I 150 anni dell'Unità d'Italia

di Paola Emilia Rubbi

Il contributo degli eroi Risorgimentali bolognesi nei nomi
di molte strade cittadine.


"I nomi del Risorgimento sono vivi, sono dentro di noi, ci appartengono": l'ha detto Carlo Azeglio Ciampi, ma forse non è proprio così, almeno stando all'esperienza quotidiana, rimanendo proprio terra terra. La verifica viene, infatti, dalla toponomastica cittadina, nella quale ci perdiamo con una indifferenza che fa meditare.
Bologna ha dedicato agli uomini risorgimentali, di pensiero o di azione, non poche strade e piazze, essenzialmente nel centro storico, arterie grandi o piccole, ma che comunque è impossibile ignorare. Ed è ben certo che davanti al monumento dedicato a Marco Minghetti, o al busto di Camillo Benso di Cavour, o alla statua equestre di Giuseppe Garibaldi non sorgono dubbi: si è sicuri del ruolo di protagonisti che questi personaggi hanno avuto nel raggiungimento dell'Unità d'Italia.
Ma Luigi Carlo Farini cosa fece? E Antonio Zanolini perché è ricordato? Giovanni Livraghi, cui è intitolata una, sia pur piccola, strada proprio vicino a Palazzo d'Accursio, che cosa ha a che fare con il Risorgimento? Morì insieme con Ugo Bassi, ma sicuramente Ugo Bassi, che s'alza con il suo dito patriota e "ribelle" nella via che gli è dedicata, è una presenza riconoscibile e anche amata dai bolognesi; tuttavia forse la sua storia completa ai più non è nota. Così come le figure di Ernesto Masi o di Angelo Masini sono molto nebulose nel ricordo di tanti.
Per dare una spolverata alla memoria ecco allora una carrellata, davvero non esaustiva, quanto ai nomi; molto sintetica circa le notizie; e decisamente "scolastica" nella sua formulazione, di uomini legati per nascita a Bologna, che hanno vissuto il Risorgimento, ed ai quali la toponomastica bolognese ha dedicato un tributo di memoria: Augusto Aglebert (1810-1882) partecipò ai moti del 1831, alla difesa di Venezia e a quella della Repubblica Romana; dopo il l859 fu ispettore della biblioteca dell'Archiginnasio.

Antonio Alessandrini (1786-1861), medico, docente universitario, prese parte alla Repubblica Romana come Presidente dell'Urbe; fu membro dell'assemblea della Romagna.
Rodolfo Audinot (1814-1874), partecipò ai moti del 1831, fu deputato alla costituente romana del 1849, deputato dal 1860 e senatore del Regno
dal 1870.
Carlo Berti Pichat (1800-1878), agronomo, partecipò ai moti del 1831, alla difesa di Venezia e della Repubblica Romana; deputato e senatore; assessore anziano del Comune di Bologna con funzioni di sindaco nel 1872.
Cesare Boldrini (1785-1849), combatté con Napoleone e nella prima guerra d'Indipendenza; morì combattendo contro gli austriaci per la difesa di Bologna.
Camillo Casarini (1830-1874), avvocato, patriota, deputato; sindaco di Bologna dal 1870 al 1872.
Giambattista Ercolani (1817-1883), veterinario, docente universitario, patriota, deputato, consigliere comunale e provinciale di Bologna.
Angelo Masini (1815-1849), partecipò ai moti del 1831 e alle giornate dell'agosto 1848 a Bologna; morì nella difesa della Repubblica Romana.
Carlo Pepoli (1796-1881), scrittore e poeta, combatté nei moti del 1831; esule in Inghilterra; deputato nel Parlamento del Regno; poi senatore e ministro; sindaco di Bologna dal 1862 al 1866.
Antonio Silvani (1773-1847), giurista, partecipò ai moti del1831; imprigionato a Venezia poi esule a Parigi.
Federico Venturini (1813-1873), avvocato e patriota; partecipò ai moti del 1848 e alla difesa della Repubblica Romana; morì a Venezia.
Luigi Zamboni (1772-1795), studente in Legge, nel 1794 mise in atto quello che è considerato il primo tentativo insurrezionale in Italia; fuggito con l'amico De Rolandis, fu arrestato e nel processo fu difeso dall'avvocato Antonio Aldini, il 18 agosto 1795 fu trovato morto per soffocamento in cella.

Foto - Statua di Marco Minghetti - Bologna

E Gaetano Bottrigari? E Paolo Bovi Campeggi? E Quirico Filopanti (cioè Giuseppe Barilli), Giuseppe Gabusi, Giovanni Gozzadini, Alessandro Guidotti, Pietro Inviti, Ernesto Masi, Pasquale Muratori, Giuseppe Petroni, Pietro Pietramellara, Leopoldo Serra, Luigi Tanari, Giovanni Vicini, Antonio Zanolini?
La storia dell'Unità d'Italia passa anche per i loro nomi, che figurano, oggi, sulle targhe stradali, ma non destano particolari ricordi o emozioni in chi distrattamente li legge.
Celebrare il 150° dell'Unità d'Italia potrebbe dunque essere un'occasione per saperne di più su di loro e su molti altri Carneadi della nostra Storia patria.


Foto - Statua di Garibaldi a cavallo - Bologna

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