In questa terza e ultima parte, dopo aver precedentemente analizzato cosa sono gli schemi motori di base e come poterli strutturare, rinforzare ed allenare con le persone in crescita che presentano disabilità visive, vediamo come poterli quantificare.
Mi fa piacere precisare che le misurazioni non sono fine a sé stesse, ma tendono e vanno incluse in un processo didattico educativo e quindi sono finalizzate a monitorare gli incrementi e la validità delle proposte. Possono venire proposte dal docente e svolte dalle alunne e dagli alunni come momenti collaborativi “in Progress”, dove ognuno si fa carico dello sviluppo di crescita dell’altro. Addirittura possono essere le ragazze e i ragazzi stessi a proporre le prove e misurare i risultati. Assaporando e vivendo le tematiche proprie delle “life skills” e del “sharing to caring” tipici esempi moderni di una educazione montessoriana.
Amo progettare con l’idea che tutte e tutti i componenti di una classe o un gruppo amicale, o un gruppo di un’attività psicomotoria o sportiva possano muoversi insieme. Vengono pensate e proposte attività trasversali, che non dipendono dalla dimensione visiva, ovviamente se ne avvantaggiano, ma non sono esclusivamente a carico dell’apparato visivo.
Il programma, in un file Excel, qui indicato come scheda schemi motori di base FOSSATI viene rilasciato con grande piacere e con puro spirito di condivisione dei saperi al link: https://docs.google.com/spreadsheets/d/13G1b2D5XZQSj77ao9fH9EEn8qmu6P2TI....
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Se osservate il programma noterete come l’insegnante possa valutare in maniera pratica, semplice, snella la performance dei partecipanti. La semplice veste grafica serve a permettere la precisone nella proposta, l’annotazione del risultato e una veloce ricognizione di dove sono i punti di forza e le criticità, in modo da comprendere dove eventualmente incentivare le azioni educativo didattiche.
Andando a vedere la vera e propria scheda informatizzata che consente, appoggiandosi su un foglio di calcolo, di misurare quantitativamente le performance, notiamo come queste siano 10. Abbiamo: Camminare, Correre, Saltare, Rotolare, Strisciare, Lanciare, Afferrare, Calciare, Stringere e Tirare e infine Arrampicarsi. Per ognuno di questi indicatori vengono prese in considerazione tre prove e viene riportato in una colonna il valore di media delle valutazioni delle tre prove.
A sua volta questo valore viene inserito in un grafico dove con una differenza di colori riesco a comprendere, come si diceva, le cose che già so fare rispetto a quelle che ancora devo imparare.
Immagino che appena visionerete il programma vi sia semplice comprenderne l’uso e l’efficacia dal punto di vista del quadro generale che posso avere rispetto ad ogni singolo partecipante e componente del gruppo.
La conclusione naturale, che trovo fisiologica, riguardo a questi tre articoli, è che possono dare vita ad un lavoro “open source”, un lavoro collettivo, un possibile sistema migliorabile attraverso il lavoro di tutti. Con l’obiettivo di consentire alle ragazze e i ragazzi in crescita che presentano delle disabilità visive di fortificare i propri schemi motori di base e successivamente il loro schema corporeo per muoversi liberamente all'interno della realtà che ci circonda.




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