Sentire, immaginare e creare attraverso il corpo

Laboratorio di movimento creativo per bambini disabili.


Progetto di Danza Movimento Terapia
di Paola Gamberini

Quando ci è stato sottoposto il progetto del corso, abbiamo subito ritenuto di volerlo sostenere e promuovere per le sue evidenti potenzialità formative. Far emergere la consapevolezza di sé e delle proprie emozioni passando attraverso il corpo, il movimento e l’attivazione delle risorse sensoriali significa offrire un contributo prezioso per la crescita dei nostri bambini e ragazzi, promuovere uno sviluppo integrato della loro personalità e favorire lo sviluppo senso-motorio su cui si fonda l’attivazione delle capacità rappresentative ed immaginative. Insieme al prof. Vincenzo Bizzi, responsabile del Servizio di Consulenza Educativa, ho seguito l’intero svolgimento del corso interagendo proficuamente con la conduttrice a partire dalla fase preliminare di preparazione fino ad un’analisi condivisa dei risultati. I riscontri positivi dell’attività a diversi livelli hanno pienamente confermato la ricchezza e la validità di questa nuova esperienza.

Paola Gamberini Coordinatrice del Servizio di Consulenza Educativa Istituto Cavazza

Lo spazio delle danze
di Liliana Tamburello

Uno spazio accogliente, riconoscibile, sicuro. Uno spazio nel quale poter entrare e uscire, nel quale potersi muovere, nel quale poter dare forma alla propria danza. Uno spazio nel quale incontrare gli altri, nel quale essere visti e riconosciuti, come gruppo, ma anche nella propria individualità e nell’espressione di sé. Questo è stato ciò che ha caratterizzato il laboratorio di movimento creativo dal titolo “Sentire, immaginare e creare attraverso il corpo” che si è svolto da ottobre 2009 a maggio 2010 presso la palestra dell’Istituto Cavazza. Il piccolo gruppo che ha seguito il percorso è stato composto da tre bambini con disabilità visiva, di cinque e sei anni. Bana, Karim e Sara hanno partecipato fin dall’inizio con grande disponibilità e allegria, esprimendo il piacere di fare e di stare insieme. Nel corso degli incontri si è creato un legame molto intenso

tra tutti i partecipanti, che ha portato a momenti molto giocosi, ma anche intimi e commoventi.

Per realizzare il percorso sono partita dalla costruzione di un setting ben definito e sicuro. Ho strutturato attentamente lo spazio fisico della palestra, ho scelto musiche e materiali con specifiche caratteristiche e ho cercato di creare una relazione di fiducia con ogni bambino. All’inizio del percorso ho pensato di proporre ai bambini delle attività mirate a favorire sia l’esplorazione dei confini fisici dello “spazio delle danze” e dei materiali in esso presente, sia la percezione dei confini dello spazio corporeo. La sperimentazione e la condivisione di queste esperienze ha scandito il tempo di ogni incontro e ha creato dei rituali riconoscibili. Durante il laboratorio, utilizzando le tecniche della Danza Movimento Terapia, ho proposto ai bambini esperienze di movimento che permettessero loro di sviluppare una maggiore consapevolezza del proprio schema corporeo, per poi esplorare diverse modalità di movimento, a partire dal tatto e dall’udito, con l’aiuto di materiali e di piccoli strumenti musicali a percussione. In particolare ho cercato di ripercorrere gli schemi evolutivi di movimento che il bambino sviluppa dalla nascita fino alla conquista della verticalità e della locomozione, come ad esempio strisciare, rotolare, gattonare, saltare verso l’alto, muoversi in posizione eretta secondo diverse modalità. I movimenti sperimentati hanno permesso così ai bambini di attivare le “connessioni interne”, cioè di agire su quelle catene strutturali del corpo che internamente collegano muscoli, ossa e articolazioni, e che hanno una risonanza profonda anche a livello emozionale. Nello stesso tempo ho cercato di favorire la creatività dei bambini, la possibilità di dare forma attraverso il movimento al proprio mondo interiore fatto di sensazioni, emozioni, immagini e pensieri.

La mia attenzione è stata rivolta verso i movimenti spontanei dei bambini, che ho cercato di cogliere, di nominare e di riproporre, in modo a volte più strutturato, per renderli “visibili” a tutti. Si sono create così le nostre “danze” che sono state condivise e trasformate durante lo svolgersi del percorso e che hanno permesso ad ogni bambino di rappresentare simbolicamente gli aspetti più profondi di sé. Credo che questo laboratorio abbia offerto la possibilità a Bana, Karim e Sara di sperimentare una dimensione molto speciale. All’interno di uno spazio strutturato e attraverso la creazione di una relazione affettiva, è stato possibile realizzare un lavoro sul corpo e sul movimento mirato nei confronti di ogni bambino, ma anche favorire l’espressione creativa individuale e di gruppo.

Foto - Momento del laboratorio di danza

Foto - Bambini e insegnante nel laboratorio

Foto - Altro momento dell'attività educativa

Foto - Un momento del laboratorio