Retina Week
Degenerazione Maculare Senile


Anche negli stadi più avanzati della malattia è possibile per il paziente riacquisire una buona autonomia personale

L’ipovisione dell’adulto ha una pro-fonda influenza nella vita quotidiana e sociale del soggetto. Il maggior rischio per la visione del soggetto anziano è la Degenerazione Maculare Senile. Dato l’aumento di durata della vita nei prossimi anni si verificherà un aumento del numero dei pazienti affetti da tale malattia. Nei prossimi 50 anni il numero degli italiani di oltre 65 anni raddoppierà ed il numero di quelli di età superiore agli 85 sarà quadruplicato.
Oggi si stima che circa 30.000.000 di persone nel mondo, 1.500.000 in Italia, presentano questa malattia in fase più o meno evoluta, ne soffre circa il 30% delle persone di oltre 75 anni, e l’80% circa delle persone di oltre 85 anni.
Mercoledì 26 settembre 2001 nell’Aula Magna dell’Istituto dei ciechi F. Cavazza si è tenuta, con il patrocinio della Regione Emilia Romagna, una conferenza stampa per illustrare i drammatici aspetti della malattia e le iniziative per contrastarla.
Sono intervenuti: il Prof. Renato Meduri, Direttore della Cattedra di Ottica Fisiopatologia e della Scuola di Specializzazione in Oftalmologia dell’Università degli Studi di Bologna e il Prof. Pier Michele Borra Presidente dell’Istituto dei ciechi F. Cavazza.
L’iniziativa è stata organizzata in concomitanza con Retina Week, cioè una settimana dedicata unicamente alla diffusione della conoscenza della Degenerazione Maculare Senile, Indetta in tutto il mondo dall’AMD Alliance International e promossa in Italia dall’ Agenzia Internazionale per la Prevenzione della Cecità nella settimana dal 23 al 29 settembre 2001.
Durante tale settimana è stato messo a disposizione del pubblico un ambulatorio all’interno del Servizio di Ottica Fisiopatologia della Clinica Oculistica del Policlinico S. Orsola-Malpighi, nel quale personale medico ha offerto consulenze gratuite. L’Istituto F. Cavazza ha messo a disposizione del pubblico materiale informativo sulla prevenzione e riabilitazione dell’handicap visivo, e consulenze via e-mail (bartolomei@cavazza.it).
Dalla conferenza è emerso quanto la Degenerazione maculare senile incida sulla qualità della vita, rendendo di fatto difficili se non impossibili attività usuali come guidare l’auto, leggere, scrivere, guardare la televisione, riconoscere i volti.
Le cause esatte della Degenerazione maculare, ha spiegato il Prof. Renato Meduri, non sono ancora ben conosciute, ma è sicuro che l’invecchiamento dei tessuti, la luce, l’alimentazione e lo stile di vita giochino un ruolo importante nella comparsa della malattia.
Le terapie mediche, il trattamento laser classico, la terapia Fotodinamica e la TTT, opportunamente attuate, possono stabilizzare l’evoluzione della malattia.
Negli stadi avanzati della malattia è comunque possibile riacquisire una buona autonomia, usufruendo della riabilitazione visiva, potenziando le capacità visive residue, sfruttando i meccanismi di adattamento cerebrale che intervengono quando la malattia oculare toglie alla corteccia una parte delle informazioni visive che normalmente vi arrivano.
L’apprendimento di nuove strategie di visione e la strategie di visione e la stabilizzazione evolutiva permettlono al paziente ipovedente reinserimenti pressochè normali nella vita sociale restutuendo al paziente la perduta autostima e la fiducia nelle proprie capacità

Federico Bartolomei