Guardassoni, pittore tra Romanticismo e devozione

La ricerca del “vero” da rendere in pittura, lo portò a studiare ottica, la resa degli effetti della luce e la tridimensionalità
Lucilla Boschi

In occasione del bicentenario della nascita del pittore bolognese Alessandro Guardassoni (1819-1888), l’Istituto Beni Culturali della Regione Emilia-Romagna, l’Istituzione Bologna Musei - Musei Civici d’Arte Antica, la Fondazione Gualandi a favore dei sordi e la Diocesi di Bologna hanno realizzato un itinerario diffuso nella città metropolitana

 

– aperto dal 14.09.2019 al 19.01.2020 – per valorizzare l’attività dell’artista: dal naturalismo storico-romantico alla svolta purista sino allo sviluppo di un linguaggio devozionale, che fece di lui il più importante pittore ecclesiastico di Bologna nel XIX secolo. Dopo un primo periodo formativo a Bologna, Guardassoni fece esperienze di studio all’estero e dal 1856 iniziò a partecipare con successo a mostre accademiche, anche di rilievo internazionale, proponendo quadri di soggetto storico-romantico, biblico-sacro e ispirati alla letteratura.

Il miracolo della ruota Alessandro Guardassoni bozzetto preparatorio Riproduzione tattile

Dal 1859 iniziò a studiare ottica e ad avvalersi della stereoscopia per fissare in un’immagine fotografica l’effetto del vero da rendere in pittura, divenendo così un importante sperimentatore nella resa degli effetti di luce e tridimensionalità.

 

Guardassoni era stato intimo amico di don Giuseppe Gualandi, fondatore dell’omonimo istituto che dal 1849 si occupa di persone con disabilità uditiva, e per questo quando morì lasciò in eredità gran parte delle proprie opere all’allora Istituto, oggi denominato Fondazione Gualandi a favore dei sordi.

 

La sezione di mostra alle Collezioni Comunali d’Arte propone opere di Guardassoni, presentate in esposizioni ufficiali e realizzate per committenti importanti, che narrano l’evoluzione del suo stile, rendendo possibile un confronto con gli altri pittori attivi in quegli anni a Bologna e riproponendone l’atmosfera culturale attraverso 40 dipinti.

Il miracolo della ruota Alessandro Guardassoni

Presso la Fondazione Gualandi a favore dei sordi vengono invece esposti 60 disegni preparatori e bozzetti per le pitture realizzate nelle chiese bolognesi. In questo percorso, grazie alla collaborazione con il Museo Tolomeo dell’Istituto dei Ciechi Francesco Cavazza è stata realizzata una sala che espone la riproduzione tattile dei bozzetti preparatori dell’opera “Il miracolo della Ruota”, il cui originale è ancora oggi nella Chiesa di Santa Caterina di Alessandria Vergine e Martire, detta “di Saragozza’” per il nome della strada in cui è collocata.

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  • di Marco Fossati - docente di educazione fisica, esperto in scienze tiflologiche I.Ri.Fo.R., Serena Cimini

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