sindaco
Federico Borgna, il sindaco cieco di Cuneo.
Interventidi  Denise David su facciamobaccano,dal  10\01\2016, h. 00.22.

Sommario:
a))Sono cieco, ma so vedere fannulloni e appalti sospetti
b)Buon lavoro, sindaco Borgna: storia di un primo cittadino cieco

a)Sono cieco, ma so vedere fannulloni e appalti sospetti
? Il Fatto Quotidiano del 10-01-2016

CUNEO. Ora la piazza del Foro Boario è uno spettacolo, promessa mantenuta". I lettori del Fatto 
hanno letto di Federico Borgna, sindaco di Cuneo, il 2 novembre 2012. Era primo cittadino da pochi 
mesi. Dal 2006 invece è cieco. Fare il sindaco e non vedere. Fare un appalto e non controllare. Mi 
rispose: "Io sento la città sotto i miei piedi, le pietre le accarezzo con le mani, ogni spigolo, 
anfratto, angolo della mia terra sono dentro di me. Non c'è giorno che passa senza che controlli, 
non c'è carta che mi sfugga".

Allora complimenti, promessa mantenuta.
Non solo la piazza, deve vedere anche via Cavour com'è stata rifatta bene. Prima era uno stradone 
che incolonnava auto, ora è una meravigliosa via pedonale. Bici, bambini. I palazzi che le fanno da 
cornice sono stati ristrutturati.

Lei ha un bastone per compagno.
Un bastone e poi la gente. La interrogo: che te ne sembra? Mi faccio dire tutto, i dettagli sono 
per me fondamentali. E mi dicono tutto, se non sono io a chiedere mi fermano loro. E mi spiegano. 
La disabilità in politica è un toccasana: devi dare il meglio ma hai il meglio dai tuoi elettori.

In campagna elettorale gli oppositori dicevano: ma come fate a votare una persona con un handicap 
così grave? Sarà eterodiretto.
Mi vedevano sempre con le cuffie e l'ipad e pensavano che fossi come Ambra con Boncompagni. 
L'imbeccata del regista mattatore alla show girl ragazzina. In realtà uso una comunissima app che 
trasforma in voce lo scritto.

L'app non trasforma i nullafacenti in iperattivi. Se al municipio si bivacca invece che lavorare 
lei come se ne accorge?
Ho le spie, ah ah. Stia sicuro che ci sarà qualcuno che racconterà. Ma a me interessa il risultato: 
ogni ufficio ha un obiettivo da raggiungere e un tempo per raggiungerlo. Brindino e bevano quanto 
vogliono, l'importante è che il lavoro lo finiscano bene e in tempo.

È un deficit importante il suo.
A dodici anni sono divenuto ipovedente, nove anni fa completamente cieco. I ricordi mi aiutano a 
stabilire lo sfondo, la politica agevola le relazioni. Sono divenuto un sindaco comunitario. È una 
comunità di occhi a mia disposizione: ciascuno vede e riferisce.

Ciascuno vede quel che vuol vedere.
Vero. Ma ho la possibilità di fare la tara. E poi ho persone fidate che interpello 
sistematicamente. Vivo di report visivi, e modello le immagini che immagazzino, le sovrappongo al 
tatto. Sento con il corpo, vedo con gli occhi degli altri.

E si innammora con le parole.
Da tre mesi convivo. Esperienza nuova e bellissima.

Nuova in che senso. Lei ha 43 anni.
Nel senso che per la prima volta mi sono deciso alla convivenza. Precedentemente solo 
frequentazioni. Parecchie nel numero. Sono fortunato, non ho gli occhi ma riesco sempre a trovare 
qualcuna che mi veda.

Per non farsi mancare nulla ha appena accettato l'incarico di presidente della Provincia. Disabile 
sì, ma poltronista pure.
La Provincia è un ente muto e oramai sbriciolato dalla riforma. Non esiste ma esiste. Tento di 
gestire al meglio le poche attività rimaste che sono però importanti. Abbiamo 3500 chilometri di 
strade da mantenere in ordine, e le scuole. Come sa l'ingaggio del presidente è pari a zero: è un 
dopolavoro molto vicino al volontariato.

Chi vota?
Devo decidermi. Non mi piace troppo il Pd, che in consiglio comunale è all'opposizione insieme a 
Forza Italia, ma non noto alternative.

Cuneo è più bella di quel che si pensi.
Scherza? È una città di una bellezza indomita. È elegante restando popolare, cura la terra perché i 
suoi abitanti e la sua provincia destinano all'agricoltura le braccia e la mente ma conserva un 
amore per la cultura che altrove non c'è.

Abitanti?
Cinquantaduemila.

