EUROPA LAVORO

La Commissione dell’Unione Europea, in prima linea per favorire l’Occupazione delle Persone Disabili presso le Istituzioni Comunitarie, ha aperto finalmente il primo centro di documentazione “vip” per le persone minorate della vistaIl 14 febbraio 2002 Neil Kinnock, Vicepresidente dell’Unione Europea, ha inaugurato presso il Centro Congressi Albert Borchette a Bruxelles il primo centro di documentazione destinato ad utenti minorati della vista.

Il 14 febbraio 2002 Neil Kinnock, Vicepresidente dell’Unione Europea, ha inaugurato presso il Centro Congressi Albert Borchette a Bruxelles il primo centro di documentazione destinato ad utenti minorati della vista.
Grazie agli ausili tecnologici oggi disponibili, tanto i congressisti, quanto gli interpreti non vedenti potranno accedere pienamente alla documentazione necessaria alle loro attività, sia in formato cartaceo, sia in formato digitale sui siti Web delle Istituzioni Europee.
Il centro di documentazione, la cui realizzazione è costata solo 40.000 Euro, è dotato di tre computer con display braille e sintesi vocale, di uno scanner e relativo software I.C.R. e di una stampante braille e può accogliere fino a tre utenti contemporaneamente.
Presso il Servizio Traduzioni della Commissione lavorano attualmente dieci interpreti non vedenti, di cui alcuni collaboratori stabili, altri professionisti indipendenti.
Il centro di documentazione è stato realizzato per venire incontro alle esigenze dei non vedenti che necessitano di testi scritti per poter svolgere più agevolmente il loro lavoro.
La Commissione ha inteso rispondere concretamente a tali esigenze al fine di garantire l’uguaglianza di opportunità a tutti i lavoratori. Questa è ormai riconosciuta come una vera priorità, dato che le persone disabili che cercano lavoro presso la Comunità Europea incontrano tuttora notevoli difficoltà, proprio per la mancanza di adeguati sistemi di adattamento dei posti di lavoro.
Non solo, ma si vuole dare anche un’indicazione ai datori di lavoro in generale, che risultano ancora piuttosto restii a creare postazioni adattate, adducendo gli elevati costi da sostenere.
L’iniziativa si propone, inoltre, di sensibilizzare gli Stati membri ad applicare integralmente e senza ritardi la direttiva contro la discriminazione occupazionale delle persone disabili approvata dal Consiglio Europeo nel novembre 2000.
Il Vicepresidente Kinnock ha dichiarato che: il nostro obiettivo è di migliorare le procedure occupazionali delle persone disabili e di assicurare, tanto al personale stabile, quanto ai lavoratori indipendenti, condizioni di lavoro adatte, garantendo loro un’evoluzione professionale e di carriera uguale a quelle degli altri dipendenti.
Il Centro VIP è un passo importante in questa direzione e costituirà certo uno stimolo per le diverse Direzioni Generali della Commissione e per le altre Istituzioni Europee ad assicurare pari opportunità occupazionali alle persone disabili.
Finora il Codice di Buona Prassi per l’Impiego delle Persone Disabili, adottato nel 1998 dall’insieme delle Istituzioni Europee, non ha prodotto risultati di particolare rilievo e, malgrado le affermazioni di principio, la richiesta di pari opportunità occupazionali da parte dei cittadini europei disabili adeguatamente qualificati è stata sostanzialmente disattesa, poiché, spesso, essi non hanno potuto far valere appieno le loro competenze e le loro capacità professionali. Si tratta, quindi, di un impegno molto importante, perché la mancanza di misure atte a realizzare le pari opportunità può danneggiare gravemente gli aspiranti con disabilità.
Per la verità, sono state già adottate dalla Commissione delle speciali disposizioni riguardanti la partecipazione ai concorsi da parte di candidati con esigenze particolari, ma ciò non ha portato ad un sostanziale incremento delle assunzioni di funzionari disabili. Parimenti, il programma pluriennale di investimenti per facilitare l’accesso degli uffici della Commissione alle persone disabili non ha ancora prodotto risultati significativi, il che costituisce un altro ostacolo di non secondaria importanza.
Da un’indagine svolta nel 1999 risulta che all’epoca lavoravano presso la Commissione Europea circa quaranta persone con disabilità sensoriali o motorie, un numero certamente ancora piuttosto basso, ma destinato ad aumentare se le condizioni di lavoro saranno migliorate.

Rodolfo Cattani