nsi189
Leggo: Medico italiano scopre la molecola che innova la lotta alla depressione -Foto
Nicolò La Ferla su nicofranca, 09\12\2015, h. 10.58.

VICENZA - Più vicini a una nuova cura contro la depressione, grazie a un farmaco con meccanismo 
d?azione totalmente nuovo rispetto a quello dei farmaci oggi in uso, che stimola la crescita di 
nuovi neuroni nel cervello del paziente.

La ricerca è condotta da uno scienziato vicentino, Maurizio Fava, laureatosi all?Università di 
Padova e da 30 anni al Massachussetts General Hospital di Boston. Lo studio clinico sta ora 
proseguendo, con la seconda fase sperimentale appena avviata. «La seconda fase sperimentale - 
spiega Fava in un?intervista all?Ansa - coinvolgerà in tutto 220 pazienti, avrà lo scopo di 
verificare in via definitiva l?efficacia del farmaco e darà i suoi risultati all?inizio del 2017». 
Se l?esito di questo trial di fase due sarà positivo, continua, si avvierà la terza e ultima fase 
sperimentale di tipo confermativo che darà risultati nel 2018.

Le ricerche hanno mostrato che dietro la depressione si nasconde una diminuzione del fisiologico 
processo chiamato di «neurogenesi», che porta alla nascita di nuovi neuroni, in particolare in una 
porzione dell?ippocampo chiamata «giro dentato». In caso di stress cronico questo processo si 
blocca e possono intervenire disturbi d?ansia e depressione. Viceversa, altri studi hanno mostrato 
che attività stimolanti come lo sport favoriscono la neurogenesi esercitando in tal modo effetti 
antidepressivi. Il farmaco agisce riaccendendo questo meccanismo.

Il nuovo farmaco protagonista di questo studio stimola proprio la neurogenesi: «Si tratta di una 
piccola molecola - rivela Fava - di una nuova entità chimica; si assume per bocca e viene 
rapidamente assorbita dal cervello». «Il suo esatto meccanismo d?azione è al momento oggetto di 
studio ma il farmaco ha mostrato l?abilità di aumentare le sinapsi (connessioni tra neuroni) e il 
volume dell?ippocampo. Pensiamo che il farmaco agisca a livello del Dna. Questa ipotesi è coerente 
con il fatto che il farmaco ha un?azione antidepressiva che perdura nel tempo (otto settimane) dopo 
la sospensione della malattia».

Il nuovo farmaco si configura dunque come una nuova concreta possibilità per tanti pazienti che 
attualmente non trovano beneficio nell?assumere gli antidepressivi oggi disponibili. Questi ultimi 
agiscono nel cervello aumentando la serotonina, che è in un certo senso il neurotrasmettitore del 
buon umore. Ma si tratta di farmaci con grossi limiti, soprattutto perché solo un terzo dei 
pazienti ne trae davvero giovamento, e poi perché il loro utilizzo si accompagna a tantissimi 
effetti collaterali e deve essere continuativo nel tempo altrimenti si può ricadere nel buio della 
depressione. Le ricerche hanno mostrato che dietro la depressione si nasconde, appunto, una 
diminuzione del fisiologico processo chiamato di «neurogenesi», che porta alla nascita di nuovi 
neuroni.

E? stato anche dimostrato che attività stimolanti come lo sport favoriscono la neurogenesi 
esercitando in tal modo effetti antidepressivi. Secondo quanto riferito sulla rivista Molecular 
Psychiatry, il nuovo farmaco è una molecola chiamata «NSI-189» che si assume per bocca e agisce 
rapidamente, con pochi effetti avversi e efficacia duratura. Ha già brillantemente superato i primi 
test clinici su un piccolo numero di pazienti, 24 in tutto, dimostrandosi sicuro, ben tollerato e 
con pochissimi effetti collaterali. Dopo 28 giorni di terapia il farmaco ha dato anche le 
primissime prove di efficacia, mostrando effetti antidepressivi che perdurano nel tempo per oltre 
otto settimane dall?interruzione della terapia. NSI-189 si è dimostrata sicura, ben tollerata e con 
pochissimi effetti collaterali.
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