Periodico di informazione dell'Istituto dei Ciechi Francesco Cavazza Anno Terzo - N^ 2 Novembre 1996 - Aut. Tribunale di Bologna n^ 6232 del 26/11/93 La Direzione augura a tutti i lettori sereno natale e felice anno nuovo. SOMMARIO Nel segno di Augusto Romagnoli pag. 3 Vedere con le mani Paolo Gualandi pag. 4 Toccare l'Arte Loretta Secchi pag. 4 Avvicinare l'arte ai non vedenti Ernesto Dini pag. 6 Natale in San Domenico Elisabetta Pasquali pag. 8 TV ed Handicap Giorgio Tonelli pag. 10 Una storia di guerra Alberto Borghi pag. 11 Un matrimonio... speciale Antonio Marchello pag. 12 Gli amici del "Cavazza" I sostenitori pag. 13 Fascinosa Val di Setta Paola Rubbi pag. 14 Pista, addio! Arrigo Martino pag. 17 Istruttoria Pubblica sulla Disabilita' Elisabetta Golinelli pag. 20 Il contributo del Cavazza Antonio Marchello pag. 21 Una vita per i cavalli Alberto Borghi pag. 22 COMITATO D'ONORE L'Istituto Cavazza ha costituito un Comitato d'Onore al quale hanno aderito importanti personalita' della comunita' cittadina bolognese, per manifestare cosi' la loro solidarieta' e il loro sostegno morale nei confronti dell'Istituto e del suo operato. STEFANO BORGHI Presidente Associazione Industriali, Provincia di Bologna GIORGIO GUAZZALOCA Presidente della C.C.I.A.A. e dell'ASCOM ENZO MOSINO Prefetto di Bologna VITTORIO PRODI Presidente della Provincia di Bologna FABIO ROVERSI MONACO Magnifico Rettore dell'Universita' di Bologna FILIPPO SASSOLI DE BIANCHI Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna PIERLUIGI STEFANINI Presidente della Lega Provinciale delle Cooperative WALTER VITALI Sindaco di Bologna COMITATO SCIENTIFICO Mario Barbuto, Andrea Canevaro, Rodolfo Cattani, Aldo Costa, Gianni Fuca', Eustachio Lo Perfido, Renato Meduri, Emilio Rebecchi, Vittorio Capecchi REDAZIONE DIRETTORE RESPONSABILE: Paola Rubbi CAPO REDATTORE: Antonio Marchello Angelo Aiello, Maurizio Cocchi, Cosetta Mignani, Elisabetta Pasquali, Giorgio Tonelli, Pier Michele Borra, Ernesto Dini, Mario Barbuto, Maura de Angelis RICERCA FOTOGRAFICA Tommaso Saredo REALIZZAZIONE GRAFICA Virtual Coop S.c.a.r.l. Cooperativa Sociale, Viale A. Moro, 16 Bologna STAMPA Litosei s.r.l., Via Bellini 22/4 - Rastignano (Bologna) Vedere Oltre - Anno Terzo - N^2 Novembre 1996 - Aut. Tribunale di Bologna n^ 6232 del 26/11/93 - Sped in abb. post. L.549/95 art.2 C. 27 filiale di Bologna Nel Segno di Augusto Romagnoli Il 20 Dicembre prossimo, l'Istituto Cavazza, l'Universita' degli Studi di Bologna, il Liceo Ginnasio Galvani, l'Istituto Statale d'Arte di Bologna, organizzano una manifestazione in commemorazione del cinquantenario della morte di Augusto Romagnoli. Il ricordo del grande pedagogista che ha sviluppato, su basi metodologiche e scientifiche, l'educazione dei non vedenti e che ha elaborato il metodo per la formazione degli educatori dei ciechi, non e' solo l'occasione per analizzare il passato, ma un momento per rilanciare con le istituzioni interessate, il dibattito sull'integrazione scolastica, sociale e lavorativa dei ciechi italiani. Questi sono i motivi che hanno spinto un'istituzione come l'Universita' degli Studi di Bologna a partecipare attivamente a questa manifestazione, non soltanto perche' Augusto Romagnoli si e' laureato due volte presso le nostre facolta', ma perche' ci sentiamo coinvolti nel dibattito e nelle attivita' tendenti a favorire l'integrazione dei ciechi. Con questo intento ho accolto la richiesta di far parte del comitato dei garanti della rivista "Vedere Oltre", con questo spirito ho collaborato a questa manifestazione, con la stessa disponibilita' mi auguro che l'Universita' si attivi nella ricerca tecnico-scientifica, per il superamento degli ostacoli ancora esistenti sulla strada della completa emancipazione e integrazione dei ciechi nella societa'. Universita' degli Studi di Bologna Il Magnifico Rettore Fabio Roversi Monaco Vedere con le mani L'Associazione Scuola di Scultura Applicata di Bologna, all'interno del corso di Formazione professionale F.S.E. Regione Emilia Romagna per Tecnico Progettista dell' immagine tridimensionale, ha studiato un metodo didattico-riabilitativo volto a rendere accessibili ai non vedenti e ipovedenti' le arti visive. Il progetto di ricerca, in corso di perfezionamento e in via di sperimentazione presso l'Istituto F. Cavazza di Bologna grazie alla collaborazione del dott. Egidio Sosio e del prof. Pier Michele Borra, si avvale oggi della qualificata consulenza del prof. Renato Meduri, direttore della Cattedra di Ottica fisiopatologica dell'Universita' di Bologna e del dott. Sergio Zaccaria Scalinci, direttore dei Centro Ipovedenti dell'Ospedale S.Orsola. L'iniziativa nata da una idea maturata insieme al collega e amico Bruno Bandoli, recentemente scomparso, ha assunto una fisionomia piu' definita in virtu' delle ricerche teoriche del prof. Marco Marchesini, del direttore dei corso prof. Wolfango Peretti Poggi