Musicae Amoeni Loci

di Maria Chiara Mazzi

Il festival itinerante tra rigogliosa natura e antichi palazzi.


Nato sette anni fa come uno dei tanti appuntamenti musicali estivi che da qualche tempo ormai allietano con progetti culturali i giorni di vacanza sulla costa adriatica, Musicae Amoeni Loci si è via via caratterizzato come progetto culturale complesso legato al territorio, inteso non tanto come area geografica ma soprattutto come zona culturale, dove per cultura si intendono storia e attualità, musica e arte, artigianato ed enogastronomia dei luoghi nei quali gli appuntamenti musicali sono ospitati. In particolare poi la posizione geografica di Pesaro, che ha alle sue spalle una delle zone collinari più affascinanti dell’Italia centrale nella quale ogni borgo e ogni paese ha una storia antica da raccontare, si è mostrata perfetta per legare gli appuntamenti sempre di più agli spazi nei quali si svolge questo festival “itinerante”. Sotto l’egida e col patrocinio dell’Ente Turismo della Provincia di Pesaro e Urbino, col contributo dei comuni di Pesaro, Gradara, Mombaroccio, Monteciccardo, Sant’Angelo in Lizzola, il coro Jubilate di Candelara (organizzatore da sempre dell’evento) ha iniziato, dapprima, a proporre concerti e workshop, spettacoli e conferenze con musica e, successivamente, a studiare la storia più antica, facendola uscire dai polverosi scaffali degli archivi e delle biblioteche dove per troppo tempo è rimasta chiusa. Tutto ciò non per “dare una lucidata” in occasione di qualche anniversario e richiudere tutto dietro le ante di pesanti sportelli, ma per ridare voce a pagine da lungo tempo silenziose e rendere di nuovo viva la musica di cui risuonavano chiese, conventi, antichi palazzi e ville di campagna di queste zone tra il Medioevo e l’Ottocento. Le sorprese finora non sono mancate,

ma se la “musica antica locale” nelle passate rassegne costituiva solo parte di una programmazione che con intenti filologici e con grande gusto interpretativo si basava soprattutto sulle pagine del “soliti grandi”, in questo 2010 essa si è impadronita del cartellone. La ricerca si è concentrata proprio sulla musica di Pesaro e del suo circondario: città spesso messa in ombra dal fascino della vicina Urbino, essa era invece “luogo di delizie” in particolare d’inverno quando la corte dei Della Rovere faceva convergere qui grandi compositori da tutta l’Europa, al pari delle più celebrate corti rinascimentali, e quasi gareggiando con quelle. La riscoperta di questo mondo meraviglioso collocato tra il Medioevo e il Seicento ricorda a Mombaroccio (il 4 luglio) Guidobaldo dal Monte, amico di Tasso e Sansovino e maestro e corrispondente di Galileo e (il 16 luglio) le musiche del Codice dedicato al Duca di Urbino, a Candelara (il 9 luglio) la musica sacra alla corte di Guidobaldo Della Rovere, a Mombaroccio Colombarone (il 18 e il 25 luglio) la ricchezza musicale medievale a Pesaro, a Sant’Angelo in Lizzola e Monteciccardo (il 30 luglio) Guglielmo Ebreo da Pesaro, coreografo dei principi, a Gradara (l’8 agosto) le musiche di Dufay per il Duca di Urbino e, soprattutto (il 6 agosto), nel Cortile d’Onore del Palazzo di Ducale di Pesaro, la prima riproposta in epoca moderna dell’Ilarocosmo, intermedi di Ignazio Bracci e Pietro Pace scritti per il matrimonio di Federico Della Rovere e Claudia De’ Medici, operazione quest’ultima che sarà accompagnata da un convegno scientifico (il 5 agosto) rivolto non solo agli studiosi ma, soprattutto, al pubblico.

Foto - Spettacolo di danza nella corte

Foto - Antico palazzo di Pesaro

Foto - Musica antica dentro la corte

Foto - Castello di Gradara