La sua indennità di sindaco?
Tremilasettecento euro al mese. Mi sembravano un po' troppi e dato che avevo chiesto ai 
concittadini di stringere la cinghia mi sono dato un taglio anch'io di ottocento euro. Ma anche 
così vivo benissimo.

Le cravatte come le abbina alle camicie?
Tento di farne a meno. Ma il mio armadio è organizzato in comparti che mi tolgono la 
preoccupazione. Se prendo una giacca so che troverò quel maglione quella camicia e quella cravatta. 
Prendo in blocco e non sbaglio mai.

Elegantissimo.
Non approfondirei troppo.

di Antonello Caporale
***
b)? La Stampa del 12-01-2016

Cuneo, il sindaco che non ci vede "Ma ascolto tutti"

CUNEO. «Avevo 13 anni. Non riuscivo a leggere bene. Mi portarono da specialisti. Sedevo su uno 
sgabello con papà e mamma a fianco. L'oculista fu spietato: "Vostro figlio ha una retinite. Se mi 
ascoltate ritiratelo da scuola, fategli zappare la terra. Nella vita normale avrà solo sofferenze". 
Non è andata così. Eccomi qui. Dimostrazione del contrario. Un cieco può essere sindaco e 
presidente di una Provincia».

Federico Borgna di anni ne ha 42, da quattro amministra il capoluogo alla guida di una «compagine 
di centro che guarda a sinistra». Vive in un appartamento a meno di due chilometri dal municipio. 
Sono le 8 e un quarto quando si incammina ondeggiando il bastone bianco con rotelline, sotto i 
portici che fiancheggiano le vie dell'intera città. «Spesso mi avvicinano persone che si offrono di 
accompagnarmi per un tratto. All'inizio erano solo stranieri, sempre uomini. Oggi lo fanno anche i 
cuneesi. Non i giovani, i più sono cinquantenni, o pensionati. Mi appoggio al loro braccio destro e 
camminiamo. Una bella cosa imparare a lasciarsi aiutare».

Ma quella passeggiata è molto di più. C'è chi lo avvicina per sbloccare una pratica, chiedere un 
piacere, ottenere un appuntamento in Comune. «C'è chi non si presenta. Non sempre riesco a 
focalizzare di chi si tratta. Alcuni lo fanno per dirmi la loro. I temi più sentiti sono i 
trasporti e gli animali. A partire dalle deiezioni dei cani». Come fa a evitare di pestarle? «Le 
pesto e mi dico che porta fortuna. Ma qui è davvero raro. Diciamo che mi capita una volta al mese». 
Il percorso cambia a seconda del tempo a disposizione. «E della curiosità. Camminando scopro che 
cosa non va nelle nostre strade. Con il bastone individuo ostacoli e barriere, con le scarpe sento 
le buche. Mi fermo e telefono in Comune. Se il problema è sotto i portici avvisano l'amministratore 
del condominio, se su marciapiedi pubblici la squadra di operai municipali. Un lavoro di 
miglioramento quotidiano, costante. Ma a Cuneo si era già fatto molto prima per eliminare ostacoli 
e barriere».

In municipio lo attende uno scalone. Primo piano. Non ha bisogno di accompagnatori per raggiungere 
l'ufficio senza bastone. Né di una segretaria per leggere le pratiche. «L'elettronica mi aiuta 
moltissimo. Dall'agenda appuntamenti a qualsiasi pratica sono files che con programmi alla portata 
di tutti come Dropbox vengono letti. La firma? C'è quella elettronica con codice. Se serve su carta 
ho persone di fiducia che mi danno il documento».

Però ci sono valutazioni da fare. Avete rifatto via Roma. Il risultato è bello, brutto, gradevole? 
«Qui, di nuovo, mi aiuta la strada. Quando cammino ascolto le opinioni. C'è un nuovo dehors? Me lo 
faccio descrivere, chiedo giudizi, opinioni. Così su molte cose. E i cittadini sono onesti, sinceri 
nei giudizi. Sono loro i miei occhi. La città ricordo com'era prima di diventare cieco. Immagini 
chiarissime nella memoria. Ora la immagino con gli occhi degli altri. Ma quando passeggio al centro 
di via Roma, con le pietre che mi fanno da guida, mi sento soddisfatto del lavoro fatto finora».

Einaudi, quando gli proposero la Presidenza della Repubblica, rispose in piemontese: «Ma io sono 
zoppo». «Io sono cieco. Un cieco, uno zoppo, un piccolo o un alto se disonesti o sleali, non devono 
guidare una comunità. Non verrebbero eletti. I cittadini valutano la persona nella sua totalità, 
sui programmi, sui progetti, per l'onestà. Credo di essere stato eletto per questo e fra un anno mi 
ripresenterò perché i cittadini scelgano se rinnovarmi la fiducia per un secondo mandato».