e della dott.ssa Loretta Secchi, responsabile del progetto didattico e della sperimentazione del metodo all'interno dell'Istituto Cavazza. Con immensa soddisfazione vedo l'evolversi di un progetto didattico-riabilitativo che da anni attendeva di essere concretizzato. Paolo Gualandi Toccare l'arte Progetto di ricerca di educazione all'immagine Recuperare l'immagine del mondo, per un non vedente, significa richiamare alla memoria una realta' conosciuta e poi svanita totalmente o parzialmente, in tempi rapidi o relativamente dilatati. La visione sintetica, quindi globale di un insieme, nel momento in cui il senso della vista e' scomparso diventa impossibile; l'unica possibilita' che resta e' sentire tattilmente e a porzioni cio' che ci circonda, collazionando le esperienze parziali per ricostruire uno spazio abitato da presenze che al vedente si offrono in simultanea, al non vedente in forma isolata. Una simile condizione esclude la possibilita' di vedere con le mani cio' che, espresso bidimensionalmente, traduce visivamente un mondo di immagini fantastiche e realistiche corrispondente a proiezioni di stati d'animo e dimensioni interiori. Ecco una delle finalita' dell'esperienza tattile: restituire al non vedente e ipovedente il sentire e il vedere con il cuore e con la mente la difformita' delle cose del mondo rappresentate nella storia antica e recente in modo naturalistico o stilizzato, iconico o aniconico. Per questo il metodo adottato si basa sulla lettura tattile di immagini artistiche tradotte in bassorilievi; questi ultimi, studiati e creati nel rispetto di rapporti spaziali che simulano l'esperienza visivo-prospettica, permettono al non vedente di entrare in contatto con un mondo dominato da oggetti isolati e vedute d'insieme. Nel trasformare la visione retinica in percezione aptica, i rilievi utilizzati, studiati e perfezionati nei loro caratteri costitutivi, si presentano con contorni e volumi destinati a sollecitare nel non vedente la cognizione mentale di una realta' rappresentata plasticamente. La comprensione del soggetto ospitato nella composizione scultorea e' possibile quando esso si da' nella sintesi di dati fisici e concetti condivisi dall'allievo, diventato non vedente o ipovedente solo in un momento successivo alla conoscenza visiva del mondo, mentre risulta piu' difficoltosa ma possibile quando l'assenza di facolta' visive e' presente dalla nascita. Nella ricostruzione mentale, indotta dal tatto, di un'immagine naturalistica o stilizzata, copia o interpretazione della realta', il non vedente puo' recuperare con apprezzabile autonomia una conoscenza mnemonica altrimenti condannata a stemperarsi nel tempo. Da un punto di vista didattico terapeutico il rapporto tattile con i rilievi - corrispondenti per forme e volumi a dipinti famosi, ma anche a fumetti - che traducono fedelmente temi e soggetti desunti dall'esperienza reale o immaginaria, coadiuvato da lezioni teoriche impostate su un linguaggio sinestesico ed evocativo, simultanee all'esercizio aptico, e dalla lettura di schedature dei soggetti rappresentanti in linguaggio braille, consente al non vedente di comprendere piu' approfonditamente la natura stilistico-formale e contenutistica delle immagini. Nei mesi di aprile e maggio 1996 docenti e allievi dell'Associazione Scuola di Scultura Applicata hanno lavorato a fianco degli allievi dell'Istituto Cavazza, impegnati nella frequentazione del corso professionale per la qualifica di centralinisti. Dopo alcune lezioni teorico pratiche, tenute internamente, e' stato possibile recarsi nei luoghi piu' significativi della citta' per vivere direttamente un rapporto con spazi in cui l'arte dimora da secoli. Con un entusiasmo e una riuscita che hanno superato le aspettative, si e' compiuta un'es-perienza di stage estremamente significativa, al termine della quale e' stato possibile organizzare una conferenza stampa. La speranza di estendere questo tipo di educazione all'immagine, di natura tattile e uditiva, alle sezioni didattiche museali e alle scuole di grado medio inferiore e superiore, ci induce a insistere nella ricerca e a proseguire in un comune cammino. Avvicinare l'arte ai non vedenti La presentazione dell'iniziativa Nella mattinata di giovedi' 30 maggio e' stata presentata nell'Aula Magna "Paolo Bentivoglio" dell'Istituto Cavazza di Bologna una interessante esperienza didattica realizzata dall'Istituto stesso e dalla Scuola di Scultura Applicata L'iniziativa ha suscitato grande interesse nell'opinione pubblica a giudicare dall'attenzione che ad essa hanno riservato il Gazzettino locale messo in onda da Radiodue e TG3, L'Unita', La Repubblica e Il Resto del Carlino, il quale ha scritto: Corso al Cavazza - Famosi Dipinti in Rilievo perche' i non Vedenti possano Toccare l'Arte. Non bisogna mai porsi dei limiti. Se l'ha detto Daniele, allievo del primo corso in Italia che si e' proposto di