Handicap a scuola tra realtà e prospettive

Confermata la collaborazione con l’Istituto Cavazza

Intervista al Provveditore agli Studi di Bologna
Paolo Marcheselli

Mario barbuto

D. Come si è aperto l’anno scolastico nelle scuole bolognesi, alla luce del grande sforzo ministeriale per assicurare in tempo utile tutte le nomine degli insegnanti?

R. Credo di poter affermare che nella nostra Provincia l’anno scolastico si è avviato in condizioni migliori rispetto agli anni precedenti. Infatti la gran parte dei docenti è stata presente in classe sin dal primo giorno di lezione. Questo risultato, conseguente alla nomina di 1200 nuovi docenti entro il 15 settembre, ha pienamente corrisposto aldecreto emanato dal Ministro Moratti ai primi di luglio, finalizzato al migliore avvio dell’anno scolastico.
Le modalità di lavoro indicate dal Ministro per questo anno scolastico, consentiranno anche per il futuro di assicurare a studenti e famiglie maggiori garanzie di efficienza ed efficacia del servizio.

D. Come si può riassumere il quadro della scuola dell’obbligo per quanto concerne il sostegno handicap nell’anno 2002/2003?

R. La scuola bolognese ha uPaolo Marcheselli - Provveditore agli Studi di Bolognana grande tradizione riguardo l’integrazione scolastica degli alunni e studenti handicappati. Questa tradizione si è arricchita anche attraverso l’attuazione di progetti mirati e sperimentazioni di interesse nazionale ed in particolare mediante strategie di stretta interazione e collaborazione fra scuola, Enti Locali, associazioni del territorio.
L’immediato utilizzo nel processo di integrazione delle tecnologie informatiche applicate alla didattica ha ulteriormente potenziato l’offerta formativa.
A fronte di tutto ciò, preoccupa l’attuale carenza di docenti di sostegno specializzati, al posto dei quali, senza responsabilità a carico di questo Provveditorato agli Studi, si è costretti a nominare supplenti annuali sprovvisti di titolo e di preparazione specifica.
È un problema che preoccupa giustamente le famiglie, al quale auspico vivamente possa essere data risposta in tempi brevi da parte dell’Università degli Studi, che è titolare delle competenze in materia di corsi di specializzazioni o di analoghe specializzazioni post laurea.

D. Quali iniziative sono in corso, in collaborazione con gli Enti locali e territoriali, per sostenere e rafforzare il processo di integrazione scolastica degli alunni con handicap?

R. Proprio recentemente sono stati definiti e sottoscritti i nuovi accordi di programma attuativi della legge 104 del 1992 riguardante l’integrazione scolastica degli handicappati.
Con tali accordi si riprecisano i compiti e le responsabilità dell’amministrazione scolastica, degli Enti Locali, delle Asl, in funzione del miglioramento del percorso di integrazione. Lo sforzo principale del Provveditorato agli Studi di Bologna è al momento rivolto a corsi di formazione a favore dei docenti di sostegno non specializzati, affinché sia superato almeno in parte il gap negativo iniziale.
Tali corsi di base sono già avviati e si concluderanno entro il mese di dicembre. Un ulteriore impegno riguarda la necessità di ripensare profondamente agli attuali modelli organizzativi e didattici che sorreggono l’integrazione scolastica degli handicappati, in ragione di una prassi che trae origine dalla legge n. 517 del 1974.

D. Sono in atto o in previsione, specifiche azioni formative mirate agli insegnanti di sostegno e attente all’introduzione delle nuove tecnologie?

R. Da ormai dieci anni il Progetto Marconi di questo Provveditorato, finalizzato allo sviluppo delle tecnologie informatiche e telematiche a supporto della didattica, è impegnato a potenziare l’uso di tali tecnologie anche nei confronti degli alunni e studenti con handicap. Oltre ad una intensa attività di consulenza diretta e produzione di specifico software, è da ricordare la recente pubblicazione del testo Cliccando, cliccando - tecnologie multimediali per l’handicap, corredato da un CD Rom contenente numerosissimi programmi didattici. Tale pubblicazione è stata distribuita gratuitamente a tutte le scuole bolognesi. È in atto, inoltre, una convenzione fra questo Provveditorato ed il Centro Regionale ausilii per ricerche riguardanti software didattico per disabili e per promuoverne la conoscenza presso terapisti, docenti, genitori.

D. Quale bilancio trae il Provveditore di Bologna sull’efficacia della collaborazione con le istituzioni e le associazioni del territorio, muovendo dagli accordi di programma?

R. Pur in presenza di qualche problema irrisolto (ad esempio relativamente all’abbattimento delle barriere architettoniche), il bilancio riguardante la collaborazione tra il Provveditorato, le singole scuole, i Comuni e la Provincia, è certamente positivo. Lo stesso rapporto con le associazioni di categoria segna un momento di crescita, che desidero sottolineare come estremamente significativo. Indubbiamente la piena attuazione degli accordi di programma implica non solo mutamenti culturali, ma anche il ricorso a maggiori risorse economiche e di operatori professionali oggi non sufficienti.
La creazione di un archivio unificato riguardante l’intero sistema dei servizi impegnati nel processo di integrazione scolastica è un primo risultato emblematico del rapporto tra scuola, Enti Locali, Asl, finalizzato ad un più razionale ed efficace modello organizzativo di interazione e integrazione.

D. Come potrebbe l’Istituto dei ciechi Francesco Cavazza mettere la propria attività e le proprie risorse al servizio della Scuola?

R. In primo luogo riconosco l’importanza nazionale dell’Istituto Cavazza come centro di alta specializzazione a favore dei non vedenti.ti e degli ipovedenti.
Sotto questo aspetto considero imprescindibile un rapporto tra sistema scolastico bolognese e Istituto Cavazza destinato a divenire sempre più strategico ed intenso.
Anche in vista dei progetti di sviluppo di servizi elaborati dal Cavazza, ritengo sia ormai giunto il momento di sancire questa collaborazione attraverso una convenzione che renda strutturale la collaborazione e l’utilizzo da parte della scuola delle competenze tecniche e scientifiche dell’Istituto.
Credo infine importante determinare le condizioni affinché le potenzialità presenti all’interno dell’Istituto Cavazza vengano utilizzate non solo nel rapporto diretto con alunni e studenti, ma anche nel processo di formazione-aggiornamento dei docenti.