La società inclusiva

di Rodolfo Cattani

Partecipare alla società dell’informazione: un percorso in salita.


Le tecnologie dell’informazione e della comunicazione (Tic) hanno assunto un’importanza vieppiù crescente per i cittadini europei, in modo particolare per tutti quelli che non riescono a impadronirsene con naturale immediatezza e fra questi in primo luogo le persone con disabilità.
Infatti, le Tic sono un fattore di sviluppo per l’occupazione, per l’accesso all’informazione, per la partecipazione sociale, ma anche per la fruizione dei servizi nella realtà educativa, della sanità, del governo, del commercio elettronico e della comunicazione.
Nell’attuale fase di stagnazione o addirittura di recessione economica dalle Tic ci si attende un impulso per la produttività e per il mercato, che sono le principali finalità della strategia di Lisbona che stenta a procedere.
La cosiddetta e-Inclusione, ossia lo strumento per attuare una società dell’informazione pienamente inclusiva, equa e sviluppata, è un elemento essenziale per tale strategia rivolta al progresso economico e sociale, attraverso l’iniziativa “2010 una società per la crescita e l’occupazione” lanciata dalla Commissione Europea nel 2006. L’e-Inclusione può definirsi il motore dell’iniziativa che vede il coinvolgimento delle istituzioni europee, degli Stati membri, dell’industria e delle organizzazioni degli utenti e dei consumatori, che collaborano per attuare una strategia condivisa ed efficace.
Al termine della conferenza ministeriale sull’e-Inclusione di Riga (Lettonia) nel 2006, i ministri competenti hanno approvato la cosiddetta Dichiarazione Ministeriale di Riga “Le Tic per una società inclusiva dell’informazione”, che stabilisce obiettivi concreti per la disponibilità e l’utilizzazione di Internet, l’alfabetizzazione digitale e l’accessibilità delle Tic entro il 2010.
Tuttavia, il raggiungimento degli obiettivi fissati dalla dichiarazione di Riga si è rivelato piuttosto arduo e il divario digitale che rischia di vanificare il progetto di coesione sociale e prosperità economica sembra oggi più sensibile di ieri. Per rimediare a questa involuzione negativa si richiede da parte di tutti un maggiore impegno, affinché le tecnologie siano veramente più accessibili ed economicamente abbordabili, si rafforzino le competenze degli utilizzatori delle stesse e si realizzi praticamente la prestazione dei servizi basati sulle Tic che siano efficaci ed accessibili a tutti.
La Commissione Europea, da parte sua, ha pubblicato nel novembre 2007 la Comunicazione Com (2007) 694 “Iniziativa europea 2010 sull’e-Inclusione essere partecipi della società dell’informazione” che si propone di rilanciare il processo di rafforzamento dell’appropriazione e della competenza delle Tic da parte degli utilizzatori svantaggiati.
Le iniziative proposte per il 2008 sono una campagna di sensibilizzazione “e-Inclusione partecipa anche tu”, che servirà da contenitore per svariate attività e culminerà in una conferenza ministeriale per esibire i progressi e rafforzare gli impegni, nonché un quadro di azione strategico per procedere nella realizzazione degli obiettivi della dichiarazione di Riga: garantire le condizioni affinché tutti possano partecipare alla società dell’informazione, colmare le lacune in materia di banda larga e di accessibilità, affrontare i divari di competenza, accelerare la partecipazione effettiva dei gruppi a rischio di esclusione, integrare le azioni a favore dell’e-Inclusione al fine di ottimizzarne gli impatti a lungo termine. Questi obiettivi non saranno facilmente raggiungibili a livello dell’EU nel suo insieme, in quanto vi sono delle differenze marcate nell’utilizzazione delle Tic che in alcuni casi si stanno addirittura accentuando. Ciò riguarda l’obiettivo dell’utilizzazione di Internet, dove non sembra possibile dimezzare i divari tra la media della popolazione dell’EU e le persone anziane, le donne, i soggetti con un basso livello di istruzione, i disoccupati e le regioni a sviluppo ritardato; l’obiettivo di dimezzare il divario dell’alfabetizzazione digitale tra la media della popolazione dell’EU e alcuni gruppi a rischio di esclusione, dove restano considerevoli i divari delle persone anziane ultra sessantacinquenni, delle persone economicamente inattive e delle persone poco istruite; l’obiettivo sull’accessibilità dei siti web pubblici, che solo in minima parte sono accessibili alle persone disabili rispettando le linee guida WAICAG. Le Tic hanno consentito a molte persone di realizzare significativi progressi, ma l’offerta di Tic accessibili è ancora insufficiente, persistono divari in termini di competenze digitali e alcune categorie di utilizzatori non riescono a tenere il passo con l’evoluzione. Se ancora il 50% della popolazione dell’EU non usa Internet regolarmente non meraviglia che il tasso di esclusione per alcune categorie sia ancora alto e che la voce dei consumatori sia ancora piuttosto debole. Il settore delle Tic è anche fornitore di servizi, che senza la soluzione dei problemi sopra indicati non possono essere fruiti da parte degli utilizzatori svantaggiati.

