Le città della musica:
Modena

di Maria Chiara Mazzi

Antichi luoghi e straordinari strumenti nella capitale dell’antico Ducato.


L’attuale ricchezza della produzione e delle proposte musicali nella città e nella provincia di Modena è figlia ed erede della varietà musicale che da sempre ha contraddistinto la capitale dell’antico Ducato. La presenza di cappelle musicali (ricche di compositori, cantori e strumentisti) sin dal medioevo nelle molte chiese della città sono la radice delle tante rassegne di musica sacra e d’organo. Per cominciare dalla rassegna organizzata in Duomo, dove agisce una Cappella musicale di plurisecolare tradizione che, oltre a provvedere alla musica delle funzioni, organizza un pregiato Festival organistico e appuntamenti di musica vocale da ottobre a maggio. Per continuare poi con organizzazioni come l’Associazione Bach che dal 1995 organizza il MOF: Modena Organ Festival sui tanti strumenti antichi della città e “Armonie fra musica e architettura”, che ogni anno propone una trentina di concerti nei paesi della montagna e della pianura, occasione per scoprire le straordinarie chiese sul territorio e per ascoltare strumenti antichi, funzionanti grazie a restauri mirati e finanziati da pubbliche istituzioni e fondazioni bancarie, in luoghi lontani e suggestivi. Alla storia musicale modenese si collega anche l’Associazione Musicale Estense (associata al Réseau Européen de Musique Ancienne) il cui festival “Grandezze & Meraviglie” ha avuto la sua origine dal desiderio di non spegnere la luce, accesa sullo straordinario patrimonio musicale nel 1998/99 in occasione delle celebrazioni per il IV centenario dello spostamento della capitale del Ducato estense da Ferrara a Modena.

Foto - Teatro Comunale di Modena

Foto - Duomo di Modena

Il festival, che coinvolge anche la provincia e che è attivo anche nella promozione, nella ricerca, nelle pubblicazioni e nell’attività di formazione, viene organizzato ogni anno tra ottobre e dicembre e attinge alla ricchissima sezione musicale della Biblioteca Estense riscoprendo la straordinaria ricchezza musicale di Modena in epoca barocca. Straordinaria è anche la quantità e la qualità dei concerti di musica da camera, anche questa con radici antiche nelle società filarmoniche e concertistiche che a Modena iniziano l’attività già a fine Ottocento. Si segnala per longevità l’associazione Amici della Musica, che celebra quest’anno il 90° compleanno, grazie alla quale a Modena sono giunti i grandissimi della storia dell’esecuzione musicale (da Toscanini a Rubinstein, dalla Landowska a Cortot, da Serkin a Backhaus, per non ricordare che alcuni) la cui programmazione affianca città e provincia e si allarga alle scuole per diffondere sempre di più la cultura musicale. Ultimo, ma non ultimo, il Teatro Comunale, ora intitolato a Luciano Pavarotti, Fondazione che porta a Modena l’opera e il balletto, le grandi orchestre sinfoniche internazionali e star delle “musiche altre” nella seguitissima rassegna “L’altro suono” e che organizza, unitamente all’Accademia Militare, ogni estate, lo splendido Festival Internazionale delle Bande Militari. Fondato nel 1841, erede dei tanti teatri che sin dal Seicento presentavano a Modena l’opera, il Comunale respira l’amore tutto padano per la musica in generale e per l’opera in particolare. Le sue programmazioni vengono seguite da migliaia di appassionati provenienti non solo dalla città, ma anche dai paesi della provincia, testimonianza di una curiosità e di una passione che qui, come in pochi altri casi, è trasversale e non conosce barriere di classe e di genere.