avvicinare l'arte della pittura ai non vedenti, allora ci si puo' credere davvero. Il ragazzo ha partecipato ieri al resoconto della singolare esperienza didattica che, grazie alla traduzione plastica in bassorilievi di opere pittoriche, ha permesso a quindici persone non vedenti dell'Istituto F. Cavazza di apprezzare quadri di Guido Reni, Ercole De Roberti e Vitale da Bologna contenuti nella pinacoteca cittadina. Tutto cio' non solo per mezzo del tatto, ma anche attraverso le descrizioni storico-iconografiche della professoressa Loretta Secchi, docente della Scuola di Scultura Applicata. Ai calchi che riproducono fedelmente i capolavori selezionati sono state infatti abbinate lezioni simultanee di storia dell'arte in modo da consentire agli studenti di comprendere lo stile, la forma, il contenuto delle immagini. Resta da trovare il modo per rappresentare il colore e il tratto del pennello - ha osservato Egidio Sosio, coordinatore dei corsi dell'Istituto Cavazza - dato che non e' sufficiente trasportare l'opera dalla tela al bassorilievo per renderla fruibile ai non vedenti. Gia', perche' quella di trasmettere sensazioni e sentimenti attraverso il tatto e' un'impresa davvero ardua. L'hanno sottolineato nei loro interventi anche l'Assessore comunale alle Politiche Sociali Lalla Golfarelli e il prof. Renato Meduri, direttore della cattedra di Ottica Fisiopatologica dell'Universita'. L'iniziativa, che e' durata due mesi e si e' conclusa da qualche giorno, ha avuto anche un altro importante scopo, quello di sollecitare le istituzioni a pensare l'arte anche per coloro che non la vedono. Solo cosi' - ha aggiunto Sosio - i musei saranno luoghi veramente aperti a tutti. ERNESTO DINI Foto: 1. Bassorilievo della testa del Cristo di Guido Reni 2. Bassorilievo della Maddalena di Ercole de' Roberti 3. Tavola didattica con eseplificazione del passaggio dalla rappresentazione naturalistica all'immagine stilizzata Natale in San Domenico Concerto di musica sacra del coro SLAVINSKIJ LIK ELISABETTA PASQUALI Proseguendo il cammino di ricerca fra le espressioni piu' vive della religiosita' cristiana, anche quest'anno in occasione del Natale, la Cooperativa I MARTEDI' in collaborazione con il Centro San Domenico di Bologna propone una musica d'oltre confine. Dopo il grande successo del gruppo Gospel Canton Spirituals del '94 e la Messa Creola dello scorso anno, quest'anno e' di scena la Russia con una liturgia ortodossa nella suggestiva interpretazione del coro SLAVINSKIJ LIK di Mosca. il coro SLAVINSKIJ LIK nasce negli anni '80 a Mosca come coro religioso. Dall'89 svolge anche un'attivita' concertistica ed e' composto da 24 elementi con una singolare caratteristica: ogni componente del coro e' anche solista. A dirigere il Coro e' Andrei Sciatskij che proviene da una famiglia di lunga tradizione musicale e che oltre ad essere un ottimo pianista e' anche Direttore di coro presso l'Accademia Musicale Gnessiny di Mosca. il repertorio che potremo ascoltare durante il concerto che si terra' a Bologna il 17 dicembre '96 nella splendida cornice della Basilica di San Domenico, e' tra i piu' vari ed interessanti. il coro in quest'occasione proporra' infatti la musica liturgica cristiana e in particolare i cani sacri russi dal XVI al XX secolo. In Italia il coro e' approdato per la prima volta nel 1992, in occasione dell'Anno Colombiano, invitato a Genova in qualita' di rappresentante del proprio paese per la Giornata Ufficiale della Russia nel quadro dell' "Expo genovese 1992" dedicata a Cristoforo Colombo. La scorsa primavera e' tornato in Italia per una serie di concerti che hanno ottenuto ovunque un grande successo. Di qui l'idea di riproporre la tourne'e proprio in occasione del Natale, offrendo un repertorio forse non troppo consueto ma con uno straordinario potere evocativo. Oltre alla data di Bologna, la Cooperativa I MARTEDI' si e' fatta promotrice anche di altri concerti nel Nord Italia. Per il mese di dicembre nelle seguenti citta': Rimini, Pesaro, Imola, Monte del Re (Bo), Ravenna, Mestre. A Bologna l'evento avra' anche un carattere umanitario. L'intero incasso della serata infatti sara' devoluto a BABY NEL CUORE, l'associazione che da tempo opera con ottimi risultati nel campo delle adozioni a distanza. il concerto avra' inizio alle ore 21. Per ulteriori informazioni: COOPERATIVA I MARTEDI'- 051.232093. TV Ed Handicap FRA PIETISMO E SPETTACOLARIZZAZIONE Raccontare l'handicap non e' facile. Il rischio e' quello di oscillare fra un generico pietismo emotivo e la storia straziante, il dramma personale, il fenomeno da baraccone, il mercato del dolore. Anche il servizio pubblico radiotelevisivo non si sottrae a questa oscillazione. Oppure cerca il caso individuale da risolvere, magari in diretta, per poter dimostrare la propria utilita' sociale. Recentemente Dina Roggi, vicepre-sidente della Consulta romana per l'handicap che raggruppa 44 