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Strategie generali e di collaborazione

1. Gli ausili didattici adattati sono una componente necessaria di qualsiasi classe di matematica. Essi sono particolarmente indispensabili per integrare i libri di testo che non comprendano grafici tattili o ne contengano alcuni di qualità scadente. Tuttavia, sono anche necessari per contribuire all’interpretazione dei concetti matematici, allo stesso modo in cui gli studenti vedenti traggono beneficio da diversi strumenti di manipolazione. Quando l’ausilio dello studente che utilizza il Braille è uno strumento utile e divertente, ciò costituisce un vantaggio per l’intera classe, compresi gli studenti vedenti e l’insegnante.
2. Gli insegnanti di matematica devono verbalizzare tutto ciò che scrivono sulla lavagna, luminosa o tradizionale, ed avere una notevole precisione di linguaggio. Se lo studente che utilizza il Braille trova comunque difficile tenere il passo con gli altri, si consiglia all’insegnante di matematica di consegnare allo studente e all’insegnante di sostegno una copia dei lucidi utilizzati con la lavagna luminosa prima della lezione, se preparati in anticipo, o immediatamente dopo la lezione. Un’altra alternativa potrebbe essere quella di incaricare un compagno di fare una copia degli appunti per condividerla con lo studente non vedente.
3. Gli insegnanti di matematica devono consegnare i compiti, i test ecc., agli insegnanti di sostegno perché li trascrivano con il sistema Nemeth con un discreto anticipo, in maniera che lo studente che utilizza il Braille possa partecipare alle lezioni assieme ai compagni e non debba studiarli da solo in seguito.
4. Collegare varie applicazioni matematiche ad attività studentesche gradite sia dagli studenti ciechi che da quelli vedenti, ad esempio:
a. Musicare una serie di concetti matematici, o quanto meno trasformarli in una specie di motivetto simile ad un coro sportivo.
i. Usare il metodo FOIL (PEIU) per moltiplicare i binomi: F - O - I - L: First, Outside, Inside, Last (P – E – I – U: Primo, Esterno, Interno, Ultimo)!!!
ii. Utilizzare una canzonetta nota per imparare le formule di secondo grado.
b. Accertarsi di utilizzare esperienze atletiche che uno studente cieco possa comprendere: includere la curva parabolica di un tuffatore, come pure il passaggio di palla di un giocatore di football in posizione centrale.
5. Gli insegnanti di matematica devono rendersi conto che insegnare i concetti matematici ai loro studenti spetta a loro, non all’insegnante di sostegno. L’insegnante di sostegno può essere molto utile per garantire che tutti i materiali vengano trascritti nell’appropriato codice Nemeth e che tutti i grafici siano di buona qualità, se l’insegnante di matematica è in grado di fornirglieli in maniera tempestiva. Tuttavia, qualsiasi insegnante di matematica potrà dirvi che prima o poi accade sempre un qualche imprevisto nell’insegnamento: in queste situazioni diventa obbligatorio per l’insegnante di matematica avere a disposizione una serie di strumenti. All’insegnante di sostegno spetta il compito di far conoscere all’insegnante di matematica i diversi strumenti ed ausili disponibili. Gli insegnanti di matematica possono essere molto creativi, come molti insegnanti di sostegno hanno avuto modo di scoprire.
6. Gli studenti ciechi non devono essere esentati dall’apprendimento di un concetto matematico a causa della loro cecità: “Gli studenti ciechi non possono tracciare un grafico”. “Gli studenti ciechi non possono realizzare costruzioni geometriche”. Non solo essi sono in grado di tracciare grafici e di disegnare strutture geometriche, se in possesso degli strumenti necessari: spesso, anzi, riescono a farlo meglio dei loro colleghi vedenti. Tuttavia, considerando i diversi problemi da assegnare, è bene prendere in considerazione questa situazione; è consentita l’assegnazione di un compito ridotto, purché lo studente sia in grado di dimostrare la sua competenza per quanto riguarda i contenuti.
7. E’ molto importante per tutti gli studenti (e specialmente per quelli con un handicap) utilizzare quanto più possibile tutti i loro sensi nel momento in cui devono imparare un nuovo concetto matematico. Hanno bisogno di leggere un nuovo problema matematico, di scriverlo, di ascoltarlo, di esplorarlo tattilmente con l’ausilio di strumenti di manipolazione e, quando è possibile, di spostare se stessi e/o gli strumenti di manipolazione nello spazio. Se, ad esempio, si prende in considerazione un problema relativo alle frazioni utilizzando del cibo, gli studenti possono persino “assaggiare” e “mangiare” questo problema.

8. Esiste una crescente necessità di una comunicazione in quattro sensi fra l’insegnante di matematica, l’insegnante di sostegno, la famiglia e lo studente. I libri di testo in Braille, i materiali e gli ausili vanno ordinati per tempo. Le cause dei problemi devono essere sviscerate quanto prima possibile: il problema è dovuto al concetto matematico, al Braille o alla qualità del grafico tattile? Lo stesso vocabolario può costituire un problema: le frazioni hanno numeratori e denominatori sia nella stampa in nero che in Braille, però nella stampa in nero questi sono collocati in alto e in basso, mentre in quella Braille si trovano a sinistra e a destra.
9. In occasione dei test in classe, gli studenti ciechi devono ricevere le loro copie del test in Braille (con la possibilità di una parziale dettatura orale; ad esempio, nel caso di studenti con problemi di apprendimento ai quali sia necessario leggere i problemi) ed avere a disposizione gli appropriati grafici tattili, gli ausili, l’abaco e/o la calcolatrice parlante. Per poter completare i test, gli studenti ciechi hanno bisogno perlomeno del doppio del tempo che viene concesso agli altri; a volte, potrebbe essere preferibile far sì che lo studente cieco effettui il test separatamente rispetto al gruppo, a causa del tempo extra necessario, dell’utilizzo degli ausili (specialmente quelli di tipo vocale) e/o della parziale dettatura orale.

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