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Camminando per le strade delle nostre cecittà

Alessandro Bergonzoni

Chiedete e vi chiederanno, bussate e vi busseranno, aprite e vi apriranno, suonate e vi suoneranno. È arrivato il momento di mutare, curare, accogliere. Il momento però nessuno lo va a prendere. Il momento può arrivare come un culmine a ciel sereno, un incidente, una menomazione. Non si può più avere una vita sola, esser solo sano, donna, uomo... Ok ma non posso mica, non riesco mica… Chi è questo finlandese che ce lo impedisce? Ho passato la vita a studiare e fare il mio lavoro ho passato la vita a: adesso devi passare la vita b, la vita c, d, e… per incontrare gli isolati, a due, tre isolati da qui. Quanti sono gli isolati? Chi paga le debite distanze? Questa abilitá centra con le disabilità? Parliamo di super abilità, iperabilità, tollerabilità, malleabilità, conciliabilità, bis abilità. È la fine del modo, non del mondo. È forza delle idee non bruta, soprattutto in questa guerra perenne dove si arma fino ai denti anche chi non ha più bocche nemmeno per mangiare. Lacrime? Capitale interamente versato. Piangere sul latte versato: no cambiamo mucche! La chiamo danza del mentre, arte contemporanea. Dobbiamo metter le mani sui fianchi e chiederci: è vita questa? Si può rispettare anche se a qualcuno vita non pare, solo perché non conosce altra normalità che non sia pregiudizialmente la sua? È chiesto un cambio di dimensione. Un salto quantico: il quantico dei quantici, il quantico delle creature. Lancio un OPA: ho paura... Chiedo di esercitare il mestiere dell’attenzione per chi è su un letto e non legge come noi ma legge ben oltre, non parla ma racconta di chi può tornare anche se non più come prima ma tornare. Chi ci governa ha il dovere di prendere in carico le tante persone che non possono più vivere come sempre ma devono e vogliono vivere anche più di sempre.

 

Attraversare il male, non il mare, il male minore: non c’è più il male minore, ha compiuto 18 anni, è diventato maggiorenne.

 

E una forma d’amore certo ma anche rievoluzione: sentire certi spazi, certi gesti, sguardi, assenze e essenze! È linea di non fine, arte, arti e universi oltre la politica! Sinistra, destra, centro, il problema è soprattutto basso, alto: agissimo in verticale non più solo in orrizzontale?

 

Parte del bene parte dal male, toccheremo il fondo e fonderemo nuove profondità.

Alessandro Bergonzoni - Ritratto

Possiamo operare, siamo operai, operanti e anche opera stessa, vivente, capolavori che van tutelati difesi, valorizzati e stimati come Sacri. Uomini nuovi non ne vedo, solo anime vecchie, pavide, ignave! Paura di perdere consenso, inesistenti, loro sì "paralizzati”. Ometti, ometti sembra un verbo: ometti! (Dimentica, ometti!). Ogni giorno votiamo: quando guardiamo un portatore di handicap, quando scambiamo amore o sesso con possesso, o diciamo per fortuna non è successo a me credendo non ci riguardi. È tema poetico; l’etica viene dopo. Siamo passati al setaccio: se taccio acconsento, se taccio permetto e connivo (quanti uomini andati al macero che non abbiamo ancora letto... pensiamoli prima di voltar pagina).

 

Come mi piace pensare trattasi anche di bellezza che è di tre tipi: abbagliante, anabbagliante, di posizione: allora prendiamola sta' posizione, facciamola sta' differenza. Credenti, non credenti, osservanti, osservati, ipovedenti o ipoveduti (chi ha meno "sensi", chi ha perso sensibilità, tatto, fiuto per l’universo intero?) Pensiamoci prima di stigmatizzare! E gli incredibili, i non creduti? E tutti gli invisibili? Questa è la visione richiesta, non divisione o tele visione...

 

Ci vuole un bel coraggio: bene lasciamo sia la bellezza a darcelo, non la paura a togliercelo.

 

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