associazioni ha reso noto di aver avuto questa richiesta per "Domenica in...", cercavano una persona con handicap, ne' troppo vecchia, ne' troppo giovane, non brutta, che avesse problemi irrisolti ma che si potessero risolvere. Insomma, una Tv che mette a posto la coscienza dei sani a poco prezzo. Un'idea diversa di come raccontare l'handicap viene dalla BBC, la televisione di stato inglese, che ha deciso di affidare i programmi sull'handicap ad una squadra di registi, programmisti e segretarie di produzione disabili. La BBC ci da' lavoro anche perche' lo richiede la legge che impone ad ogni datore inglese una percentuale di dipendenti disabili, spiega Maria Grazia Zedda, una ragazza italiana sorda ventiquattrenne. La puntata di maggior successo andata in onda alle 23.15 e seguita da oltre 600 mila spettatori era intitolata Orgoglio di mamma. Il regista Ian Macrae, parzialmente cieco, ha raccontato la storia di una donna nata con la spina dorsale bifida che decide di affrontare la maternita' in stampelle e sedia a rotelle. Utilizzando anche un video che il marito della donna ha girato durante la gravidanza, il servizio racconta gli ostacoli che hanno impedito una maternita' normale. Nei nostri programmi, afferma il regista Macrae, gli handicappati parlano di loro stessi senza piu' dover passare attraverso le lenti dei sani. In un servizio tradizionale, alla mamma sarebbero state poste le domande che soddisfano la curiosita' dei sani: Perche' ha deciso di avere il bambino? Ne ha discusso con suo marito? Chi vi e' stato vicino?. Nel servizio vengono invece raccontate le paure: la mamma che piange prima del controllo a cinque mesi e dice "So cosa soffrirebbe un bambino portatore di handicap: quello da cui sono passata io". Poi la gioia nello scoprire che il piccolo e' in ottima salute. Infine l'ingresso in una clinica piena di barriere architettoniche che le impediscono l'entrata dall'ingresso principale e la costringono ad un percorso ad ostacoli nei sotterranei dell'ospedale. Il punto di vista dei diretti interessati sembra funzionare sull'audience. Il pubblico ha risposto positivamente a queste programmazioni. Vi ha riconosciuto un'autenticita' sempre meno riscontrabile nei programmi TV. Una esperienza che potrebbe essere proposta anche in Italia, dove la TV pubblica e privata sta vivendo una fase di imbarbarimento tutta protesa com'e' ad inseguire cronaca nera, sangue, violenze oppure mondanita', giochini, vicende rosa con le immancabili modelle (pardon top model) in chiusura di trasmissione. La realta', lo sappiamo tutti, e' un'altra cosa. E quella che passa attraverso gli schermi e' una frazione di realta'. Forse nemmeno la piu' importante. Vale il detto Fa piu' notizia un albero che cade di una foresta che cresce. Questo anche per ricordare che arrivare alla grande comunicazione e' importante, ma ancora piu' importante e' la formazione. Si cominci ad educare seriamente, ovunque, non solo nelle scuole, all'integrazione, al superamento delle barriere fisiche e mentali. Se cambia il modo di pensare collettivo, certamente cambiera' e migliorera' anche la grande comunicazione che, soprattutto in Italia, deve imparare a raccontare non solo dei portatori d'handicap ma con i portatori d'handicap. Solo attraverso questo passaggio si potra' evitare la spettacolarizzazione del dolore e, in definitiva, non si abdichera' alla dignita' dell'uomo. Giorgio Tonelli Una storia di guerra Il 25 aprile 1996, in occasione della festa di liberazione, Ugo Baschieri e' stato premiato con la medaglia d'argento al valor militare. La sua e' una storia di guerra, quella di Ugo Bascheri, premiato il 25 Aprile di quest'anno con la medaglia d'argento al valor militare. Gia' ferito gravemente ad un occhio, Bascheri non si sottrae al tentativo di bloccare la marcia di una pattuglia di tedeschi alla caccia del suo gruppo di partigiani, nei pressi di Montefiorino. Purtroppo Bascheri ed i suoi finiscono intrappolati dal fuoco nemico. Un partigiano viene colpito mentre cerca di rispondere al fuoco. Bascheri tenta di salvarlo, ma viene investito dall'esplosione di una granata , che fatalmente, lo colpisce all'altro occhio. Inizia cosi' un'odissea che lo porta ad attraversare la linea gotica verso sud proprio quando i tedeschi si stanno ritirando e, successivamente, in molti ospedali. Mentre le campane suonano a festa per la Liberazione, Bascheri perde, a causa di una grave infezione, definitivamente la vista. L'eroismo di Baschieri, tuttavia, non e' rimasto circoscritto alle azioni militari. Egli ha continuato a lottare per vincere altri nemici: l'emarginazione, il pietismo, la dipendenza economica. La sua forte tempra ha fatto si' che prima di questa, altre medaglie, piu' intime e personali, ornassero il suo medagliere e queste si chiamano matrimonio, paternita', impresa. Alberto Borghi Un matrimonio... speciale Accade, alcune volte, che degli impedimenti