Su il Sipario

di Maria Chiara Mazzi

Reggio Emilia, il grande palcoscenico per il teatro, la musica e la danza.


Reggio Emilia è dimostrazione di come spesso la dimensione fisica di una città non sia un ostacolo alla presenza culturale, alla ricchezza, alla varietà e alla professionalità delle produzioni. Inoltre Reggio Emilia contribuisce a dare, della regione, l’immagine di un grande palcoscenico per il teatro, per la musica, per la danza e per la didattica musicale, dove i fortunati abitanti possono scegliere tra un cartellone straordinario per varietà e qualità.
Alcuni grandi fari contraddistinguono lo spettacolo musicale reggiano, a cominciare dai tre grandi teatri “storici”. Intanto il Teatro Municipale, oggi intitolato a Romolo Valli, che insiste tra piazza della Vittoria, piazza Martiri del VII luglio e i giardini municipali, luogo nobilissimo che una recente risistemazione urbana ha ulteriormente valorizzato. Di architettura neoclassica, inaugurato il 21 aprile 1857 con l’opera Vittor Pisani del musicista reggiano Achille Peri, il teatro è prevalentemente sede di concerti e di rappresentazioni d’opera. La Fondazione I Teatri in Reggio Emilia ospita poi, ogni tre anni (dal 1987), il Concorso Internazionale per Quartetto d’Archi “Premio Paolo Borciani”, promosso e organizzato che ha consacrato al concertismo grandissimi complessi d’archi tra i più acclamati di oggi.
Secondo maggior palcoscenico della città è il Teatro Ariosto, costruito nel 1878 sulle ceneri di un precedente teatro settecentesco (di cui rimangono alcuni resti), destinato da subito alle funzioni di politeama, cioè teatro per ogni tipo di rappresentazione (dalla prosa, alla musica, al circo) e ristrutturato nel Novecento per consentire anche le rappresentazioni operistiche, anche se oggi è prevalentemente destinato alla prosa.
Terzo spazio per le rappresentazioni teatrali ed i concerti è il Teatro della Cavallerizza, che si affaccia, come gli altri due, nella grande piazza centrale. Adibito ad uso equestre fino alla seconda guerra mondiale il suo recente restauro ha consentito la modularità dello spazio, rendendolo adatto anche a spettacoli sperimentali e alla musica contemporanea, di cui ha ospitato e ospita rassegne e appuntamenti di grande rilievo.
Il panorama musicale è arricchito e completato, a Reggio Emilia, da una fittissima rete di associazioni musicali grandi e piccole, dalla storica Famiglia Artistica Reggiana (che promuove concerti di altissimo livello nella sua sede) alla nuovissima Hirmos (che propone giovani artisti dediti alla musica da camera al teatro Herberia) e dalle cappelle musicali delle

Foto - Teatro Valli

chiese (tra tutte ricordiamo l’attività musicale nell’ambito della musica sacra e organistica dell’Associazione Cappella Musicale San Francesco da Paola, della Basilica della Beata Vergine della Ghiara e della Cappella Musicale di San Michele Arcangelo). La città è anche, dal 1979, un grande centro per la danza (dal 2003 Fondazione Nazionale della Danza, attività con il marchio Aterballetto) che svolge la sua attività alla Fonderia, recupero architettonico della fonderia di un complesso industriale ai margini del centro storico la quale “da luogo di fusione del metallo pesante, è diventata efficiente laboratorio di fusione creativa dalla quale proseguire l’azione di promozione della danza e di diffusione dell’arte coreutica che ha fatto della Compagnia Aterballetto un punto di riferimento di importanza internazionale”.
Non possiamo chiudere questo nostro brevissimo excursus sulla musica a Reggio Emilia senza ricordare la centralità della didattica musicale nella città e nella provincia che segnala alcune eccellenze (la cui fama è ormai di ambito regionale se non nazionale) tra le quali la maggiore è l’Istituto Superiore di Studi Musicali “A. Peri”. Erede di una scuola musicale ottocentesca, dalla fine degli anni Sessanta del Novecento, sotto la direzione di Armando Gentilucci ha guardato definitivamente al futuro e si è posto, oltre che come scuola musicale di grande prestigio in raccordo con tutte le istituzioni musicali cittadine e provinciali, come centro fondamentale di ricerca e produzione nella musica contemporanea, grazie alla presenza della rivista Musica/Realtà e ad una biblioteca che per la ricchezza del patrimonio musicale del Novecento è meta di studiosi e ricercatori. Senza dimenticare che il “Peri” è anche luogo di produzione musicale, di concerti, di rassegne, di seminari e di incontri che illuminano non solo il salone di rappresentanza, ma anche tanti altri luoghi della città e della provincia.