Non-discriminazione, accessibilità, partecipazione

di Rodolfo Cattani

I nuovi Fondi Strutturali dell’Unione Europea aprono alle persone disabili.

Con l’adozione dei nuovi Fondi Strutturali 2007-2013 l’Unione Europea si propone di proseguire la strategia politica volta a ridurre le disparità fra le regioni dell’UE e di contribuire alla crescita, alla competitività e all’occupazione. I nuovi Fondi coprono un periodo di sette anni dal 2007 al 2013. Le regioni dell’UE sono state suddivise in tre aree, definite in base al livello del PIL (Prodotto Interno Lordo) rapportato alla media dell’UE, secondo tre specifici obbiettivi:
- convergenza, un’area a cui appartengono Stati e Regioni con un PIL inferiore al 75% della media UE; a Foto - Bandiere dell'EuropaFoto - Pulsante per aprirequesto obbiettivo sarà assegnato almeno il 78% dell’ammontare totale dei fondi;
- competitività, quest’area riguarderà la competitività regionale e l’occupazione; alle regioni parte di questo obbiettivo sarà assegnato il 18% dell’ammontare totale dei fondi;
- cooperazione: l’obbiettivo è di rafforzare la cooperazione territoriale transfrontaliera nell’UE e prevede l’assegnazione di fondi agli Stati attraverso il Fondo di Coesione.
In tutti questi obbiettivi le risorse dei Fondi Strutturali saranno utilizzate per infrastrutture quali autostrade, scuole, ospedali, sviluppo di comunicazioni, trasporti, nuove tecnologie ecc.; saranno finanziate anche altre iniziative per la promozione dell’occupazione e dell’inclusione sociale.
Foto - Tennista disabileI Fondi Strutturali sono:
- “il Fondo Sociale Europeo”, il principale strumento per lo sviluppo dell’occupazione e dell’inclusione sociale nell’Unione Europea.
Le sue azioni sono rivolte allo sviluppo di strategie per l’educazione, la formazione professionale, la promozione dell’occupazione e dell’inclusione sociale. Questo fondo è stato utilizzato tradizionalmente per iniziative a favore delle persone disabili, i riferimenti alle quali e alle loro famiglie sono presenti in numerosi articoli del Regolamento, in particolare riguardo all’esclusione sociale e all’accesso all’occupazione;
- il “Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale, il quale finanzia lo sviluppo delle infrastrutture degli Stati Membri dell’UE. Gli scopi di questo fondo dipendono dall’obbiettivo in cui si trova la regione interessata. “Convergenza” (ricerca, sviluppo tecnologico; società dell’informazione; ambiente; turismo; cultura; trasporti; energia; educazione; salute e infrastrutture sociali).
“Competitività” (innovazione ed economia dei saperi; ambiente e prevenzione dei rischi; accesso ai trasporti e ai servizi di telecomunicazioni). “Cooperazione” (attività transfrontaliere di carattere economico, ambientale e sociale; cooperazione transnazionale; rafforzamento delle politiche regionali).
- il “Fondo di Coesione”, che mira soprattutto a progetti sul trasporto e l’ambiente per paesi con un PIL inferiore al 90% della media UE. Il fondo può coofinanziare fino all’85% dell’ammontare dei progetti.
I Fondi Strutturali sono lo strumento finanziario più importante dell’UE per stimolare lo sviluppo sociale ed economico e rappresentano il 35% circa del bilancio annuale dell’Unione, ovvero 43 miliardi di Euro. Diversamente dalla fase precedente (2000-2006), la nuova fase prevede norme precise per assicurare che i progetti coofinanziati dall’Unione negli Stati Membri per la realizzazione e lo sviluppo di nuove infrastrutture e servizi tengano conto delle esigenze delle persone disabili. Gli Stati Membri devono includere i rappresentanti della società civile e quindi anche le organizzazioni rappresentative delle persone disabili ORPD nella pianificazione e nel monitoraggio dell’utilizzazione dei fondi, così come nei rapporti da presentare alla Commissione Europea.
