La "Giornata nazionale
del Braille"

di Alberto Borghi

Al suo quarto anno di vita, celebrata tra prodotti gastronomici e lettura
di racconti "made" in Emilia-Romagna.


Si è celebrata lo scorso 21 febbraio la "Giornata nazionale del Braille", istituita appena quattro anni fa con la legge n. 126/07 al fine di "promuovere idonee iniziative di sensibilizzazione e solidarietà, nonché studi, convegni, incontri e dibattiti presso le scuole e i principali mass-media, per richiamare l'attenzione e l'informazione sull'importanza che il sistema Braille riveste nella vita delle persone non vedenti e di quanti sono coinvolti direttamente o indirettamente nelle loro vicende, al fine di sviluppare politiche pubbliche e comportamenti privati che allarghino le possibilità di reale inclusione sociale e di accesso alla cultura e all'informazione per tutti coloro che soffrono di minorazioni visive".
L'Istituto Cavazza ha organizzato, per l'occasione, un evento che, oltre a commemorare l'epocale invenzione di Louis Braille, ha consentito di presentare ai bolognesi una propria lodevole ed innovativa iniziativa, alla quale ha collaborato Alce Nero Mielizia S.p.a. La società specializzata in prodotti biologici di qualità con sede in Monterenzio, infatti, ha reso possibile la realizzazione di menu in braille ideati dall'ente benefico di via Castiglione ed offerti ai ristoranti felsinei, e non solo, che semplicemente ne facciano richiesta. Alce Nero Mielizia S.p.A. non è certo nuova a concreti gesti di attenzione nei confronti dei non vedenti ed ipovedenti, dal momento che, oltre a figurare tra i promotori delle oramai famose "cene al buio", fin dal 2004 ha apposto su ben dieci milioni dei propri prodotti etichette realizzate con l'alfabeto in rilievo, utilizzando stampatori specializzati (ne abbiamo parlato nel numero di Vedere Oltre del dicembre 2007). Così come garantisce scritte in braille sugli scaffali dei propri punti vendita.
Ed è proprio in uno di essi, inaugurato pochi giorni prima in via Petroni a Bologna, che si è svolto l'evento celebrativo accennato, con letture di alcuni racconti scritti da Matteo Bortolotti, autore bolognese tra gli sceneggiatori de "L'Ispettore Coliandro", raccolti in "Emilia Romagna misteriosa", edizione

 

Castelvecchi. Alle letture si è prestato lo stesso giovane scrittore, unitamente a Giulia, Irene e Lorenza, ispirate ed efficaci lettrici non vedenti, abili e rapide nel far volare le mani leggere sui testi in Braille mentre narravano di bimbi alle prese con fantasmi, preti che lottano con diaboliche entità, in un crescendo di reale e surreale, tradizione e fantasia rigorosamente… made in Emilia-Romagna. L'incontro è stato aperto da un saluto del prof. Pier Michele Borra e da una relazione introduttiva sull'importanza dell'invenzione di Braille ad opera di Mario Barbuto, rispettivamente presidente e direttore dell'Istituto Cavazza, con saluti di Andrea Prantoni, a nome della sezione

Foto - Menù in Braille

degli provinciale dell'Unione Italiana dei Ciechi e Ipovedenti, e di Salvatore Bentivegna, presidente del Centro Braille "San Giacomo", cooperativa sociale che stampa testi in Braille e
a caratteri ingranditi.

Manifesto dell'evento

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