intervengano negativamente durante la celebrazione di un matrimonio. Noto l'intervento dei bravi nei confronti del povero Don Abbondio. Piu' recentemente alla prepotenza fisica sono andati sostituendosi, nelle moderne societa', impedimenti piu' raffinati, sottili, sofisticati. Per alcune categorie di persone, quali i disabili, questi impedimenti hanno forme diverse e si presentano come barriere architettoniche, pregiudizi, spesso vere e proprie discriminazioni. Eppure il 20 luglio 1996 alle ore 17,30 nella Sala Rossa del Palazzo del Municipio di Bologna, il consigliere comunale Mario Barbuto ha celebrato il suo primo matrimonio tra i signori Fabio Stefani e Alessandra Zanussi che lo hanno scelto, in sostituzione del sindaco, perche' a lui legati da antica amicizia. Tra le mille considerazioni che affollano la mente di chi scrive, e ha il compito di riferire la notizia, una sulle altre sembra possa meglio definire l'evento: la funzione del celebrare indica la sacralita' del momento che si sta vivendo e il celebrante e' investito di un'autorita' che va ben oltre la propria persona, riflette piuttosto il ruolo di custode delle civili tradizioni che, per l'occasione, esso ricopre. La Sala Rossa e' la sala delle cerimonie, in essa l'emozione per l'evento trova un luogo ideale per esprimersi. Siamo certi che quel 20 luglio essa sia stata teatro e testimone di un'esperienza di nuova e privata emozione, per gli sposi, e di rinnovato patto di civilta' tra la citta' e il mondo dei disabili, che il consigliere Barbuto, per l'occasione, ha rappresentato. Antonio Marchello Gli amici del "Cavazza" L'Istituito Cavazza e la redazione di Vedere Oltre ringraziano sentitamente quanti, ricevendo la rivista, hanno risposto concretamente all'appello per una raccolta di fondi a favore dei ciechi. Dott. Acerbi Libero ACOSER S.p.A. Dott. Adalio Giuseppina Dott.ssa Alvisi Liliana Assicurazione Reale Mutua Assicurazione Zurigo Assicurazioni Universo Babilonia da Valentina Bar 133 Ing. Barbanti Giovanni - Consul. Ind.le Sig. Bazzi Valerio Sig.ra Bendini Adria Fam. Benfenati Selleri Dott. Bergonzoni Paolo Sig.ra Bernasconi Laura Dott.ssa Bettini Manuela Sig. Bianco Giovanni Biblioteca Com. le - Q.re Savena Biblioteca Comunale Sig. Bolognini Lorenzo Sig. Bonato Ottorino Bonazzi Giuliano & C. s.a.s. Sig.ra Bonvicini Natalina Dott. Buscaroli Andrea Sig. Cacioli Fabrizio Dott. Calogiuri Francesco Sig.ra Campanelli Evelina Dott. Caruso Giancarlo Dott. Cassone Giancarlo Sig. Catalano Sergio Prof. Cavina Giancarlo Dott.ssa Cherubini Daniela Dott.ssa Coluccia Egla Coop. Edificatrice API C Dott. Copaloni Orlando Costa Assicurazioni s.r.l. Credito Romagnolo Sig. CuddŠ Giovanni Sig. Curcio Eugenio Sig.ra Del Giudice Navarra Gabriella Dott. Di Castri Massimo Dott. Di Giorgio Francesco Dott. Di Girolamo Nicola Sig.ra Diodati Francesca DMC Emporio della Carta Farmacia S. Lucia Maestro del Lavoro Fava Franco Felsinea Ristorazione Figoli Eugenio Forlivesi Maria Luisa Fam. Forni - Innocenti Sig. Fortini Davide Dott. Gabriele Consulente Finanz. Dott. Galuppi Giancarlo Dott. Gamberini Arnaldo Sig. Garai Giorgio Prof. Giordani Giancarlo Dott. Guerzoni Achille Sig. Guglielmi Giorgio Dott. Ippolito Aldo Dott. Lauria Francesco Dott. Lenzi Loris Sig. Montanari Gino Mag. Nannucci S.p.A. Sig.ra Marchi Ernestina Dott. Martelli Mario Dott. Martoni Andrea Sig. Bastia Enzo Studio Michelini Ing. Giampaolo Sig. Minarelli Sergio Mini Palace Dott. Minore Giancarlo Sig. Molinari Alessandro Sig. Monopoli Vincenzo Montegrappa Maison d'Art Sig. Monti Massimo Sig.ra Moretti Loredana Rag. Muratori Sig. Musiani Mario Sig. Naccarato Massimiliano Oleodinamica Pederzani & Zini Sig. Olivieri Gianni Dott. Orlandini Giacomo Arch. Pancaldi Leone Sig. Panza Luigi Paris Texas Italy Sig. Passerini Giancarlo Sig.ra Pioli Giuliana Piscina Consorziale Sig.ra Pizzirani Tripolina Sig. Pozzetti Mario Sig.ra Pratellini Natalia Sig. Rambaldi Walter Dott. Ramponi Roberto Dott.ssa Rizzoli Patrizia Dott. Rosati Rodolfo Sig. Rossi Gianni Sig.ra Russo Maria S.A.S. Milena Safari di Fusconi R. & C. Sig. Santacatterina Mauro Prof.Sassi Paolo Sig. Scarparo Giuseppe Sig. Scialla Domenico Siderpali Dott. Sommariva Filippo Sig. Speretta Pietro SUB - Agenzia Dr. Gozzoli Tabaccheria Andreoli Tabaccheria Billi Tabaccheria Graldi Sig. Taddei Carlo Tappj Bleu s.a.s. Sig. Taras Vincenzo Ing. Teatini Glauco Sig. Testoni A. Dott.ssa Testore Patrizia Dott. Tocco Ettore Dott. Tonelli Andrea Rag. Toppini Goffredo Sig. Tordin Romano Sig. Vecchi Giovanni Sig. Veronesi Ermanno VIRO Innocenti S.p.A. Sig.ra Vismara Teresa Sig. Viterbo Giovanni Sig. Zacchini Remo Sig. Zanni Paolo Sig. Zanobi Gabriele Sig. Zanotti Gualtiero Sig.ra Zardi Giulianini Renata FASCINOSA VAL DI SETTA Nasce in Toscana, a ovest di Montepiano, quel torrente Setta che, dopo avere percorso una quarantina di chilometri, sbocca nel Reno con un largo