L'occhio bionico

di Federico Bartolomei

Nanotecnologie e retina artificiale. Verso la realizzazione di un sogno.

Un dispositivo elettronico che trasforma gli impulsi luminosi provenienti dall'ambiente in segnali recepibili dal nostro cervello e quindi interpretabili come immagini: sono ormai diversi i progetti di ricerca sulla retina artificiale che stanno prendendo forma in tutto il mondo, trasformando in realtà quello che fino a poco tempo fa sembrava essere solo un sogno.
I primi risultati presentati parlano di una visione ancora grossolana (percezione di luci, ombre e sagome scure) ma sembrano essere comunque incoraggianti per il futuro.
In Italia, Bologna è uno dei Centri attivi in questo tipo di ricerca: si tratta della realizzazione di una lente a contatto in cui è inserito un micro circuito stampato che ha la capacità di recepire la luce e ritrasmetterla ad un microchip impiantato in regione occipitale via wireless. Questo progetto messo a punto da Duilio Siravo della Seconda Università di Napoli è appunto sviluppato in collaborazione con l'Ateneo bolognese.
"La lente a contatto", spiega Sergio Zaccaria Scalinci dell'Università degli Studi di Bologna, "è stata applicata su occhi di cavie di conigli nei quali è stata messa in evidenza la capacità di recuperare diversi pixel, avvertiti dall'utilizzatore in termini di

Foto - Immagine della lente a contatto

incremento di informazioni visive sia da un punto di vista quantitativo che qualitativo. Non si sono al momento evidenziati alcuni effetti collaterali o reazioni avverse correlate all'impianto di tali lenti a contatto. La lente a contatto ha la capacità di bypassare il bulbo oculare attraverso un ricevitore wireless impiantato in posizione strategica sulle vie ottiche

e/o cerebrali. I risultati vengono dimostrati sottoponendo le cavie a test comportamentali.
I circuiti elettronici inseriti nelle lenti a contatto sono costituiti da un nanostrato di metallo, approssimabile ad un millesimo del diametro di un capello umano, che viene montato su un substrato organico flessibile al fine di poter essere agilmente applicato all'interno dell'occhio"

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