Le soluzioni Tic accessibili a tutti sono ancora insufficienti e frammentate, l’offerta di soluzioni a prezzi accettabili e adatte a esigenze individuali particolari resta anch’essa insufficiente. Le iniziative per l’e-Inclusione tendono a colmare i divari di disponibilità, accessibilità, ragionevolezza dei costi e competenze digitali. Alcune azioni sono particolarmente urgenti: imprese e fornitori devono migliorare le connessioni a banda larga laddove non e ancora garantita l’accessibilità, ridurre le differenze di prezzo, migliorare l’accessibilità dei siti web, garantire l’accessibilità e la fruibilità dei programmi e dei servizi della televisione digitale, facilitare l’accesso ai servizi telefonici di emergenza e alla modalità di conversazione globale, nonché ai terminali di informazione pubblica. I prodotti e i servizi destinati al mercato di massa devono tener conto del principio della progettazione per tutti che stimola il mercato e rende disponibili nuovi prodotti.
Per realizzare gli obiettivi dell’2010 e di Riga sull’e-Inclusione bisogna aver chiara l’urgenza della questione, rafforzare la visibilità dei vantaggi che l’e-Inclusione può apportare e consolidare le scelte strategiche.
“E-Inclusione partecipa anche tu” serve appunto a sensibilizzare e a coordinare i contributi tesi a mobilitare la partecipazione propositiva. In occasione della conferenza ministeriale ad alto livello prevista per la fine del 2008 si farà nuovamente il punto sull’avanzamento dei programmi.
In realtà, per molte persone disabili gli ostacoli all’e-Accessibilità sono ancora insormontabili. La Comunicazione Com (2005) 425 sulla e-Accessibilità prospettava varie misure per facilitare il conseguimento dell’accessibilità dei beni e servizi nel settore, tra le quali anche l’emanazione di nuove specifiche normative. Tutti gli interessati convengono che i progressi sono insufficienti e l’impatto delle misure adottate da alcuni paesi appare limitato. Bisogna pertanto stabilire regole e procedure comunitarie chiare e agire subito, prima che interventi nazionali divergenti producano un’ulteriore frammentazione del mercato e in tempo utile per influenzare lo sviluppo di nuove tecnologie di massa quali la televisione digitale.
Nel periodo 2008-2010 dovranno essere implementate soluzioni rispettose dell’autonomia delle persone disabili affinché le stesse possano utilizzare la televisione digitale e le comunicazioni elettroniche per garantire l’accesso ai servizi di emergenza e l’interoperalibità conformemente alla revisione proposta nelle direttive sulle comunicazioni elettroniche. Le imprese e gli utilizzatori dovranno proseguire la loro cooperazione con gli istituti europei di standardizzazione, in particolare per quanto riguarda la standardizzazione per gli appalti pubblici di prodotti e servizi accessibili al fine di istituire entro il 2008 un programma europeo di formazione sulla progettazione di Tic accessibili a tutti.
La Commissione Europea dovrà attuare un approccio legislativo trasversale per una società dell’informazione aperta, rispettosa dei diritti e un mercato interno efficiente. Oltre a garantire l’esistenza delle condizioni di base occorre incentivare l’utilizzazione efficace dei servizi basati sulle Tic e offrire la possibilità di acquisire ulteriori competenze mediante servizi di educazione e formazione.
In conclusione, sembra opportuno sottolineare l’importanza dell’anno 2008 per la riuscita dell’iniziativa 2010 e per il conseguimento degli obiettivi della dichiarazione di Riga. Vi sono purtroppo, oltre a problemi concreti, resistenze pervicaci e ingiustificate da parte dell’industria ad assumere impegni precisi, il che rischia di ritardare il raggiungimento degli obiettivi oltre il termine di scadenza del mandato della Commissione e del Parlamento europei nel 2009. Se tale ipotesi si verificasse, il danno sarebbe grave e il recupero assai difficile; meglio quindi non perdere oggi l’occasione favorevole.

Immagine - Logo handicap

Immagine - Logo iniziativa comunitaria e-Inclusion

Foto - Mouse

Foto - Tastiera