bailin
Leggo: Banche e crisi, ecco come proteggere i propri risparmi: 10 domande e risposte
Nicolò La Ferla su nicofranca, 30\12\2015, h. 00.35.
Dieci domande e dieci risposte sulle nuove regole sui salvataggi bancari (i cosiddetti bail-in) che
entreranno in vigore dal primo di gennaio. In una guida, l?Abi, l?associazione bancaria italiana,
ha elencato i quesiti ?tipo? con le annesse risposte. Il lavoro è in collaborazione con dodici
associazioni dei consumatori (Acu, Adiconsum, Adoc, Assoutenti, Casa del Consumatore, Centro Tutela
Consumatori Utenti, Cittadinanzattiva, Codacons, Confconsumatori, Lega Consumatori, Movimento
Consumatori, Unc), la Fondazione per l?Educazione Finanziaria e al Risparmio e la Federazione delle
Banche, delle Assicurazioni e della Finanza.
Ecco un estratto delle dieci domande ?chiave? alle quali la guida risponde:
1) Perché sono state introdotte le nuove regole europee?
Le istituzioni europee hanno introdotto le nuove regole per gestire un?eventuale crisi bancaria,
partendo dal nuovo presupposto che il costo della crisi va sostenuto principalmente all?interno
della banca stessa, come accade per le altre imprese.
2) Cosa prevedono le nuove regole?
Il rafforzamento delle misure preventive a cui ogni banca dovrà attenersi. Tra queste, la
predisposizione di un piano di risanamento, che prevede cosa deve fare la banca in caso di eventi
avversi. Le autorità, inoltre, potranno intervenire, in via precoce, per sollecitare l?attuazione
dei piani di risanamento, sostituire gli organi amministrativi e di controllo, avviare
l?amministrazione straordinaria.
3) E se la prevenzione non fosse sufficiente?
In caso di crisi bancaria, le autorità di risoluzione preposte al controllo e alla gestione delle
crisi - ossia la Bce e la Banca d?Italia - avranno a disposizione un insieme di misure, calibrate
in funzione della gravità della situazione, che prevedono, quale ultima istanza, l?avvio della
cosiddetta procedura di ?risoluzione?.
4) In cosa consiste la procedura di risoluzione?
È un pacchetto di misure che potrà essere richiesto alla banca in crisi dalle autorità di
risoluzione per risanare il più rapidamente possibile la situazione. Tra i vari strumenti di
risoluzione c?è il cosiddetto bail-in o salvataggio interno.
5) Come funziona il bail-in o salvataggio interno?
Con il bail-in il capitale della banca in crisi viene ricostituito mediante l?assorbimento delle
perdite da parte di azioni e altri strumenti finanziari posseduti dagli investitori della banca:
questi ultimi titoli finanziari potrebbero subire una riduzione, anche totale, oppure una
conversione in azioni come nel caso delle obbligazioni subordinate. Se tale riduzione non bastasse,
analogo trattamento potrebbe essere riservato alle obbligazioni non garantite. In ogni caso,
l?eventuale perdita per i creditori della banca non potrà essere mai superiore a quella che si
avrebbe nel caso di liquidazione (chiusura) della stessa.
6) A quali strumenti si applica il bail-in?
Il principio base del bail-in è che chi detiene strumenti finanziari più rischiosi contribuisca in
misura maggiore all?eventuale risanamento: gli azionisti sono dunque i primi chiamati a
intervenire. Solo a seguire, e solo se il contributo degli azionisti fosse insufficiente, verrà
chiamato a contribuire chi detiene altre categorie di strumenti, secondo un prefissato schema di
priorità di intervento che prevede, in successione:
- azioni e altri strumenti finanziari assimilati al capitale, come le azioni di risparmio e le
obbligazioni convertibili;
- titoli subordinati senza garanzia;
- crediti non garantiti, come le obbligazioni bancarie non garantite;
- depositi superiori a 100mila euro di persone fisiche e piccole e medie imprese, solo per la parte
eccedente i 100mila.
Fino al 31 dicembre 2018, i depositi superiori a 100 mila euro delle imprese e quelli interbancari
contribuiscono alla risoluzione in ugual misura rispetto agli altri crediti non garantiti. Dal
2019, viceversa, essi contribuiranno solo dopo le obbligazioni bancarie non garantite.
7) Cosa succede ai conti e depositi fino a 100mila euro?
Assolutamente nulla. Fino a 100 mila euro per depositante, infatti, conti correnti, conti deposito
(anche vincolati), libretti di risparmio, assegni circolari e certificati di deposito nominativi
sono da tempo tutelati dai fondi di Garanzia dei Depositi a cui aderiscono tutte le banche operanti
in Italia. Oltre la soglia dei 100mila euro, i depositi non vengono coinvolti automaticamente nel
bail-in, ma possono esserlo solo se il contributo richiesto agli strumenti più rischiosi (azioni,
obbligazioni subordinate, titoli senza garanzia e così via) non fosse sufficiente a risanare la
banca.
8) Cosa succede ai conti cointestati?
Nel caso di un conto cointestato a due persone l?importo massimo garantito è 200mila euro, mentre
nel caso di due conti intestati alla stessa persona presso la stessa banca l?importo garantito è
comunque 100mila. La garanzia del Fondo, infatti, non riguarda il conto ma è stabilita per ogni
singolo depositante e per banca.
9) Quali altri strumenti sono esclusi dal bail-in?
Oltre ai depositi fino a 100mila euro sono esclusi dal bail-in:
- le obbligazioni bancarie garantite (ad esempio i covered bond);
- i titoli depositati in un conto titoli (se non sono stati emessi dalla banca coinvolta nel
bail-in);
- le disponibilità dei clienti custodite presso la banca, come il contenuto delle cassette di
sicurezza;
- i debiti della banca verso dipendenti, fornitori, fisco ed enti previdenziali ovvero quanto
riguarda retribuzioni, prestazioni pensionistiche e servizi essenziali per il funzionamento della
banca. Possono comunque essere escluse dal bail-in anche categorie ulteriori di strumenti secondo
una valutazione che verrà fatta di volta in volta dalla nuova autorità di risoluzione europea o
dall?autorità di risoluzione nazionale.
10) Il bail-in si può applicare a strumenti sottoscritti prima del primo gennaio 2016?
Sì. In caso di crisi di una banca, il bail-in si può applicare anche agli strumenti finanziari già
in possesso dei clienti prima di questa data.
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