Atene 12ma edizione
delle Paraolimpiadi

di Rodolfo Cattani

Qualcuno pensa che gli atleti disabili in gara non sono in grado di conseguire risultati significativi, ma tale assunto è del tutto errato.


Atleti disabili di tutto il mondo si ritroveranno nel 2004 ad Atene, la città simbolo dello sport, per misurarsi in una ventina di diverse discipline sportive. Si tratta di un evento emblematico, a testimonianza della volontà di mettersi in gioco, di primeggiare e di superare se stessi nell’agonismo sportivo.
C’è voglia di sport anche tra le persone disabili. Se ne avrà ancora una volta la dimostrazione il prossimo settembre, quando nello stadio olimpico di Atene un tedoforo o una tedofora con disabilità accenderà la sacra fiamma delle Paraolimpiadi del 2004.
La Grecia, culla delle Olimpiadi e dell’ideale sportivo che affratella i popoli nella pura competizione agonistica, accoglierà quest’anno nel suo inimitabile scenario ambientale, storico e culturale i ventottesimi Giochi Olimpici e la dodicesima edizione delle Paraolimpiadi riservate agli atleti disabili. Il termine Paraolimpiadi designa i giochi cui prendono parte soltanto atleti disabili con il medesimo spirito e il medesimo entusiasmo di quelli normodotati, con i quali però non possono competere direttamente per effetto delle loro limitazioni. Le Paraolimpiadi sono Olimpiadi come le altre e per decisione del Comitato Olimpico Internazionale devono svolgersi nello stesso Paese in cui hanno luogo le Olimpiadi.
Le Paraolimpiadi sono un vero e proprio evento sportivo e non una semplice manifestazione per diffondere la conoscenza delle capacità agonistiche delle persone disabili.
L’organizzazione delle Paraolimpiadi non è molto meno impegnativa di quella dei Giochi Olimpici: già ora quasi tutti i 220 alberghi di Atene sono prenotati per ospitare dal 17 al 28 settembre circa 4.000 atleti disabili provenienti da 130 Paesi e costituenti ben 2.000 squadre ufficiali. Ad essi si aggiungono più di 1.000 tecnici e 15.000 volontari. Più di 300 testate giornalistiche, radiofoniche e televisive sono già accreditate per diffondere l’evento in tutto il mondo. Per la prima volta nella storia delle Paraolimpiadi gli atleti non dovranno pagare alcuna quota di partecipazione, per favorire al massimo la presenza degli atleti ed eliminare ogni forma di discriminazione tra atleti olimpionici e paraolimpionici.
Un ulteriore primato di Atene consiste nel fatto che l’organizzazione di entrambe le manifestazioni sarà affidata al medesimo personale.
Le prime gare sportive, per atleti disabili, si svolsero nel 1948 a Stoke Mandeville in Inghilterra. Si trattò di una gara di atleti in carrozzina che ebbe luogo lo stesso giorno e la stessa ora della cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici che si svolgevano quell’anno a Londra. Quattro anni dopo un’altra gara tra atleti disabili fu organizzata in Olanda, dando origine al movimento delle Paraolimpiadi.
Tuttavia, solo più tardi gli atleti Foto cestista disabiledisabili ottennero che fosse organizzata una specifica manifestazione sportiva di tipo olimpico, la quale si svolse immediatamente dopo le diciassettesime Olimpiadi di Roma nel 1960. Vi presero parte ben 400 atleti provenienti da 23 Paesi, impegnati in 8 discipline sportive. Da allora, le Paraolimpiadi sono sempre state organizzate con cadenza quadriennale nel medesimo anno in cui si tenevano le Olimpiadi. Nel 1976, dopo i Giochi di Toronto, si svolsero in Svizzera le prime Paraolimpiadi invernali, con risultati estremamente lusinghieri.
A Seul, nel 1988, le Paraolimpiadi ottennero un altro importante successo, poiché si tennero per la prima volta nel medesimo luogo dove si erano svolte le Olimpiadi. Questa prassi divenne la regola per tutte le edizioni successive, eccettuata quella del 1980, quando l’Unione Sovietica si rifiutò di organizzare le Paraolimpiadi sostenendo di non avere persone disabili nel proprio territorio.
Qualcuno potrebbe pensare che gli atleti disabili che gareggiano nelle Paraolimpiadi non sono in grado di conseguire risultati significativi, ma tale assunto è del tutto errato. Infatti, le loro prestazioni atletiche sono di alto livello e i record da loro conquistati sono senz’altro comparabili con quelli degli olimpionici.
Il canadese Donovan Bailey detiene il record mondiale dei 100 metri in 8”84, il nigeriano Ajibola Adoye, amputato di un braccio ha coperto la stessa distanza in 10”72. In quattro categorie del sollevamento pesi i primati paraolimpionici sono superiori a quelli olimpionici di 12 chilogrammi.
Ovviamente bisogna tener ben presente che le persone disabili hanno dei limiti per effetto dei quali esse non possono gareggiare in tutti gli sport, per esempio lo judo è praticato solo da atleti ciechi.

LE PARAOLIMPIADI NELLA STORIA

Anno
Città
Partecipanti
Paesi
1960
Roma (Italia)
400
23
1964
Tokyo (Giappone)
390
22
1968
Tel Aviv (Israele)
750
29
1972
Heidelberg (Germania)
1.000
44
1976
Toronto (Canada)
1.600
42
1980
Arnhem (Olanda)
2.500
42
1984
Stoke Mandeville
(Regno Unito)
New York (USA)
4.080
42
1988
Seoul (Corea)
3.053
61
1992
Barcellona (Spagna)
3.020
82
1996
Atlanta (USA)
3.195
103
200
Sydney (Australia)
3.843
123

LE DISCIPLINE SPORTIVE PRATICATE NELLE PARAOLIMPIADI

Tiro con l’arco
Bocce
Equitazione
Calcio a 5 e a 7 indoor
Judo
Vela
Nuoto
Pallavolo
Scherma in carrozzina
Tennis in carrozzina
Atletica leggera
Ciclismo
Pallamano
Sollevamento pesi
Tiro al bersaglio
Tennis da tavolo
Pallacanestro in carrozzina
Rugby in carrozzina

Foto atleta disabile

Foto atleti disabili

Foto atlteti disabili