Non distraete il conducente
di Alberto Borghi
Affetto e responsabilità,
le caratteristiche del cane guida.
Nei numeri scorsi abbiamo talvolta avuto occasione di trattare del proverbiale
animale amico dell’uomo, nonché compagno che può risultare
essenziale per un non vedente: il cane.
La simpatia che questo animale suscita in tutti noi risulta inevitabile, anche
un po’ frutto della riconoscenza che proviamo nell’assistere all’opera
del cane che aiuta il padrone a districarsi nel traffico e nei percorsi quotidiani.
Forse perché pensiamo che si tratti di un istinto protettivo naturale,
idea alimentata anche dalla dolcezza con cui questi quadrupedi camminano pacati
e senza fretta in mezzo alla folla o alle auto, a molti sfugge che esiste una
fase precedente, fondamentale: l’addestramento cui i cani vengono sottoposti.
Cerchiamo, quindi, di imparare qualcosa di più a proposito.
L’addestramento inizia all’età di un anno e ha una durata
di circa sei mesi. Al termine di questa prima fase in cui vengono impartiti
i fondamenti, segue un ulteriore periodo di due mesi,
durante il quale l’animale viene affiancato direttamente al non vedente,
utente finale, al quale, ovviamente, il cane deve adeguarsi, sia per quanto
concerne le difficoltà di movimento che quelle “interpersonali”.
Il feeling che si instaura tra un cane ed il proprio padrone, infatti, è
di fondamentale importanza, per motivi evidenti. Ciò acquista un significato
ancor più pregnante se si tratta di un non vedente al suo “primo”
cane guida. La fiducia nella propria guida sarà conquistata sul campo,
ma richiederà tempo.
Nel corso della prima fase di addestramento, il cane deve acquisire e sviluppare
alcuni requisiti imprescindibili: il concetto della linea retta; la stima del
traffico; la capacità di evitare gli ostacoli; l’iniziativa ed
obbedienza; il comportamento sociale. Senza tali requisiti, il cane guida risulterebbe
inutile, ed anzi potrebbe risultare pericoloso per l’utilizzatore.
L’addestramento avviene facendo leva sulle qualità caratteriali
del cane, sebbene la scelta cada comunque all’interno di tre razze ben
determinate: il pastore tedesco, il labrador ed il golden retriever. Il carattere
è fondamentale,
unitamente all’intelligenza, perché l’abilità del
cane consiste nell’applicazione di concetti ben precisi in un contesto
particolare e dinamico, quale è una città moderna. Può,
quindi, capitare che alcuni animali non vengano ritenuti idonei allo svolgimento
di tale delicato compito. In tal caso, una famiglia “volontaria”
accoglierà, gratuitamente, il cane che non ha superato l’esame
finale previsto al termine dell’addestramento, alla presenza di un esperto
che si fa accompagnare in un percorso ad hoc presso la struttura della scuola.
Il cane guida che vediamo nelle nostre strade, quindi, è un cane equilibrato
e dotato di un elevato senso di responsabilità nei confronti del padrone.
È stato abituato ad affrontare situazioni in cui deve riconoscere gli
ostacoli ed obiettivi particolari, nonché le modalità per evitarli
o raggiungerli senza creare disagio al non vedente. È un professionista
dal cuore d’oro.
Ma ricordatevi che, sebbene sia pur sempre un cane che ama la compagnia e l’affetto
degli uomini, questi animali non vanno accarezzati mentre accompagnano il proprio
padrone: immaginate che sul collare vi sia una targhetta che contiene il seguente
avviso: “Non distraete il conducente.”
Vi basterà osservarli ed avrete la certezza che quella che brilla nei
loro occhi è la felicità di essere la guida del loro padrone.