Postura e sistema visivo di Federico Bartolomei, foto di Alessandra Soldati Non è sufficiente avere dieci decimi per una performance visiva ottimale, ma è necessario che la visione sia supportata da una impostazione armonica di tutto il corpo. |
La postura, che può essere intesa come la posizione del corpo nello spazio, rappresenta la risposta dell’organismo alle sollecitazioni dovute alla forza di gravità, in rapporto con l’ambiente che ci circonda e con gli obiettivi del movimento. |
corrispondente alla lunghezza dell’avambraccio, misurata dal gomito fino alla prima falange del dito indice. L’ergonomia, il termine deriva dal greco ergo (lavoro) nomos (legge, regolamento), è la scienza che, traendo contributo da anatomia, fisiologia, psicologia e ingegneria, studia la progettazione di ambienti domestici e di lavoro in grado di rispettare i limiti dell’uomo e nello stesso tempo potenziare le sue capacità operative. Esistono diversi accorgimenti che, se messi in campo, permettono di ottimizzare l’ambiente di studio e di lavoro con ripercussioni positive in termini di rendimento e risultati. Per il rispetto di una corretta posizione del corpo durante le attività di lettura e scrittura sono indispensabili prima di tutto una sedia e un tavolo con dimensioni proporzionate al corpo della persona; spesso, soprattutto a casa, i bambini usufruiscono di sedie e tavoli che essendo proporzionati per gli adulti rendono impossibile il mantenimento di un equilibrio ottimale. È importante che il piano venga inclinato di circa 20° in avanti (magari tramite un leggio) per indurre un parallelismo tra la superficie di lettura e il volto. Durante la scrittura si possono permettere rotazioni del corpo dalla parte opposta alla mano che scrive onde consentire una più confortevole azione di scrittura, ma tali rotazioni non devono superare i 30° di ampiezza. Il piano della sedia dovrebbe essere a forma di secchio o culla, permettendo libertà di movimento e una distribuzione naturale dei pesi; l’altezza delle gambe della seggiola deve garantire uno stabile appoggio dei piedi per terra. Ci sono poi esercizi o accorgimenti che possono essere messi in atto per ridurre lo stress visivo: ad esempio l’abitudine di alzare lo sguardo ad intervalli regolari quando si scrive o quando si gira pagina durante la lettura, mettendo a fuoco per alcuni secondi un oggetto lontano per permettere al sistema visivo di riacquisire tono e dinamicità, così da consentire al sistema corporeo di recuperare una posizione di equilibrio. In conclusione: non è sufficiente avere 10/10 per ottenere una performance visiva ottimale, ma è necessario che la visione venga supportata da una impostazione armonica di tutto il corpo. In presenza di una postura irregolare, dobbiamo ricordare che essa può essere legata a diversi fattori: ambientali, visivi, psicologici, organici e abitudinari. Una corretta analisi e un successivo intervento devono perciò prevedere il coinvolgimento di numerose figure professionali. L’approccio posturologico non può infatti prescindere da una visione multidisciplinare. |
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