Gli
ottantanni della
Federazione
Compie ottant’anni la Federazione Nazionale delle Istituzioni pro Ciechi. Nata a Firenze il 24 febbraio del 1921 ha avuto con Bologna e l’Istituto Cavazza un significativo intrecciarsi di idee e di intenti promosse dall’intelligenza e dalla lungimiranza di ingegni quali Augusto Romagnoli, Alessandro Graziani, Paolo Bentivoglio e, ultimo in ordine di tempo, il Prof. Silvestro Banchetti, che per l’anniversario ha tenuto l’orazione ufficiale nella suntuosa Sala Borromini in Roma.
Ernesto Dini
La
Federazione Nazionale delle Istituzioni pro Ciechi, nata a Firenze il 24 febbraio
del 1921, ha compiuto ottant’anni, ma li porta molto bene. L’ottantesimo anniversario
della fondazione è stato solennemente celebrato nella sontuosa Sala Borromini
in Roma, alla presenza delle massime autorità cittadine, del Presidente Nazionale
dell’Unione Italiana Ciechi Prof. Tommaso Daniele, di una numerosa rappresentanza
delle istituzioni federate e di un folto pubblico. Ha tenuto l’orazione ufficiale
il Presidente della Federazione Prof. Silvestro
Banchetti, il quale, dopo essersi soffermato sulle vicende che hanno caratterizzato
la vita e l’opera dell’Ente, ha indicato gli obiettivi che la Federazione sta
perseguendo con rinnovata tenacia dopo il ritrovato potenziamento di questi
ultimi anni. Significativo e forse non casuale è l’intrecciarsi di idee e di
intenti che accomuna la nostra Città e l’Istituto Cavazza con la Federazione:
le sue radici, infatti, risalgono al 1910, anno in cui si tenne a Bologna il
VI Congresso Tiflologico che, oltre al grande pedagogista bolognese Augusto
Romagnoli, vide tra i principali animatori il Prof. Alessandro Graziani, il
quale, già direttore dell’Istituto Cavazza sin dal 1905, sostenne in quella
circostanza la necessità che tutte le istituzioni per ciechi si associassero
in un’unica federazione onde evitare una inutile frammentazione di interventi
ed una dannosa dispersione di energie, tanto da poter costituire una forza compatta
nei confronti dei pubblici poteri in vista di un più sicuro raggiungimento del
fine comune: l’elevazione morale, culturale e sociale dei ciechi italiani. Al
termine della Prima Guerra mondiale che impedisce l’attuazione di questo lungimirante
disegno, Alessandro Graziani svolse un ruolo fondamentale nell’Assemblea fiorentina
del febbraio 1921 che segnò la nascita della Federazione, ottenendone, per primo,
la presidenza che conservò fino al 1931. Trascorso poco più di un decennio,
cioè dal 1943 al 1950 venne chiamato alla direzione della Federazione un’altra
illustre personalità di casa nostra, il Prof. Paolo Bentivoglio, anch’egli direttore
dell’Istituto Cavazza, oltre che Presidente Nazionale dell’Unione Italiana Ciechi.
Il Prof. Bentivoglio, sorretto da una fede incrollabile e da una capacità irripetibile,
potè risollevare dalle immani rovine della Seconda Guerra mondiale, le sorti
delle due grandi istituzioni, ricostruendo le basi per una vigorosa ripresa.
Anche l’attuale Presidente della Federazione, il Prof. Silvestro Banchetti,
bolognese d’adozione, proviene dalle file del nostro Istituto, che lo ebbe giovane
studente per molti anni e che egli rappresenta tra le istituzioni federate e,
quindi, alla presidenza, dal 1989 al 1997, offrendo il meglio della sua cultura
e della sua competenza di studioso, tiflologo e docente di Pedagogia all’Università
di Bologna. Dal 1997 cioè da quando lo Stato con la legge 284 ha garantito l’erogazione
di adeguate risorse finanziarie, la Federazione ha ripreso e moltiplicato, con
rinnovata energia, quelle attività che la vedono protagonista nella realizzazione
di importanti servizi nel campo dell’integrazione scolastica dei ragazzi ciechi
ed ipovedenti e dell’assistenza ai pluriminorati e agli anziani. Tra queste
attività preme ricordare: l’attuazione ed il finanziamento di progetti affidati
ad alcuni istituti per ciechi e, in particolare, il Centro Informatico per la
Sperimentazione degli Ausili Didattici (CISAD), che opera presso l’Istituto
Cavazza e che si impegna principalmente nella ricerca e nella messa a punto
di procedure e di strumenti informatici che consentono anche ai non vedenti
lusabilità di Windows e di Internet, laccesso ai prodotti
multimediali (dizionari, enciclopedie, classici della letteratura italiana e
straniera), nonché lapprendimento della matematica mediante luso
del computer e dei sussidi tradizionali. Il CISAD tiene, altresì, frequenti
e proficui rapporti con le scuole e le famiglie, allo scopo di favorire tra
i giovani studenti ciechi la conoscenza e lutilizzazione degli ausili
informatici.
La Federazione, inoltre, ha costituito tre centri di consulenza tiflopedagogica
a Foggia, Assisi e Padova, ed altri due sono in corso di realizzazione ad Ancona
e Torino, in aggiunta a 13 analoghi centri sorti per iniziativa della Biblioteca
Italiana per Ciechi di Monza. Ha intensificato la produzione di sussidi didattici,
mettendo a disposizione di scuole, famiglie, studenti, centri per la trascrizione
dei libri in Braille, una vastissima gamma di prodotti concepiti e realizzati
con tecniche davanguardia.
Allo scopo di favorire la cono- scenza e la divulgazione dei sussidi didattici,
che vengono offerti in forma gratuita fino al valore di 250 mila lire, la Federazione
sta organizzando una mostra itinerante che tocca tutte le province italiane,
coinvolgendo, in particolare, le scuole, gli insegnanti curriculari e di sostegno,
i mezzi di informazione e lopinione pubblica. Nei mesi di marzo ed aprile,
la mostra ha fatto tappa nelle province della nostra Regione ed è stata
ospitata, per Bologna, nei locali dellIstituto Cavazza, che da sempre
segue con interesse le vicende della Federazione.