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Come funziona Google translate? Perché Google Translate traduceva ?Russia? con ?Mordor??
Patrizia su nicofranca, 12\01\2016, h. 23.36.

Fino a pochi giorni fa Google Translate traduceva ?Russia? in ?Mordor?,
la terra del male nel Signore degli Anelli, e faceva altri errori
politicamente scottanti se lo si usava per tradurre dall?ucraìno al
russo: per esempio, ?russi? diventava ?occupanti? e il cognome del
ministro degli esteri russo Sergey Lavrov diventava ?cavallino triste?.
Le immagini di questi scivoloni di traduzione sono diventate
popolarissime nei social network locali.
Google ha spiegato che si è trattato di errori automatici che ora sono
stati corretti manualmente, ma non è stata molto chiara sul meccanismo
che li ha prodotti: si è limitata a dire che Translate funziona ?senza
l?intervento di traduttori umani? e che ?la traduzione automatica è
molto difficile, perché il significato delle parole dipende dal contesto
in cui vengono usate. Questo significa che non tutte le traduzioni sono
perfette e che a volte ci saranno errori.? Vero, ma questi errori
stavolta sono stati particolarmente specifici e non casuali.
L?ipotesi più plausibile, al momento, è che siano scaturiti dal fatto
che Google Translate in realtà non capisce quello che traduce e non
attinge a un dizionario bilingue, ma si basa meccanicamente sull'analisi
dei testi bilingui che trova su Internet, come spiegato in questo video.
Questo vuol dire che se tanti utenti traducono su Internet una parola o
una frase nello stesso modo, Google presume automaticamente che quella
sia la traduzione corretta. In questo caso riferirsi alla Russia
chiamandola ?Mordor? è, a quanto pare, una consuetudine molto popolare
fra i soldati e attivisti ucraìni in seguito all?annessione russa della
Crimea e così Google ha attinto a questa pratica.
Se è così, allora non solo Google è innocente, ma non c'è neanche stato
un astuto coordinamento da parte di tanti utenti per influire sul
funzionamento di Google, come hanno ipotizzato alcuni per analogia con
il googlebombing, ossia la prassi di creare tanti link che associano una
parola a una specifica pagina Web, in modo che chi cerca quella parola
in Google trova come primo risultato quella pagina: per esempio, nel
1999 chi digitava in Google ?More evil than Satan himself? (?più
malvagio di Satana stesso?) otteneva come primo risultato il sito di
Microsoft.
In questo caso, invece, non ci sarebbe nessuna azione coordinata: tutto
sarebbe avvenuto spontaneamente a causa del modo in cui funziona
Translate. Meglio ricordarsi, insomma, che questi servizi automatici
hanno dei limiti molto significativi e possono causare equivoci e
situazioni imbarazzanti.
Fonti: Ars Technica, Giornalettismo, BBC, The Guardian.
Scritto da Paolo Attivissimo per il blog Il Disinformatico. 
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