eEurope 2002:
Accessibilità dei Siti Web pubblici e dei loro contenuti

La Commissione Europea promuove l’accessibilità di Internet per le persone disabili

Il 25 settembre scorso la Commissione Europea ha adottato un’importante Comunicazione intesa a promuovere l’accessibilità dei siti pubblici in Internet.
La Comunicazione intende stimolare le istituzione dell’Unione Europea e gli Stati membri ad adottare e ad applicare misure atte ad assicurare alle persone disabili l’accesso ai siti Internet pubblici e in generale ad estendere l’utilizzabilità della rete mediante l’eliminazione di tutti gli ostacoli derivanti dalla configurazione dei siti.
In un prossimo futuro i cittadini europei potranno utilizzare la rete per un gran numero di servizi, tra i quali l’interazione con le pubbliche amministrazioni diventerà sempre più importante.
Se non si provvederà a rendere i siti pubblici pienamente e facilmente accessibili a tutti, in primo luogo alle persone disabili e anziane, questi cittadini saranno fortemente penalizzati e largamente esclusi dai vantaggi offerti dall’informatizzazione dei servizi, dalla maggiore disponibilità di informazioni e dall’interazione on line tra l’utente e il prestatore del servizio.
L’esclusione sociale delle persone affette da minorazioni o limitazioni è un rischio immanente nella società dell’informazione che si manifesta soprattutto nel divario tecnologico e conoscitivo, dovuto alle barriere che riducono l’accesso all’informazione, soprattutto per quel che riguarda il rapido ed efficace accesso ai contenuti dei siti.
Erkki Liikanen, Commissario europeo per la Società dell’Informazione, nel presentare la comunicazione alla stampa, ha dichiarato: Abbiamo stabilito chiaramente che devono essere assunte iniziative per individuare e rimuovere queste barriere. Vogliamo garantire una società inclusiva, che offra uguali opportunità a tutti. La Commissione Europea è fortemente impegnata in tal senso.
Il presidente del Forum Europeo della Disabilità, Yannis Vardakastanis, ha ribadito che l’informazione è vitale perché tutti i cittadini siano tali a pieno titolo e veramente uguali e che le persone disabili devono poter avere accesso all’informazione per essere veramente partecipi.
Nella società dell’informazione la rete è certamente uno dei principali canali per comunicare, per lavorare, per acquistare, per divertirsi. Il modo in cui sono configurati i siti è determinante ai fini dell’integrazione o dell’esclusione sociale delle persone disabili. I progettisti dei siti possono facilmente evitare la creazione di barriere che ostacolano l’accesso seguendo alcune semplici regole che riguardano la struttura, il contenuto e la codifica dei siti. Tali norme, tuttavia, non sono né ben conosciute, né applicate sistematicamente.
Per ovviare a tale problema, la Commissione ha deciso di promuovere l’adozione da parte delle Istituzioni Europee e degli Stati Membri delle linee guida prodotte dal Consorzio W3C World Wide Web Consortium con l’iniziativa WAI Web Accessibility Initiative. Si tratta di uno strumento assai utile per i prestatori chi è responsabile della diffusione dell’informazione pubblica e della realizzazione dei siti. Le linee guida WAI sono regole informali per la configurazione di siti in modo accessibile.
La Commissione si prefigge di offrire un esempio di buona prassi che possa essere utilizzato sia dalle fonti pubbliche d’informazione, sia dai prestatori di servizi di ogni genere. La pubblicazione della Comunicazione rientra nel contesto del programma d’azione eEurope 2002, fortemente voluto dal Presidente Romano Prodi e adottato dal Consiglio Europeo nel giugno del 2000. Le linee guida WAI rappresentano un esempio di buona prassi di progettazione per tutti o progettazione universale a livello di Internet e sono compatibili con quasi tutte le tecnologie esistenti. Esse sono riconosciute come uno standard globale di fatto per la progettazione di siti web accessibili. Nel contesto del programma eEurope tutti gli Stati Membri saranno invitati ad implementare questo strumento, la cui utilità si rivelerà soprattutto nel settore della salute, dei rapporti con le pubbliche amministrazioni e dell’educazione.
Il sito eEuropa (http://europa.eu.int/) rispetterà le norme WAI entro il 2001, l’Ufficio delle Pubblicazioni ha già avviato un progetto pilota per rendere accessibili i Trattati dell’Unione ai non vedenti.
L’adozione generalizzata delle linee WAI per la fine del 2001 è una priorità del piano d’azione eEurope e lo stato di avanzamento del programma e l’attuazione di buone prassi sono monitorate da un gruppo di esperti di cui fa parte anche il Forum Europeo della Disabilità.
L’adozione delle linee WAI rappresenta certamente un importante successo per il movimento delle persone disabili e ha un valore simbolico oltre che pratico. In diverse occasioni e sedi è stata richiamata la necessità di contemperare gli aspetti positivi e limiti critici dell’evoluzione tecnologica nell’informatica e nelle telecomunicazioni. Per le persone disabili non può esservi partecipazione se esse restano escluse dall’informazione, se non possono comunicare, dialogare e interagire, se la tecnologia non si sviluppa alla luce del supremo principio inclusivo della progettazione per tutti.
Negli Stati Uniti è recentemente entrata definitivamente in vigore una norma che vieta alle pubbliche amministrazioni federali e dei singoli stati di acquistare prodotti che non siano pienamente accessibili alle persone disabili, dai calcolatori, ai programmi informatici, alle fotocopiatrici, a qualsiasi altra apparecchiatura. Questa norma avrà effetti assai rilevanti nel settore delle nuove tecnologie e faciliterà la transizione dalla progettazione senza regole alla progettazione mirata alla realizzazione di beni e servizi a misura d’uomo, a misura quindi anche degli uomini e delle donne che hanno bisogno che la società li adatti alle loro esigenze. Sarebbe bene che questa filosofia prendesse il sopravvento anche da noi in Europa.

Rodolfo Cattani