A San Diego sulle rive
del Pacifico

di Mario Barbuto, foto di Livia Schappert

La ventisettesima conferenza internazionale sulle tecnologie assistive e sulle persone con disabilità.


Per 27 anni l'Università di Northridge in California, mediante l'organizzazione della conferenza internazionale sulle tecnologie assistive e sulle persone con disabilità, ha offerto a ricercatori, operatori, espositori, utenti e altre figure interessate, una impareggiabile occasione per condividere competenze e buone pratiche relative alle attività del settore.
Nel 2011 la conferenza ha richiamato a San Diego oltre 4.800 visitatori, caratterizzandosi sempre di più come il punto di riferimento per le tecnologie d'avanguardia e le soluzioni pratiche adottate per rimuovere le barriere che ostacolano la completa partecipazione delle persone con disabilità nella scuola, nel lavoro e nella vita sociale di tutti i giorni.
CSUN (California State University of Northridge) Conference ha rappresentato, anche quest'anno, l'appuntamento più importante del mondo nel settore delle tecnologie assistive:
127 espositori presenti con i loro stands nel salone della mostra; oltre trecentocinquanta workshop nelle aree dedicate ai seminari, per un confronto a tutto campo tra ricercatori, progettisti, operatori, utenti, produttori e distributori, sull'insieme delle tematiche e delle applicazioni inerenti l'inclusione sociale, la vita indipendente e il diritto di cittadinanza delle persone con deficit fisici e sensoriali.
Proprio i seminari, perfino ben oltre la mostra, hanno costituito l'ossatura portante della conferenza, proponendo approfondite presentazioni di nuovi prodotti, comparazioni analitiche tra soluzioni e sistemi concorrenti, panoramiche sugli aspetti più svariati delle applicazioni tecnologiche, in un confronto sempre aperto tra realtà e innovazione, presente e futuro.
E a completare l'offerta, come se tutto questo non fosse abbastanza, venivano organizzate dimostrazioni pratiche anche fuori programma e fuori dalle aree strettamente riservate all'evento, per consentire a un pubblico più vasto quella conoscenza in presa diretta e di prima mano che risulta indubbiamente molto più efficace di qualsiasi illustrazione verbale. Almeno un paio di seminari hanno focalizzato il loro obiettivo addirittura sui risultati di indagini sociologiche riguardanti gli effetti sulla vita quotidiana delle persone con disabilità che si avvalgono del contatto e della comunicazione tramite social media come Facebook e altri. E poi, lo stato dell'arte sulla produzione di libri digitali accessibili, secondo gli standards più evoluti adottati nel mondo dell'editoria; un "testa a testa" comparato tra i sistemi mobili di telefonia e comunicazione Apple e Google per verificarne il grado effettivo di usabilità con i lettori di schermo per ciechi e ipovedenti; le nuove capacità del più famoso screen reader del mondo "JAWS per Windows", ora in grado anche di interpretare e leggere i testi presentati in modalità grafiche; e tanto, tanto altro ancora.
Nel settore specifico della disabilità visiva si registra una crescita dell'offerta di dispositivi mobili per la comunicazione, sia come apparati indipendenti, sia come semplici terminali senza fili di telefoni, tablets e laptops, integrati anche con la possibile connessione di apparati di lettura e scrittura Braille.

Foto - Mario Barbuto all’ingresso del padiglione della mostra a San Diego (CA)