ghiaieto, proprio di fronte al Sasso di Glo'sina, o Rupe di Sasso. Fino al 1884 (quando venne inaugurata la statale 325 Val di Setta - Val Bisenzio) le genti della Vallata potevano scendere verso la Porrettana solo percorrendo l'alveo del fiume (a cavallo o a dorso d'asino, o a piedi) o seguendo angusti sentieri dalle molte asperita'. Poi, come se volesse prendersi la rivincita, la Val di Setta, fiancheggiata a destra da bastioni rocciosi e a sinistra da boscaglie e vigneti, e' diventata punto nodale delle vie di comunicazione fra nord e sud: di qui - dal 1960 - passa l'Autostrada del Sole - A 1 - con i suoi ponti, viadotti e gallerie di cemento armato del tratto transappenninico; di qui transitano i convogli della ferrovia Direttissima, fra Bologna e Firenze, con i 18 km e mezzo della Grande Galleria (la seconda d'Europa, dopo il Sempione, per lunghezza), divenuta tristemente famosa per gli attentanti all'Italicus e al rapido 904. Il Setta stesso, come risorsa idrica, puo' vantare antichissime, storiche be-nemerenze: proprio qui, alla confluenza con il Reno, ha inizio la bimillenaria struttura del Cunicolo, o Acquedotto romano (forse augusteo), che per circa 17 km, da Monte Mario, percorre le viscere collinari portando ancora oggi le acque del Setta come rifornimento idrico per la citta'. Rintracciato verso il 1860 da Giovanni Gozzadini e riattivato nel 1881, il cunicolo e' in parte tagliato nella roccia e in parte rivestito con murature: vi puo' passare agevolmente una persona eretta ed e' fornito, sin dall'origine, di scale d'accesso e pozzi d'areazione. E non e' la sola meraviglia della vallata. Ce n'e' subito un'altra di natura geologica: qui, infatti, ci si trova al margine occidentale dell'interessantissimo contrafforte pliocenico, raggiungibile dalla localita' Leona per una strada che sale fino a Badolo e al suo torrione d'arenaria chiamato, appunto, Rocca di Badolo, mentre un'altra strada porta a Monte Adone, lungo un percorso ai piedi di imponenti dirupi e pareti arenacee: nei balzi verso il Setta si apre la Grotta delle Fate ( accessibile per una cinquantina di metri), nella quale sono stati rinvenuti reperti eneo-litici. Risalendo la valle si incontrano testimonianze architettoniche del medioevo, come la Torre alle Murazze e quella dei Berti, a Montorio. Ma nel territorio ci sono anche due rinomati santuari: quello della Serra di Ripoli, noto fin dal XVI secolo, e quello di Bocca di Rio, dedicato alla B.V. delle Grazie, originato da un'apparizione della Madonna a due pastorelli, nel 1480. L'edificio, molto interessante, e' ambientato in una gola verdissima ed e' preceduto da un ampio quadri- portico. Costruito fra il XV e il XVI secolo, trasformato sul finire del XVIII, conserva un'immagine della Madonna col Bambino, terracotta invetriata attribuita ad Andrea della Robbia, ed e' meta di numerosi pellegrinaggi. Paola Rubbi Foto: 1. Qui il Setta confluisce nel Reno 2. Monte Adone Grotta delle Fate 3. Rupe di Sasso Il passaggio della ferrovia 4. Torre delle Murazze Pista, addio! Le iniziative della Societa' Cesenate Corse al Trotto C'e' un Babbo Natale anche per i cavalli, e porta un regalo a tutti i piu' meritevoli. E' una tradizione che s'e' affermata da molti anni, tanto piu' bella in quanto e' nata in un ambiente in cui non ti aspetti di trovare una vena romantica, come un ippodromo, dove la competizione e' legge sovrana per i cavalli come per gli uomini. Ma c'e' un ippodromo soltanto dove e' sbocciato il raro fiore della gratitudine verso i cavalli che hanno consumato la loro vita per dare spettacolo in pista: e' l'Arcoveggio, dove la manifestazione natalizia “Addio alle corse” e' portata avanti e resa sempre piu' importante dalla Societa' Cesenate Corse al Trotto che oltre all'ippodromo romagnolo gestisce anche quello di Bologna. E' una gara assolutamente speciale, quella riservata ai trottatori giunti ai limiti massimi d'eta' (10 anni per i maschi e 7 per le femmine), tanto che la premiazione avviene prima della sfida in pista: c'e' una targa ricordo per tutti i veterani che vengono chiamati a sfilare in passerella ad uno ad uno. Ma poi c'e' uno che vince, e quell'ultima sua vittoria sara' ricordata negli anni perche' gli verra' intitolata una delle prove di contorno al clou, appunto l' “Addio alle corse”. E' dal 1981 che ha inizio questo libro d'oro, e il primo ad essere ricordato e' Dalmodo, cavallo modesto ma tenace, che seppe correre fino al decimo anno, avendo incominciato a 2 anni. Arrivare in fondo alla carriera e' una cosa che riesce a 10-15 cavalli sulle centinaia che ogni generazione presenta sulle piste emiliane: Modena, Ravenna e Ferrara completano il panorama che ha come cardini Bologna e Cesena con oltre 150 giornate di corse complessive. Con piu' facilita' approdano felicemente alla pensione le femmine, perche' la loro carriera e' piu' breve. E non e' una discriminazione in negativo, ma in