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D.A.Re. autonomia

Per individuare al meglio gli strumenti necessari alla persona occorrere prendere in considerazione diversi parametri riferiti alle attività della vita quotidiana
Federico Bartolomei

Cecità e ipovisione sono condizioni che possono interferire a vario modo con lo svolgimento delle varie attività della vita quotidiana. La disabilità visiva può ostacolare lo studio, il lavoro, le relazioni personali e più in generale l'indipendenza della persona. Recuperare una buona capacità di lettura è spesso la prima richiesta che ci viene fatta da chi si rivolge a centri come il nostro. Leggere è “il cibo della mente" e in una società che guarda sempre di più nella direzione di una digitalizzazione dei servizi, è una porta aperta che ci può portare in tutti posti che vogliamo. Autonomia personale vuole dire però anche sapersi gestire a livello di bisogni basilari come: mangiare, lavarsi e vestirsi da soli e poter uscire di casa al bisogno. Esiste inoltre una forma di autonomia sociale, ovvero la capacità di intrattenere relazioni con amici e parenti e potersi muovere anche negli spazi meno noti. È importante sapere che il mondo degli ausili è molto vasto, e gli strumenti, se ben individuati, possono essere un valido aiuto per far fronte alle diverse necessità della vita quotidiana, favorendo l’indipendenza di chi soffre una condizione di handicap visivo. La diffusione degli ausili e l’esperienza d’uso degli stessi da parte degli utenti finali è un tema oggi molto sentito, molto dinamico essendo strettamente collegato all’evoluzione delle nuove tecnologie e di enorme rilevanza sociale. Tutto questo ha spinto l’Istituto Nazionale Valutazione Ausili e Tecnologie (www.invat.info) a promuovere uno Studio multicentrico di carattere nazionale (Registro D.A.Re.) al quale aderisce anche l’Istituto Cavazza di Bologna e che si pone come un osservatorio a disposizione di professionisti e cittadini. Per individuare al meglio lo strumento o più spesso gli strumenti necessari alla persona occorre prendere in esame diversi parametri riferiti alle attività della vita quotidiana; per fare questo si utilizzano anche questionari specifici che attribuiscono punteggi legati al grado di autonomia riferita alle diverse abilità residue, come ad esempio: usare il telefono di propria iniziativa, fare acquisti, cucinare, muoversi e usufruire dei mezzi di trasporto, gestire il denaro, ecc … Per prendersi cura al meglio di una persona con disabilità visiva occorre quindi un approccio olistico che valuti il soggetto nella sua interezza, coinvolgendo se possibile anche la famiglia e quanti gli sono vicino. Presso l’Istituto Cavazza di Bologna è presente un Servizio di Ausilioteca che può essere un punto di riferimento per dare una risposta alle tante esigenza della vita di tutti i giorni. Il servizio è gratuito e si accede previa prenotazione.

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