicina all'abbraccio col mare, e sulla quale d'inverno dominano le nebbie e d'estate un sole senza misericordia. Forse anche per questo le pietre di questi complessi architettonici Diamantina, Stellata e Mesola, che parlano di storia antica e di potenti famiglie suscitano un'immediata suggestione, evocando tempi e vicende che fan parte del passato delle nostre terre e delle nostre genti.
Due dei tre castelli si trovano nella propaggine occidentale del vecchio ducato estense, al confine, oggi, con le province di Bologna e di Modena, in quelle terre vecchie che sono racchiuse dall'ansa del Po, a nord, e dal corso del Reno, a sud.
Nella seconda meta' del '400, Borso d'Este diede il via ad una grande opera di bonifica del Polesine di Casaglia, che venne completata mezzo secolo dopo. Fra le tante opere realizzate vi fu l'opulenta fattoria detta la Diamantina, un imponente complesso di edifici che ha preso corpo in fasi successive e che oggi - restaurato dall' attuale proprieta' - ospita la Esposizione del progresso agricolo, interessante museo di oggetti e tecniche agricole della zona (si visita su accordo telefonico: 0532-4l2581).
A pochi chilometri da Diamantina, al riparo dell'argine maestro del Po, lungo la provinciale per Sermide, si incontra il borgo di Stellata, che ha conservato quasi integro il piccolo nucleo del '500. Ma oltre l'argine, in zona golenale, ecco la sorpresa: l'elegante Rocca Possente, fatta costruire da Niccolo' II d'Este nel 1380, come caposaldo strategico per il controllo militare dei corsi d'acqua che conducevano a Ferrara. Nel tempo, ha subito abbattimenti e riedificazioni: il compatto aspetto attuale, che conserva l'impianto stellare originario, si deve alla ricostruzione voluta, nella prima meta' del '600, da Urbano VIII.
Nell'estrema parte orientale del ferrarese, invece, a ridosso dell'alto argine e gia' in vista delle Valli, e' il castello di Mesola, costruito come residenza estiva e di caccia per Alfonso II d'Este e, forse, primo nucleo di una nuova citta', che non e' mai sorta. Quattro torri disposte a raggiera sul quadrato di base caratterizzano la fortezza, racchiusa da un insieme di bassi edifici, in parte porticati, un tempo adibiti a caserme, cantine e scuderie. Tutt'intorno c'era la vasta e varia tenuta di caccia, cinta - fino al 1830- da una cerchia di mura con torri, lunga 12 miglia. Oggi, dell'antico ambiente naturale resta solo il non lontano Gran Bosco della Mesola, raro esempio di foresta lagunare.

Il castello di Stellata
Il castello di Mesola

Paola Rubbi

Gli amici del "Cavazza"

L'Istituto Cavazza e la redazione di Vedere Oltre ringraziano sentitamente quanti, ricevendo la rivista, hanno risposto concretamente all'appello per una raccolta di
fondi a favore dei ciechi.

Un particolare ringraziamento alla Sig.ra Ernestina Zanetti di Bologna per la generosa recentissima donazione fatta all'Istituto Cavazza
Dott. Acerbi Libero
ACOSER S.p.A.
Dott. Adalio Giuseppina
Dott.Alonzo Gabriele
Dott.ssa Alvisi Liliana
Sig.ra Alvisi Marisa
Ass. Reale Mutua
Assicurazione Zurigo
Assicurazioni Universo
Az. Farmaceutica Municip.
Babilonia da Valentina
Sig. Baldisserri Mario
Bar 133
Ing. Barbanti G. Cons. Ind.le
Sig. Bastia Enzo
Sig. Bazzi Valerio
Sig. Belletti Gilberto
Sig.ra Bendini Adria
Fam. Benfenati Selleri
Sig. Berdini Andrea
Dott. Bergonzoni Paolo
Sig.ra Bernasconi Laura
Sig. Bertonicini Mario
Dott.ssa Bettini Manuela
Sig. Bianco Giovanni
Biblioteca Com. le - Q.re Savena
Biblioteca Comunale
Sig. Bolognini Lorenzo
Sig. Bonato Ottorino
Bonazzi Giuliano & C. s.a.s.
Sig. Bonomei Alessandro
Sig.ra Bonvicini Natalina
Dott. Buscaroli Andrea
Sig. Cacioli Fabrizio
Dott. Calogiuri Francesco
Sig.ra Campanelli Evelina
Dott. Caruso Giancarlo
Dott. Cassone Giancarlo
Sig. Catalano Sergio
Prof. Cavina Giancarlo
Dott.ssa Cherubini Daniela
Dott.ssa Coluccia Egla
Coop. Edificatrice API C
Dott. Copaloni Orlando
Costa Assicurazioni s.r.l.
Credito Romagnolo
Sig. Cudde' Giovanni
Sig. Curcio Eugenio
Sig.ra Del Giudice Navarra G.
Dott. Di Castri Massimo
Dott. Di Giorgio Francesco
Dott. Di Girolamo Nicola
Sig.ra Diodati Francesca
DMC
Emporio della Carta
Farmacia S. Lucia
Maestro del Lavoro Fava F.
Felsinea Ristorazione
Sig. Ferrari Renato
Figoli Eugenio
Forlivesi Maria Luisa
Sig. Fini Enzo
Fam. Forni - Innocenti
Sig. Fortini Davide
Dott. G. Consulente Finanz.
Dott. Galuppi Giancarlo
Dott. Gamberini Arnaldo
Dott. Gamberini Pier Stefano
Sig. Gambino Giuseppe
Sig. Garai Giorgio
Prof. Giordani Giancarlo
Dott. Guerzoni Achille
Sig. Guglielmi Giorgio
Dott. Ippolito Aldo
Dott. Lauria Francesco
Dott. Lenzi Loris
Sig. Levantini Claudio
Mag. Nannucci S.p.A.
Sig.ra Marchi Ernestina
Dott. Martelli Mario
Dott. Martoni Andrea
Sig.ra Mazzoni Gianna
Studio Michelini Ing. Giampaolo
Sig. Minarelli Sergio
Mini Palace
Dott. Minore Giancarlo
Sig. Mintrone Francesco
Sig. Monopoli Dialmo
Sig. Molinari Alessandro
Sig. Montanari Gino
Montegrappa Maison d'Art
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Sig. Monti Massimo
Sig.ra Moretti Loredana
Rag. Muratori
Sig. Musiani Mario
Sig. Naccarato M.
Oleodinamica Pederzani
& Zini
Sig. Olivieri Gianni
Dott. Orlandini Giacomo
Arch. Pancaldi Leone
Sig. Panza Luigi
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Piscina Consorziale
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Siderpali
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Tabaccheria Billi
Tabaccheria della Filanda
Tabaccheria Graldi
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Tappj Bleu s.a.s.
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