positivo: perche' sono destinate ad essere praticamente tutte mamme, e quindi vengono preservate da un eccessivo logoramento agonistico. Per i maschi, invece, non c'e' praticamente una seconda vita, perche' a pochissimi, i fuoriclasse soltanto, si aprono le prospettive di lasciare eredi. Fino a poco tempo c'era una sorte inesorabile per i vecchi cavalli: il macello. Ma fortunatamente qualcosa e' maturato nelle coscienze degli uomini, e parallelamente alla nuova sensibilita' ecologica si sono aperte altre possibilita' di rapporto con gli animali, ed in particolare con il cavallo. Quelli che vengono scartati dalle corse possono diventare buoni per le passeggiate in campagna. L'agriturismo s'e' diffuso, cosi' come ha preso piede l'ippoterapia: montare a cavallo vuol dire non soltanto dare mobilita' a chi non ce l'ha, ma anche offrirgli un rapporto, un affetto con un essere vivente che sa riconoscere e rispondere. Come punto di arrivo culminante di questa evoluzione della mentalita' e del costume e' arrivata la rea-lizzazione di una cosa ancora piu' da sogno: “La collina dei cavalli”. Non e' stato un poeta a idearla, ma un uomo obbligato alla concretezza: un rappresentante di commercio milanese, che pero' e' venuto a realizzarla in Emilia, la regione d'Italia in cui nascono piu' cavalli. Sull'Appennino reggiano, con l'appoggio della Comunita' Montana, della Regione e dei Comuni di Canossa e Castelnuovo Monti, c'e' un vero paradiso del cavallo: ognuno ha a disposizione un ettaro di terreno per pascolare in liberta'. Angelo Falletta, l'ideatore e presidente dell'ATA che gestisce l'iniziativa, ha avviato particolari rapporti con le scuole, per viste guidate e "adozioni", 100 lire al giorno. Anche i Carabinieri inviano i loro cavalli piu' vecchi a concludere idilliacamente l'esistenza alla "Collina", dove si sviluppano le attivita' agrituristiche collaterali, cosi' da richiamare gente che porti una carota e una carezza ai cavalli. Arrigo Martino Foto: 1. Premiazione del Gran Premio Continentale all'Arcoveggio, con Lorenzo Baldi, il "numero uno" dei guidatori bolognesi sotto l'arco di trionfo fiorito. 2. Un arrivo all'Arcoveggio 3. Durante la "Sagra del cavallo" si sorteggia un pony fra tutti i bimbi presenti. ISTRUTTORIA PUBBLICA SULLA DISABILITA' Quando impegno civile e istituzioni si incontrano I giorni 25/26/27 giugno 1996 si e' svolta a Bologna l'Istruttoria Pubblica sul tema della disabilita' e dell'handicap promossa dall' Amministrazione Comunale rivolta a tutte le associazioni, enti, gruppi di cittadini che, operando sul territorio, si interessano del problema della disabilita' nella sua unitarieta' e concretezza. L'Istruttoria doveva rappresentare una base conoscitiva per le decisioni che il Consiglio Comunale intendera' assumere sulle politiche innovative a favore dei cittadini disabili per garantire la loro piena integrazione sociale e consolidare la loro autonomia. I temi principali affrontati durante il pubblico contraddittorio sono stati i seguenti: - attuazione della legge 13/89 che regola il superamento delle barriere architettoniche nell'edilizia pubblica e privata; - diritto alla mobilita' (trasporti, parcheggi, segnaletica ecc.); - innovazione reti di servizio in favore dei cittadini portatori di handicap, per l'inserimento lavorativo per l'assistenza domiciliare; - sistema educativo e della formazione; - percorsi innovativi settore no-profit e privato come parte integrante del sistema pubblico. I progetti, le proposte, i contributi teorici sono stati straordinariamente numerosi e significativi, gli interventi hanno rilevato la molteplicita' e complessita' della proble-matica trattata che, appunto, richiederebbe un approccio piu' unitario e organico. La grande adesione a questa iniziativa ha peraltro evidenziato la mancanza di coordinamento tra le varie realta' che operano nel settore dell'handicap, e la mancanza di una prospettiva piu' generale di attuazione, di strategia, che affrontino la tematica della vita di tutti i cittadini disabili. Occorre ottimizzare le risorse e le energie, per valorizzare quello che gia' viene attuato nel settore pubblico ed in quello privato no-profit, affinche' non ci si limiti ad una impostazione di tipo assistenziale, ma si offrano soluzioni possibili di inserimento nel mondo del lavoro e di integrazione nella comunita', che valorizzino al massimo le capacita' lavorative e relazionali dei cittadini con handicap. Questa iniziativa ha avuto sicuramente il grande merito di aver riunito e messo a confronto le varie proposte ed esperienze presentate da gruppi del volontariato, enti di assistenza e singoli cittadini, coinvolgendo quindi l'intera citta' di Bologna sul tema della disabilita'. Siamo certi che un nuovo passo sia stato compiuto per "uscire dal cerchio". Elisabetta Golinelli Il contributo del Cavazza All'Istruttoria pubblica sulla disabilita', l'Istituto Cavazza ha