Alle 13 lascia il municipio. Altra passeggiata. Altri incontri. Un panino, pizzeria o piatto caldo. 
Alle 14,30 sale nell'altro ufficio, quello della Provincia. Difficile essere il presidente della 
Granda? «Ci sono zone, che non conoscevo. Come l'alta Langa. Mi faccio portare, raccontare. Ci sono 
paesi a un'ora e mezza di strada da Cuneo. Strade messe male, zone isolate. Non vedo ma proprio per 
questo il mio giudizio, le valutazioni che faccio attivano tutti gli altri miei sensi: olfatto, 
tatto, emozione, l'ascolto reale. Il primo anno è servito per salvare il salvabile, riorganizzare 
un ente che ha ancora molte funzioni e poco personale».

E i viaggi a Roma, Torino. Treni e aerei? «C'è un servizio meraviglioso. Prenotando via telefono ti 
accolgono e ti accompagnano fino al momento dell'imbarco e all'uscita fino al taxi. Basta imparare 
a muoversi e, non tutto, ma molto diventa possibile».

***
b)Buon lavoro, sindaco Borgna: storia di un primo cittadino cieco
Denise David su facciamobaccano, 16\01\2016, h. 08.40.
? EconomyUp del 15-01-2016

Buon lavoro, sindaco Borgna: storia di un primo cittadino cieco

Da quattro anni sindaco di Cuneo, si prepara a correre per un secondo mandato il prossimo anno. «La 
mia disabilità - dice Borgna - è stata la molla che mi ha spinto a intraprendere anche questa 
sfida. Se dimostrerò di fare bene il sindaco, sarà una vittoria non solo personale, ma per tutti i 
ciechi». Nel suo caso, la tecnologia è uno strumento per supplire alla sua condizione di cecità

di Antonio Palmieri

La tecnologia solidale è una cosa da uomini. Non nel senso di noi maschi ma per il fatto che la 
differenza la fanno gli esseri umani, che usano il loro ingegno per risolvere difficoltà che 
sembrano insormontabili: e ci riescono o, quanto meno, non si arrendono pur accettando il proprio 
limite. Questo c'è alla base delle storie e dei progetti e delle realtà raccontate in questo blog. 
Per questo motivo ho deciso di iniziare il 2016 raccontando in breve la storia di un uomo politico 
che non conosco e del quale sono venuto a conoscenza pochi giorni fa casualmente (ma il caso non 
esiste) leggendo un tweet di Oscar Giannino che rimandava a un articolo pubblicato da La Stampa.

Si tratta di Federico Borgna, 42 anni, da quattro sindaco di Cuneo e che si sta preparando a 
correre per un secondo mandato il prossimo anno. No, non ho trasformato questo blog in un blog 
politico. Il fatto è che Borgna è cieco. Infatti è il primo sindaco d'Italia completamente cieco. 
Non uso "non vedente" perché a lui non piacciono i pietismi. All'età di tredici anni ha avuto una 
retinite che lo ha portato alla cecità assoluta ma non si è arreso a un destino, è il caso di 
dirlo, oscuro.

Non lo sto prendendo in giro: del resto uno che ha fatto la campagna elettorale usando slogan come 
"Cuneo che guarda al futuro" o "Cuneo nuova in tutti i sensi" non certo un tipo che potrebbe 
prendere male un gioco di parole che in realtà è un riconoscimento nei suoi confronti. Per capire 
il tipo umano, leggete cosa diceva due mesi dopo essere stato eletto: «La mia disabilità è stata la 
molla che mi ha spinto a intraprendere anche questa sfida. Se dimostrerò di fare bene il sindaco, 
sarà una vittoria non solo personale, ma per tutti i ciechi. È la responsabilità che sento di più. 
Ma immaginatevi un non vedente che si propone per un lavoro. Se gli chiederanno cosa è in grado di 
fare, adesso potrà rispondere: anche il sindaco di Cuneo».

Il sindaco (nonché presidente della Provincia di Cuneo) è del resto un uomo che usa la tecnologia 
per supplire alla sua condizione di cecità. Come ha detto nella sua prima intervista da sindaco: 
"La vista è un mezzo, importante, ma non è l?unico. Non vedo, non vuol dire che non capisco e che 
non posso leggere e scrivere. Quotidianamente, nella mia attività professionale, leggo e firmo 
documenti, grazie a strumenti tecnologici che porterò con me, senza far spendere un euro alle casse 
del Comune.". Uno così è parte integrante del nostro club della tecnologia solidale. Buon lavoro, 
sindaco!
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