Giornata mondiale della prevenzione
della cecità

di Federico Bartolomei

Ipovisione e cecità un’emergenza da tenere d’occhio.

Il 1Foto - Visita oculistica; foto concessa da: AMOA-Associazione Medici Oculisti per l’Africa2 ottobre 2006, si è celebrata la Giornata Mondiale della Vista, promossa in Italia dall’Agenzia Internazionale per la Prevenzione della Cecità, sezione italiana, in collaborazione con CBM Italia (Missioni Cristiane per i Ciechi nel Mondo).
Alcune cifre testimoniano la portata del problema: in Italia vi sono circa 350 mila ciechi e più di 1 milione e mezzo di ipovedenti, questi ultimi in rapida crescita a causa dell’avanzamento della vita media; poco più del 30% dei bambini viene visitato alla nascita; quasi il 30 % degli alunni di scuola elementare non è mai stato sottoposto ad una visita oculistica. Per quanto riguarda gli adulti, circa 1 milione di persone è affetto da glaucoma e la metà non ne è a conoscenza; si stima che circa il 5-10% della popolazione sopra i 75 anni è affetta da degenerazione maculare senile. L’Organizzazione Mondiale della Sanità lancia l’allarme che nel mondo vi sono 37 milioni di ciechi e 124 milioni di ipovedenti. Il 90% dei non vedenti vive nelle aree povere del pianeta; nel 75% dei casi, la cecità può essere evitata attraverso trattamenti e con misure preventive. Le patologie più diffuse sono: la cataratta, che colpisce 20 milioni di persone; il tracoma, da cui sono affetti 146 milioni di soggetti; l’oncocercosi, che conta 17 milioni di ammalati; la xeroftalmia, che affligge ogni anno 350 mila bambini e il glaucoma, che ha reso ciechi 4 milioni e mezzo di indiFoto - Bambina ipovedente che legge dal video ingranditore vidui. Questi numeri fotografano la drammaticità del fenomeno che può essere arginato solo con un’adeguata prevenzione, poiché la maggior parte delle patologie visive è curabile ed evitabile con trattamenti tempestivi.
Studi epidemiologici condotti nella città di Bologna dall’Istituto dei ciechi “F. Cavazza” hanno evidenziato livelli di critiFoto - Primo piano bambinacità in diversi settori della popolazione: nel 2002 la Campagna di prevenzione “Light Eyes” condotta sull’intera popolazione scolastica della città di Bologna mise in evidenza che il 17,2% dei bambini presentavano un anomalia della vista di vario grado di cui se ne ignorava l’esistenza.
Nel 2005, con la campagna di prevenzione visiva “Grey Eyes” è stato valutato un campione di anziani con età media di 70.9 anni: l’8,5% della popolazione visitata ha riferito di non essersi mai rivolta ad un oculista per una visita specialistica mentre nel 23% dei casi gli occhiali in dotazione non erano risultati conformi alle reali necessità rifrattive dell’occhio.
Risultati allarmanti sono emersi anche nel 2006 con la campagna di prevenzione “Sport Eyes” condotta su sportivi bolognesi di età media di 27 anni: nel 22% circa dei casi durante la visita la persona non ha raggiunto la soglia dei 10/10 con entrambi gli occhi e il 18,37% nelle persone intervistate ha riferito di non essersi recato dall’oculista per sottoporsi ad una visita completa da oltre 12 anni.