UN LIBRO SOTTO L’ALBERO
Viaggio fra i banchi e gli scaffali dei negozi di libri alla scoperta delle proposte editoriali
Si
fa presto a dire: sopra all’albero la stella cometa, sotto l’albero
un buon libro da leggere. Si, ma: quale libro? Il periodo delle Festività
di fine anno è forse il momento più ricco di proposte editoriali,
che vanno dal volume importante al tascabile da leggere, magari, in bus.
Ecco perché questa volta il nostro viaggio semestrale si svolge fra i
banchi e gli scaffali dei negozi di libri, proprio per segnalare qualche opera
che potrà ben figurare come strenna o anche come semplice pensierino
natalizio, sotto l’albero.
Montedidio, è un romanzo che cattura sia per il contenuto che per lo
stile molto, molto particolare e affascinante. È la storia di un bimbo
e della scoperta – se così si può dire – della crescita,
nella Napoli del dopoguerra. L’autore: Erri De Luca (Edizione Feltrinelli
– Lire 23.000).
Per chi ama la storia, torna Arrigo Petacco con L’Armata nel Deserto –
il segreto di El Alamein, basato su documenti e interviste, il libro (con lo
stile asciutto e giornalisticamente agile, proprio di questo Autore) rievoca
e ricostruisce la battaglia e il sacrificio dei soldati italiani, in quello
che è stato uno degli episodi-chiave della seconda guerra mondiale, mettendone
in luce elementi finora rimasti oscuri (Edizioni Mondadori – Lire 32.000).
Fra attualità e saggistica si colloca, invece, Lo scontro delle civiltà,
nel quale l’Autore – Samuel P. Huntington – indaga ed illustra
le cause e i perché dell’odierna realtà, articolata in un
Occidente ricco e in un resto del mondo povero. Un libro che può costituire
strumento per la maggiore comprensione dei tragici avvenimenti dei nostri giorni
(Edizioni Garzanti – Lire 25.000).
Abbiamo tenuto per ultime le idee librarie per un Natale bolognese.
Ammiccando petronianamente, Giorgio Comaschi – bolognese verace –
sciorina pregi e difetti dei suoi concittadini in Certo che voi di Bologna...,
un volumetto svelto e divertente pieno di affettuosa, bonaria ironia. (Edizioni
Pendragon – Lire 16.000).
E, ancora per i caratteri della Pendragon, una doviziosa e interessantissima
documentazione fotografica, accompagnata da un testo che si addentra nel patrimonio
culinario, enologico e, forse, soprattutto di costume di una Bologna che si
cerca di far rivivere
con locali che – almeno nell’insegna – portano il nome di osteria.
È il contenuto del volume Bologna tra storia e osterie – viaggio
nelle tradizioni enogastronomiche petroniane, di Alessandro Molinari Pradelli
(Lire 49.000).
Un diverso angolo di visuale per riconsiderare e, in qualche modo ripercorrere
la vicenda umana e storica della città e dei suoi abitanti è stato
scelto da un altro studioso – autore (ed editore) della bolognesità,
intesa nel senso più ricco e sfaccettatodel termine: Tiziano Costa. Nel
suo Le torri raccontano – Fatti e fattacci della Bologna antica, tratti
dalle cronache e dai documenti dell’epoca, Costa ci offre spaccati autentici
della vita urbana dei secoli passati, episodi e personaggi che ci fanno pensare,
a volte, quantum mutatur ab illo e a volte, invece, niente di nuovo sotto il
sole (Edizioni Costa).
Certo che sesi vuole parlare di una caratteristica di Bologna universalmente
nota non si può che rifarsi ai portici: circa 40 chilometri di un elemento
architettonico, altrove sporadico e casuale, qui continuo e normale. A I Portici
di Bologna, appunto, è dedicato il volume che – con testi di Guido
Mascagni, Eugenio Riccomini e Paola Rubbi; foto di Gabriele Angelici –
propone 200 immagini di scorci, prospettive, fughe di arcate plebee o nobili,
in ombra o in luce, anonime o in stile, antiche o solo vecchie, ma sempre testimonianze
e simboli di una città che ha voluto, fin dal Medioevo, ampliare lo spazio
abitativo o lavorativo privato, in una decisa mediazione tra l’interno
e l’esterno, il coperto e l’aperto, la strada e la casa o la bottega
(Edizioni L’Inchiostroblu). E ora, buona scelta, buona lettura, e soprattutto
Buon atale!
Paola Rubbi