riconfermato il suo tradizionale impegno nei confronti dei giovani. Partendo dalla consapevolezza che educazione, istruzione e formazione professionale vanno considerati globalmente e che forti carenze strutturali permangono per un'effettiva integrazione scolastica dei ragazzi non vedenti, il Cavazza ha invitato il Comune di Bologna ad attivare un servizio di assistenza volto a rendere meno precario e piu' sistematico l'intervento a favore degli alunni minorati della vista. Tale iniziativa dovrebbe garantire ai ragazzi un servizio di accompagnamento casa/scuola e viceversa; dovrebbe assicurare l'assistenza scolastica nelle ore non coperte dall'insegnante di sostegno dello Stato, nonche' una assistenza pomeridiana di ogni giorno feriale per almeno tre ore. Ma il Cavazza non chiede soltanto. Si offre come struttura che accolga durante le ore pomeridiane i ragazzi non vedenti. Antonio Marchello Una vita per i cavalli Oltre tutte le difficolta'... La pioggia rende la citta' dolente ed insopportabile. Ma da quassu' Bologna pare solo una macchia di cemento. Attorno, lo sguardo non conosce ostacoli: ad ovest scorre il Setta, ad est il Reno. In mezzo, alberi e cavalli liberi in quantita'. No, non e' un sogno. E', al contrario, una splendida realta', creata con indicibile fatica e determinazione dal Cav. Gino Comani, l'uomo che ci viene incontro indirizzandoci verso il grande focolare che riscalda pure i nostri cuori. Come la storia che ci racconta, cominciata un terribile giorno del 1945, vicino a Verona, quando la guerra mieteva le sue ultime vittime. Una bomba lanciata da un aereo colpisce, beffardamente, il campo d'aviazione dove si trova; Comani perde la vista, la mano sinistra e la piena funzionalita' di una gamba. Altri avrebbero gettato la spugna, maledicendo il destino e quella Patria che non conosceva la gratitudine. Ma Gino e' un uomo battagliero e ha gia' un nuovo nemico: le frane che affliggono le terre che lui acquista nel 1963, a S.Silvestro di Marzabotto, preferendole ai possedimenti presso Pianoro. Da quel momento, ogni giorno e' speso per bonificare quelle frane secolari. Realizza fosse drenanti profonde sei, sette metri, seguite da piu' recenti drenaggi con tubazioni, che consentono alle acque di defluire verso valle, evitando, cosi', il formarsi di pericolose sacche idriche, colpevoli degli smottamenti. Ma Gino non e' solo testardo: ha un intuito innovativo. Negli anni sessanta riceve il secondo premio della Camera di Commercio di Bologna per aver ideato e realizzato un impianto per l'alimentazione meccanica dei bovini, che supplisce all'assenza dell'uomo. Richiede ed ottiene l'elettrodotto, a meta' degli anni settanta. Lo spirito imprenditoriale gli consiglia di abbandonare l'allevamento dei bovini per passare all'inconsueto allevamento di equini. In nemmeno dieci anni, i cavalli, da dieci, divengono ottantasei. Ed e' con giusto orgoglio che ci mostra i robusti cavalli che pascolano sui cinquanta ettari recintati. Ma Gino non e' mai soddisfatto: per lui, tutto e' perfettibile. E l'imprenditore coglie segnali negativi per il settore. Non serve a nulla consigliargli altre prospettive, perche' lui le ha gia' tutte analizzate. Quando, a malincuore, salutiamo il Cav. Gino Comani, la moglie ed il fedele assistente, ci sorprendiamo emozionati. Sara' quel cielo grigio che il sole squarcia con lamine di gioia, saranno questi cavalli che corrono senza stancarsi mai... Oppure, e' tutta la forza vitale di Gino che anima questo spicchio di natura che ci ha abbracciati e ci fa sentire piu'... sereni. Perche' oltre tutte le difficolta' sta la vittoria. Basta volerla. ALBERTO BORGHI Foto: 1. Cavalli al pascolo nella tenuta del Cavalier Comani 2. Il Cavalier Comani fra il suo assistente e l'autore dell'articolo 3. La moderna stalla 4. Una giumenta con il suo puledrino Per rompere la monotonia delle domeniche pomeriggio, monopolizzate da informazioni sportive "serie" fornite in quantita' da Radio e Televisione, per il secondo anno consecutivo va in onda su Radiodue "Quelli che la radio", programma condotto in studio da Giorgio Comaschi e da Giorgio Conte che offre un gradevole intrattenimento a base di ospiti e musica, con aggiornamenti sull'andamento delle partite di calcio curati, con simpatica approssimazione, da Carmen De Venere. Fra gli artisti che collaborano alla trasmissione spicca il nome di Enzo Petreni ex allievo dell'istituto Cavazza: il "Conte" da' voce ad alcuni riusciti personaggi, quali il professor Cesarini, il critico cinematografico Chicco Pepe, il portiere Athos Bigatti detto Jashin e tutta l'allegra brigata del bar Marisa. Sue sono anche le spassose imitazioni di Sacchi, Eriksson, Galeazzi, Gianni Clerici, Ezio Luzzi Rino Tommasi. Foto: VEDERE il "Conte" OLTRE la voce Istituto dei Ciechi Francesco Cavazza Via Castiglione, 71 - 40124 Bologna Tel. 051-33.20.90 - Fax 051-33.26.09 c/c postale n. 16386401