Il Natale si avvicina? di Alessandro Bergonzoni |
E la stella? Le stelle son solo lentiggini del cielo. |
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siete belle statuine, alé dentro al muschio; se siete al vostro centesimo natale vendetelo per mezzo centesimo, se vi chiedono di scegliere se dare la vostra parola o dare i numeri date i numeri, scappate dalla tradizione, fate quattro pazzi, chi sceglie di essere più buono lo faccia per i cannibali o non lo faccia per niente perché il Natale non sempre è mangiabile, anzi spesso è indigeribile e indirigibile, incontrollabile, labile, mai disteso, spesso steso, poi stiracchiato... Quindi auguri a chi ingrandisce tutte le piccole cose, a chi sfratta l’umiltà per metterci della grandiosa vitalità, a chi bussa ma non solo davanti alle porte ma di fronte a tutto, a chi inonda senz’acqua, a chi cura il disastro mentre avviene o meglio ancora prima, a chi onora il padre ma non sempre l’onore, a chi sa che la parola eroe ha quattro lettere di troppo, a chi rinnega con fedeltà tutto conscio del fatto di saper cambiare, a chi non avendo paura della paura smette di parlare del coraggio e continua a lavorare sulla paura, a chi ha più sedi, più radici, più patrie, più padri, più madri, più figli non appartenenti, più doppi sensi, meno semafori (o con |
almeno più colori) a chi centellina l’oceano, a chi draga senza minare, a che fa delle belle differenze tra invocati e d’avvocati, a chi incita le cose, a chi fa medicina ma non quella “incurante” delle altre medicine, a chi per ora labora poi ora e rielabora e non sol per ora... A chi scatena e non lega, o fa le gare di scatenamento, a tutti quelli che guardano ma non vedono (o vedono solo quelli che guardano), a tutti quelli che imparano a dovere il piacere quasi fino al volere, a quelli che hanno scoperto di avere un tempio tra le tempie, a quelli che invece a caccia di streghe vanno con le streghe senza andare poi nemmeno a caccia... Auguri dicevo a chi spara a zero ma solo a quello... Auguri a chi non tiene le idee conserte, a chi divide il buono dal bene per far del bello, a chi pitta, a chi sculta, a chi canta sopra la doccia, a chi non imiterà mai nessuno, a chi scalerà una giraffa, a chi non confina con se stesso, a chi cade in letargo per conoscere le talpe, a chi vuole una tale vita e una tale storia da non passare un Natale e quale agli altri. |