Il liceo musicale G.B. Martini, oggi conservatorio di musica

di Maria Chiara Mazzi

Palcoscenico europeo di una straordinaria avventura musicale.


Nel nostro viaggio all’interno delle istituzioni storiche della musica a Bologna, siamo arrivati, in rigoroso ordine di apparizione, al Conservatorio di Musica “G. B. Martini”. La storia che dovremmo raccontare, ma lo spazio è poco, è lunga e complessa, e legata strettamente come forse quella di nessun’altra istituzione musicale bolognese, a quella della città. Fino a fine Settecento, infatti, l’istruzione musicale in Italia era affidata quasi esclusivamente ad accademie e ad istituzioni religiose (conventi e orfanotrofi) dove i fanciulli, educati alla pratica musicale o rimanevano negli organici della cappella oppure iniziavano la loro carriera nel mondo musicale come compositori o come cantanti. Ma nel 1796 i Francesi, decidendo la soppressione di ordini religiosi e di conventi, segnarono la scomparsa di questi luoghi di educazione musicale, promuovendo, in molte città, le prime istituzioni musicali laiche come, appunto, il Liceo Musicale di Bologna.
Intendiamoci: non furono i Francesi a decidere nel 1806 la fondazione di questa istituzione che ormai ha superato il traguardo dei due secoli; furono nobili e uomini di cultura bolognesi, capeggiati da Giovanni Aldini, che decisero di non mandare disperso l’enorme patrimonio di materiali della cappella di San Petronio e delle altre cappelle ecclesiastiche

Foto - Dipinto di Farinelli presso la Sala Bossi del Conservatorio G.B. Martini a Bologna

minori, della biblioteca e della collezione iconografica di padre Martini e di raccogliere l’esperienza didattica di coloro che in queste istituzioni operavano.
La nascita di questa che è stata, assieme, se pure in epoche diverse, ai licei di Milano, Torino, Firenze e Pesaro, una delle prime scuole musicali pubbliche comunali, non fu indolore ma fu confortata sin dall’inizio da grandi successi, raggiungendo tra il 1839 e il 1848, gli anni in cui Rossini ne fu il direttore, livelli internazionali per la presenza di importanti insegnanti e per l’esecuzione per la prima volta in Italia delle opere strumentali e corali dei classici viennesi. Dal 1856 Gaetano Gaspari inizia poi il monumentale lavoro di organizzazione della biblioteca e

dal 1881 prende vita un nuovo fervore di iniziative legate al Teatro Comunale (vicino topograficamente e altro ramo musicale del Municipio) cui il Liceo aveva spesso in comune la guida artistica. Luigi Mancinelli, grande direttore d’orchestra, portò a Bologna il repertorio sinfonico europeo e, sempre nell’ottica del recupero della musica strumentale, all’interno del Liceo nascono nel 1879 la “Società del Quartetto”, nel 1887 “la Società Wagneriana” e nel 1902 la “Società Corale G. B. Martini”, dimostrazioni queste del fatto che Liceo non era solo una scuola ma anche un luogo di diffusione in città dei repertori meno abituali al pubblico italiano. Altre due date vogliamo ricordare alla fine di questo cammino che oggi ha trasformato il Conservatorio di Bologna, come gli altri, in Istituto Superiore di Studi Musicali assimilato all’Università: l’intitolazione al padre ideale della musica bolognese G. B. Martini nel 1925, e il suo passaggio all’amministrazione dello Stato nel 1942.

Foto - Stemma della Filarmonica presso il conservatorio G.B. Martini a Bologna