I Fondi Strutturali coofinanziano numerosi progetti a livello nazionale e regionale nei più svariati settori, dalla ristrutturazione urbanistica, alle infrastrutture, ai trasporti, all’educazione e alla formazione professionale, alla cultura e, ovviamente, all’occupazione. Le persone disabili sono uno dei principali gruppi obbiettivo delle azioni nel settore della formazione e del lavoro. La nuova regolamentazione dei fondi stabilisce che i progetti per i quali si richiede il coofinanziamento dell’UE devono rispettare i principi fondamentali della non-discriminazione in base alla disabilità e della piena accessibilità da parte delle persone disabili, criterio dirimente per il coofinanziamento. La lotta contro la discriminazione delle persone disabili deve essere trasversalizzata in tutte le azioni coofinanziate. L’accessibilità per le persone disabili deve essere garantita in tutti i progetti a partecipazione pubblica.
La nuova regolamentazione rappresenta un formidabile passo avanti per le organizzazioni rappresentative delle persone disabili, perché, diversamente dal passato, ora esse hanno il diritto di partecipare alla gestione dei fondi. Tuttavia, questa storica conquista potrà essere concretizzata soltanto se le organizzazioni delle persone disabili si attiveranno tempestivamente con unaLogo - Indicazione della posta per i non-vedenti strategia ben pianificata, possibilmente coordinata a livello europeo in modo da rafforzarne l’efficacia in quei paesi dove dovessero manifestarsi ingiustificate resistenze.
Il coinvolgimento delle ORPD avrà rilevanti ripercussioni sulle politiche nazionali e regionali nei singoli paesi, data l’importanza dei finanziamenti in gioco, specialmente nelle regioni meno sviluppate. La partecipazione è dunque un elemento chiave per conseguire risultati concreti.
La Commissione Europea ha emanato le “Linee Guida Strategiche Comunitarie per la Coesione” che precisano gli obbiettivi dei Fondi Strutturali; di esse si deve tener conto nella formulazione delle linee guida nazionali nei diversi Stati. Le linee guida richiamano più volte i principi di non-discriminazione e di accessibilità per ciascuno degli obbiettivi trasversali e in modo particolare in relazione ai programmi operativi che gli Stati Membri devono adottare per l’assegnazione dei fondi a livello nazionale e regionale.
Al fine di predisporre l’attivazione dei Fondi Strutturali gli Stati Membri devono elaborare i “Quadri Strategici Nazionali di Riferimento” che disciplinano le modalità di spesa dei fondi nel rispetto delle linee guida stabilite dalla Commissione Europea. Infine, la Commissione Europea e gli Stati Membri devono sottoscrivere accordi formali, i “Programmi Operativi”, legalmente vincolanti, che indicano il contesto del programma, gli scopi, gli obbiettivi, le priorità, le misure da annotare, il monitoraggio e le modalità di finanziamento. I programmi possono essere settoriali o tematici, regionali o locali. Le procedure di adozione dei “Quadri Strategici” e dei “Programmi Operativi” sono in fase di svolgimento e le ORPD devono essere coinvolte nella loro predisposizione, al fine di garantire che si prevedano finanziamenti per azioni specifiche in favore delle persone disabili, secondo le priorità dalle stesse stabilite nei vari paesi e di assicurare che tutti i principali progetti che interessano direttamente o indirettamente le persone disabili (quali lo sviluppo delle infrastrutture, i servizi, i trasporti, l’educazione) coinvolgano le persone disabili e siano pienamente accessibili.
Le ORPD devono far in modo da non essere coinvolte solo in progetti riguardanti l’occupazione e la sicurezza sociale, ma anche in progetti riferiti ad altre aree quali il Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale e il Fondo di Coesione. A tal fine devono far parte dei comitati di gestione e di monitoraggio, per verificare i risultati e l’impatto specificati nei programmi operativi.
Ci saranno comitati di gestione e di monitoraggio per tutti i programmi operativi.
Da quanto precede appare chiaramente che la nuova regolamentazione dei Fondi Strutturali offre alle persone disabili eccezionali opportunità di far sentire la propria voce e di partecipare attivamente e concretamente alla programmazione delle politiche sociali più adatte a conseguire risultati importanti per la loro integrazione lavorativa e la loro inclusione sociale. D’altra parte, non ci si può nascondere che si tratta anche di una sfida formidabile, data la complessità, la vastità e la novità degli impegni da assumere. Non sarà facile per le ORPD rispondere alla sfida, ma non si può desistere e vale senz’altro la pena di tentare.