Apple, Google e Microsoft con i loro sistemi operativi e dispositivi mobili rivolgono sempre maggiore attenzione all'accessibilità e alla progettazione universale, puntando a dotare i loro apparati di funzioni di lettura schermo in grado di fornire modalità d'uso alternative tramite la voce, il testo ingrandito e la rappresentazione Braille.
Iphone e ipad mostrano ancora una marcia in più, ma Android di Google sembra prossimo a colmare lo svantaggio, mentre Windows appare in ritardo, sebbene la prolungata esperienza di accessibilità accumulata nell'area desktop in tanti anni, lascia immaginare ampie possibilità di rimonta, una volta realizzata la convergenza nei propri sistemi fisso-mobile.
Per l'area specifica della mobilità in autonomia le soluzioni sono numerose e variegate, sebbene tutti i produttori non smettono mai di raccomandare di considerarle come integrative e non già come sostitutive del bastone bianco o del cane guida.
Accanto a sofisticati sistemi di navigazione GPS si trovano apparati di "audio guida" adatti a rendere accessibile la rete semaforica cittadina e a realizzare percorsi assistiti e guidati sia all'esterno sia all'interno di edifici e strutture di pubblica frequentazione e utilità.
I dispositivi per la casa e per la vita quotidiana si propongono in una vasta gamma di soluzioni tattili e audio che dovrebbero contribuire a semplificare le comuni operazioni che una persona con difficoltà visive compie tutti i giorni: misurare, contare, classificare, selezionare, archiviare, distinguere.
Orologi parlanti che si impostano anche tramite comandi vocali; e sempre con annuncio in voce, bilance, termometri, misuratori di pressione, metri, forni, fotocopiatrici, riconoscitori di colore.
Proposte anche numerose soluzioni tattili per marcare, contrassegnare, etichettare, oggetti, libri, DVD, scatole di alimenti e medicinali.
Tra questi, in particolare, minuscoli lettori, capaci di trovare il codice a barre su una confezione e di interpretarne l'appartenenza tramite un apposito database, annunciando in voce il prodotto associato, con le sue principali caratteristiche.
E ancora una meravigliosa "penna" ottica in grado di riprodurre il contenuto audio di una etichetta che l'utente stesso, sempre tramite la penna, può preregistrare, apponendola quindi sull'oggetto che intende identificare, riconoscere e classificare.
Una menzione, infine, riguarda il settore dell'infanzia, tanto ricco di giochi e soluzioni didattiche di ogni genere. Forme, suoni, superfici, materiali e colori diversi, distinguono prodotti ludico-didattici che coprono ampiamente la fascia di età pre-scolare e scolare della prima infanzia.
Una nota negativa nei confronti degli organizzatori, se ci è dato formularla, si riferisce a una certa difficoltà di movimento nel salone della mostra e di riconoscimento dei singoli stands che le persone intendevano raggiungere e visitare.
Numerazione degli stands con caratteri molto piccoli o talvolta addirittura assente; guide a pavimento inesistenti e stands non sempre allineati in modo razionale.

Foto - Porto di San Diego

Foto - San Diego di notte

Foto - Mario Barbuto alla Conferenza Humanware di San Diego (CA)

Foto - Albero caratteristico della zona californiana Per contro, però, una notevole disponibilità di persone di assistenza e di aiuto, sempre pronte a intervenire in caso di difficoltà per informare, orientare, indirizzare, accompagnare.
Le camere dell'albergo, infine, risultavano tutte perfettamente identificabili con facilità, grazie alla numerazione in Braille e con grandi caratteri tattili di stampa normale, posta accanto a ogni porta.
San Diego è una città accogliente, sebbene uno dei luoghi dove si incrociano e si scontrano le contraddizioni anche più stridenti tra nord e sud della terra. Caratterizzata da un clima mite e stabile, con gente cordiale che vive soprattutto di turismo, di una grande base della marina militare degli Stati Uniti e di avanzati laboratori di ricerca universitaria.
Una città, insomma, che ti chiede di tornare, considerato che è già stato dato avvio all'organizzazione della ventottesima edizione della conferenza che si terrà alla fine di febbraio del 2013.
Ci sarebbe soltanto da chiedersi come mai l'Italia, con il suo ingegno, con la sua inventiva e con la sua creatività, risulta tristemente assente dal giro. Ma questa è un'altra storia, che va oltre il nostro odierno resoconto, sulla quale, tuttavia, sarebbe utile riflettere.

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